Rocca Imperiale-08/07/2020: Assolto Ervin Sulovari / Fondamentale la richiesta di perizia psichiatrica

Rocca Imperiale:08/07/2020

Assolto Ervin Sulovari

Fondamentale la richiesta di perizia psichiatrica

 

Con sentenza  del 7 luglio 2020, a firma del Giudice Dottoressa Annamaria Grimaldi, del Tribunale di Castrovillari, è stato assolto “Sulovari Ervin dei reati a lui ascritti in rubrica perché il fatto è stato commesso da persona non imputabile”. E’ bene ricordare che i fatti risalgono allo scorso febbraio e che dopo la prima udienza-maggio 2020-il Giudice aveva ammesso la scelta del rito abbreviato condizionato alla nomina del perito psichiatrico, all’Avv. Giuseppe Ranù in difesa del Sulovari. La sentenza applica all’imputato la misura di sicurezza dell’assegnazione ad una R.E.M.S. per la durata di anni due da ritenersi provvisoria fino al passaggio in giudicato della sentenza.  I FATTI. I fatti , come detto risalgono a domenica 9 febbraio scorso quando, nella Marina di Rocca Imperiale, il cittadino albanese Ervin Sulovari, di 21 anni, residente a Piacenza ma di fatto domiciliato a Rocca Imperiale, già noto alle forze dell’ordine, all’interno del bar Black & Jack, aggrediva il titolare del locale G.D.M. di 28 anni solo per averlo invitato, quale ultimo cliente, ad affettarsi perché era orario di chiusura per la pausa pranzo. Il ragazzo albanese era rinchiuso nel  bagno del locale già da qualche tempo. L’AGGRESSIONE. Uscito dal bagno il 21enne, senza alcun valido motivo e in maniera del tutto inaspettata, aggrediva con un grosso coltello da cucina il titolare del bar, ferendolo ad un braccio ed alla spalla.  Le grida del ferito attiravano l’attenzione di alcuni passanti presenti davanti al Bar che, entrati tempestivamente nel locale, trovavano il titolare a terra riverso in una pozza di sangue e l’albanese ancora col coltello in mano che tentava di colpirlo nuovamente ma fortunatamente veniva fermato da un suo connazionale e dalla gente accorsa nel bar. La vittima del tentato omicidio, veniva trasportato d’urgenza presso l’ospedale lucano di Policoro (Mt), dove i sanitari del reparto di chirurgia stilano una prognosi di oltre 20 giorni di guarigione.  LA FUGA E L’ARRESTO. Sul posto giungevano i Carabinieri della locale Stazione, con il comandante, luogotenente Antonio Fanelli che raccoglieva testimonianze su quanto accaduto e visionando le immagini di videosorveglianza presenti nella zona, risaliva all’identità dell’aggressore che nel frattempo era fuggito in direzione della stazione ferroviaria di Rocca Imperiale. Avviate le ricerche del fuggitivo, intuitone le intenzioni, il giovane albanese veniva rintracciato e fermato sulla superstrada 106  in località San Nicola di Rocca Imperiale. Perquisito, nella tasca del giaccone i militari dell’Arma rinvenivano un lungo cacciavite a stella, di cui il fermato non sapeva giustificare il possesso. Inoltre sia il giaccone, sia il pantalone che indossava riportavano macchie di sangue ancora fresche. Il coltello usato per il ferimento del barista non veniva trovato, poiché l’albanese affermava di averlo gettato nel fiume vicino a dove era avvenuta l’aggressione. Il giovane, d’intesa con il sostituto procuratore della Repubblica di Castrovillari, Simona Manera, veniva arrestato  per il reato di tentato omicidio.

Franco Lofrano