Rocca Imperiale-02/08/2020: I sindaci condividono il Cammino basiliano /Gli amministratori  in rete per  unire la Calabria / Si sostiene il turismo lento

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Rocca Imperiale:02/08/2020

I sindaci condividono il Cammino basiliano

Gli amministratori  in rete per  unire la Calabria

Si sostiene il turismo lento

 

Si è concluso con un successo di adesioni di amministratori l’incontro sulla Presentazione del Cammino basiliano, svoltosi presso la sala consiliare del Monastero dei Frati Osservanti, lo scorso sabato, primo agosto 2020. L’incontro avrebbe dovuto svolgersi in Piazza d’Armi, del Castello Svevo, come annunciato, ma a causa della pioggia improvvisa la location è stata spostata. Nel ruolo di moderatore  e sostenitore della grande iniziativa il giornalista Mario Alvaro (Presidente del Circolo della Stampa Pollino-Sibaritide).Presenti al tavolo dei relatori: Domenico Tallini (Presidente del Consiglio Regionale della Calabria), Giuseppe Ranù (Sindaco di Rocca Imperiale), Paolo Stigliano (Sindaco di Canna), Rocco Introcaso (Sindaco di Montegiordano), Maria Antonietta Pandolfi (Sindaco di Nocara), Agostino Diego (Assessore al comune  di Oriolo), Domenico Vuodo (Sindaco di Alessandria del Carretto) Antonio Carlomagno (Sindaco di Cerchiara di Calabria), Carmine Lupia (Presidente Associazione Cammino basiliano), Emanuele Pisarra (Referente di Area del Cannino basiliano). Ancora tra il pubblico: Veronica Arcuri (consigliera comunale a Nocara), Nicoletta Passarelli (Vice sindaco del comune di Nocara), Antonio Favoino (Assessore al Turismo al comune di Rocca Imperiale), Sabrina Favale (assessore alla Cultura comune di Rocca Imperiale), Marino Vincenzo (Presidente del Consorzio per la Tutela del limone-Rocca Imperiale), Mario Vuodi (ex amministratore del comune di Montegiordano), Salerno Giuseppe (consigliere di minoranza al comune di Montegiordano), Mimmo Acinapura (responsabile della Misericordia di Rocca Imperiale),ecc.ecc. Per la video informazione è intervenuta la WDI con il videomaker Francesco Iacovo e la giornalista Rossana Muraca. Per l’informazione regionale Romano Pitaro (Capo Ufficio Stampa del Consiglio Regionale). Parte,quindi, da Rocca Imperiale, la prima tappa del Cammino basiliano che porterà con il turismo lento a far conoscere le bellezze naturali della Calabria. Dopo la esaustiva presentazione del progetto “Cammino basiliano” del giornalista Mario Alvaro, la parola è passata all’On.le Tallini che ha spiegato, tra i tanti passaggi, che: “ Il Cammino basiliano nasce per valorizzare un territorio, ricco di una gran varietà naturale e culturale, attraverso il turismo lento. Già ben 600 gruppi hanno dato la loro adesione. La forza del progetto sta anche nel fatto che è sostenuto dagli ambientalisti. Il progetto non è perfetto, ma si può correggere visto che siamo agli inizi, ma ha grandi potenzialità. A breve sarà funzionante il sito dedicato e il turismo lento prenderà piede. I segnali di condivisione sono positivi. E’ necessario un Cammino basiliano sul Tirreno. Occorre puntare sulla formazione delle guide e far conoscere i cammini ambientali: Riserve, Parchi, ecc. Bisogna partire dai limiti per migliorare. Targhe e segnaletica da posizionare nei punti giusti. Per Paolo Stigliano la costa è veicolo di sviluppo. La riscoperta della storia, della gente di Calabria, perché è la gente il vero volano di sviluppo. Non solo turismo di rientro che dura solo 20 giorni di agosto. La conoscenza porta sviluppo e avvia un tam tam che non ha bisogno di marketing. Il turismo come contrasto alla disoccupazione. Per Rocco Introcaso occorre svilupparsi in modo sostenibile. Unendo tutte le comunità il progetto porterà sviluppo sul nostro territorio. Intervenendo sui servizi a cominciare dall’acqua e dalla depurazione miglioreranno i servizi da offrire ai turisti. Per Giuseppe Ranù si tratta di:“Una grande iniziativa che punta ad unire la Calabria, da Rocca Imperiale a Reggio Calabria. Un percorso di circa 44 tappe e 955 Km. Una sfida assolutamente nuova che guarda al futuro in maniera ambiziosa per la nostra terra”, Ha sostenuto che occorre riprendere vecchi progetti. Tanti giovani del Sud lavorano per le aziende del Nord e sono il futuro, la nuova bussola. Ogni comune narra una propria storia: Medievale con il Castello e Magna Grecia. La Ciclovia della Magna Grecia che dobbiamo riprendere con la Regione Calabria. Il Cammino basiliano è un’idea straordinaria: attrae ed è di successo. Questa è una terra che ha grandi idee e i sindaci rappresentano un grande Capitale umano. Siamo amministratori di piccoli comuni e viaggiamo in mezzo a mille difficoltà. La Regione deve investire risorse e assegnarle ai comuni per avere delle ricadute sul territorio. I comuni devono fare rete per perseguire lo sviluppo. Per Maria Antonietta Pandolfi nei comuni montani,800 abitanti, si vive il disagio a cominciare dalla viabilità. Ci sentiamo calabresi di serie B. Spero che la Regione farà qualcosa per questo territorio. Viabilità rurale niente, acqua con tubazione vecchie… Vogliamo la possibilità di accogliere i turisti. Agostino Diego ha assistito ad un forte decremento demografico e ad uno spopolamento. Occorrono strategie nuove per promuovere lo sviluppo e incentivare i giovani a restare. Il progetto si condivide, ma occorrono i servizi per i turisti. Domenico Vuodo per il problema sanità aveva pensato di costruire una pista per l’elisoccorso, ma ha dovuto rinunciare perché: ”l’elisoccorso deve arrivare!”. Ma il sindaco è determinato a concretizzare la sua salutare idea a favore della comunità e non demorde:aspetta i soldi destinati ai “Borghi” e procederà. I cittadini vivono in assoluto disagio per la carenza di servizi.E’ intervenuto a difesa del funzionamento dell’ex Ospedale “Chidichimo” di Trebisacce, informando l’On.le Tallini che da lunedì 3 agosto, non potrà essere garantito h24 il servizio di Pronto Soccorso a causa soprattutto dei pensionamenti e, in questo periodo,si aggiunge l’assenza per malattia di due risorse. Per Antonio Carlomagno questi progetti servono a far sopravvivere queste realtà. Le peculiarità delle entità culturali sono un patrimonio. Noi ci siamo nella rete, ma abbiamo tante criticità: rifiuti, acqua, ecc. Il tesoro più importante è la risorsa umana. I giovani ci lasciano e vanno al Nord. Piena adesione al progetto. Mario Alvaro ha chiosato: ”Questa volontà comune è un segnale di crescita!”. Il botanico Carmine Lupia che si occupa di Biodiversità, ha raccontato della sua esperienza in Australia  dove ha scoperto usi e costumi che lo hanno portato a riflettere e poi ha detto che la cultura porta alla conoscenza e quest’ultima ad amare e l’amore porta alla tutela dell’ambiente. Nella fase di preparazione del cammino basiliano insieme con professionisti della cinematografia, dell’arte, politici, ecc. ho girato il vostro territorio che è bello. “Abbiamo percorso la Calabria in lungo e in largo – racconta Carmine Lupia, promotore e presidente dell’Associazione Cammino basiliano – per oltre quattordici anni, alla ricerca di un filo conduttore che unisse realtà così, apparentemente, diverse”. Cosa hanno in comune il Pollino, l’Alto Ionio cosentino, la Sila, le Serre e l’Aspromonte? La Calabria è bella tutta e ha poi passato in rassegna tantissimi posti basiliani della Calabria, sino a raggiungere Reggio Calabria, tanto da far pensare, a noi del pubblico, che è uno storico professionista, oltre che botanico. Per Emanuele Pisarra esistono tre tipi di persone: il visitatore, il camminatore e l’escursionista. Gli ideatori hanno cercato risposte nella storia, nel paesaggio, nella cultura e nella tradizione  che legano e costituiscono ‘l’ossatura’ di questo tracciato”. Questo è un cammino d’oriente in Occidente: Tanti luoghi sono stati colonizzati da monaci orientali; così come hanno lasciato una impronta indelebile per la storia dell’umanità siti importantissimi del monachesimo latino. Pensiamo a Serra San Bruno oppure alle abbazie florensi fondate da Gioacchino da Fiore. Un Cammino che mette insieme due ‘monachesimi’: il primo legato al rito greco e a Costantinopoli; Il secondo a quello latino, affermatosi con l’arrivo dei Normanni e l’espansione della Chiesa di Roma nell’Italia meridionale. Un Cammino, quindi, per pellegrini ma anche per altri camminatori, perché il tracciato non lega tra loro solo monasteri. Inoltre, chi affronta questo Cammino con uno spirito più laico, sa che attraverserà tutte le aree protette della Calabria: dall’Alto Ionio cosentino, al Pollino; dalla Sila all’Aspromonte, passando per le Serre calabresi. Il nostro Cammino basiliano si sviluppa lungo una direttrice viaria di quarantaquattro tappe con inizio a Rocca Imperiale, paese ubicato nell’estremo settentrione della Regione e ha come punto terminale il Duomo di Reggio Calabria. A questo tracciato primario bisogna aggiungere altre varianti verso luoghi importanti e significativi dal punto di vista storico-ambientale e naturalistico per un totale di altre ventotto tappe. In definitiva si tratta di circa 1.100 km e le varie tappe sono di tre tipologie: Tappa corta: poco meno di 7 km,Tappa media: circa 16 km,Tappa lunga: circa 30 km. Tutto il Cammino basiliano è fatto di discese e salite: a volte facili, a volte faticose. I curatori hanno calcolato che il Percorso è caratterizzato da poco più di 35.000 metri di salite, mentre le discese superano di poco i 16.000 metri. Per il momento non è prevista nessuna segnaletica lungo il tracciato. Tutto il Cammino è stato rilevato con il GPS. I dati sono aggiornati al 31 maggio 2020.

Franco Lofrano