SANITA’ AL CAPOLINEA NELL’ ALTO IONIO COSENTINO. Riunione con Personale Medico ed Sanitario Ospedale di Trebisacce, confronto sul Chidichimo: La riunione avente per oggetto una attenta valutazione ed analisi sullo stato di salute dell’Ospedale Chidichimo di Trebisacce, sulle scelte determinate in direzione della trasformazione del distretto in ( centro di assistenza primaria territoriale) o casa della salute, e nel contesto…
TREBISACCE Per la FP (funzione pubblica) della Uil Territoriale la sanità nell’Alto Jonio Cosentino è al capolinea perché priva di servizi essenziali, a partire dall’emergenza sanitaria che deve essere garantita attraverso il 118, il Pronto Soccorso e la medicina d’urgenza. L’analisi dettagliata dello stato di salute del “Chidichimo” e delle gravi carenze di servizi è stata fatta nel corso di…
IL PI.CA.LAB MUSEUM DI CASTROVILLARI IN MOSTRA AL “PENSA TU”, IL FESTIVAL DELLA SCIENZA E DELLE CURIOSITA’ Il Pi.Ca.Lab. Museum dell’ITCG Pitagora-Calvosa di Castrovillari ha partecipato come espositore al “Pensa Tu”, il primo Festival della Scienza e della Curiosità della provincia di Cosenza che si è tenuto al Parco Acquatico Santa Chiara di…
COMUNICATO STAMPA TREBISACCE Campionato Nazionale di Taekwon-do I.T.F., trionfo per gli allievi della Asd 3b Cross Fit Gym del professor Vincenzo Gatto con sede a Trebisacce. Si è tenuto, nel palazzetto dello sport della città di Fondi in provincia di…
SANITA’ AL CAPOLINEA NELL’ ALTO IONIO COSENTINO Si è svolta una importante Riunione con il Personale Medico e Sanitario dell’Ospedale di Trebisacce, per un confronto sul Chidichimo. La Riunione, avente per oggetto una attenta valutazione ed analisi sullo stato di salute dell’Ospedale Chidichimo di Trebisacce, sulle scelte determinate in direzione della trasformazione del Distretto ( Centro di…
Trebisacce-10/09/2020: La valutazione e l’empatia nelle aule scolastiche
La valutazione e l’empatia nelle aule scolastiche
di Pino Cozzo
Il punto di vista degli studenti sulle attività dell’aula è importante perché evidenzia problemi e stimola la ricerca per il miglioramento. Il questionario, usando il linguaggio concreto delle azioni, riassume in cinque aree le otto competenze chiave di cittadinanza e lascia fuori dall’indagine la sfera della comunicazione perché troppo ampia e, comunque, trasversale a tutte le altre. In estrema sintesi, la competenza affrontare e risolvere problemi è percepita dagli studenti come la meno maturata. È più facile accantonare i problemi? Il metodo del “problem solving” è poco diffuso nella scuola? Invece, gli studenti si sentono più forti nelle competenze imparare ad imparare e collaborare e partecipare. Consapevoli dell’utilità di imparare ad imparare già a scuola, gli studenti entrano nel lavoro della classe, quasi per trovare, negli stili degli insegnanti, quello più vicino al proprio modo di imparare; ritengono utile la varietà dei metodi, l’uso di schemi e di parole-chiave. Il docente quindi deve: essere conscio delle proprie modalità di insegnamento e dell’esistenza dei vari stili cognitivi e della molteplicità delle intelligenze, superare l’unicità della lezione frontale e fornire situazioni didattiche varie ed attive che permettano allo studente di trovare lo stile preferito e di cimentarsi su strategie diverse, mantenere vive le conoscenze utilizzandole in modo tale che ne generino altre, sviluppare forme di pensiero divergente e capace di idee nuove. Nel complesso, in vista delle competenze, occorre una didattica varia, chiara ed organizzata ed in grado di coinvolgere mente e cuore (cognitivo ed emotivo non sono mai separati). Con il monitoraggio delle varie attività, gli studenti imparano ad osservare e controllare il proprio comportamento, il lavoro della scuola, il servizio erogato. In particolare, sottolineano che la valutazione favorisce questa competenza perché li aiuta a conoscersi meglio e a far leva sulle proprie potenzialità; nel contempo, però, ne hanno paura, perché la valutazione tocca l’affettività della persona, distribuisce premi, ma a volte anche penalizzazioni. I voti, poi, sono sovente indicatori inadeguati di giudizi e, per varie ragioni, poco precisi su parti indefinite dei programmi. I docenti hanno bisogno di una specifica formazione, poiché valutare è un compito difficile, delicato ed ha conseguenze sulla dispersione e sui debiti. Occorre che la scuola non si limiti alla valutazione intesa come accertamento, ma la usi anche per sostenere l’alunno nell’apprendimento e nell’applicazione delle conoscenze. Troppo spesso notiamo le differenze tra quanto appreso sui banchi e la spendibilità nella vita di quelle conoscenze. Non ci deve essere quindi separazione fra insegnamento, apprendimento e valutazione. Inoltre, dalla valutazione dell’alunno si può giungere facilmente alla valutazione dell’insegnamento. La competenza agire in modo autonomo e responsabile matura soprattutto nella vita sociale della scuola. Infatti, nelle attività di gruppo, l’alunno riconosce le posizioni proprie ed altrui, le opportunità, i limiti, specialmente se è libero di partecipare e decidere. Si evidenzia da più parti l’importanza delle regole e delle sanzioni, se condivise. È apprezzato il Regolamento di Istituto e il Patto di Corresponsabilità, stipulato in modo formale, quasi solenne, con tutte le famiglie: esso soddisfa il bisogno di chiarezza fra docenti e alunni, fra scuola e famiglie. L’organizzazione di una scuola chiara nella comunicazione, autorevole e puntuale di fronte alle regole ed agli impegni, disposta a rendere conto del suo operato, è vista come un’opportunità per la maturazione di questa competenza. I docenti favoriscono questa competenza, vale a dire la formazione etica dei ragazzi, se sono coesi, coerenti, giusti. La prima istituzione pubblica con cui la persona viene obbligatoriamente a contatto è la scuola. Si diventa quindi buoni cittadini anche attraverso il buon funzionamento di questa istituzione. Gli alunni attribuiscono grandi responsabilità alle persone, alla scuola, ai contenuti ed ai metodi, quasi identificati con i docenti, sovente indicati per nome: i bravi maestri non sono dimenticati, perché passano attraverso gli occhi e il cuore La simpatia verso una materia deriva anche dalla persona che la insegna: e il passo fra simpatia e motivazione è breve. La qualità degli insegnanti è, dunque, la chiave di volta della qualità della scuola. Anche all’I.T.S. “Filangieri” di Trebisacce, con la supervisione del Dirigente scolastico, Prof.ssa Baratta, in questi giorni e in questo periodo così difficile, il personale docente si sta impegnando nell’aggiornamento di questi importanti documenti che caratterizzano l’identità di una scuola ed offrono a tutte le componenti di manifestare con essi un senso di appartenenza, di responsabilità e di collaborazione, nella certezza consolidata che solo così facendo si possano condividere interessanti traguardi e sinergiche azioni.
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