Trebisacce- 16/09/2020: Festa parrocchiale in onore della Madonna della Pietà / Il Vescovo Savino:la Madonna non è fuggita dal dolore

Trebisacce: 16/09/2020

Festa parrocchiale in onore della Madonna della Pietà

Il Vescovo Savino:la Madonna non è fuggita dal dolore

 

Si è svolta, nel pieno rispetto delle limitazioni Covid 19, la Festa Parrocchiale in onore della Madonna della Pietà, lo scorso martedì 15 settembre, in Piazza Matteotti, in ossequio al distanziamento obbligatorio. In attesa della Festa, dal 12 al 14 il programma ha previsto il Triduo in onore della Madonna della Pietà. Il 12 settembre alle ore 18:00 il Santo Rosario e a seguire la Santa Messa Vespertina della Domenica. Il 13 settembre con inizio alle ore 08,30 la Santa Messa, alle ore 18,00 il Santo Rosario e alle 18,30 la Santa Messa presieduta da Don Nicola De Luca. Il 14 settembre alle ore 18,00 il Santo Rosario e alle ore 18,30 la Santa Messa presieduta da Don Francesco Di Marco. Il 15 settembre alle ore 17,30 il Santo Rosario e alle ore 18,00 la solenne concelebrazione presieduta da S.E. Rev. Mons. Francesco Savino, Vescovo di Cassano all’Jonio. Accanto al Vescovo celebrante, don Michele Munno,don Vincenzo Calvosa, don Nunzio (segretario del Vescovo),don Massimo Romano, i seminaristi (Luca Petrelli e Gennaro Giovazzino) e diversi chierichetti. Ad intonare i canti religiosi il coro parrocchiale con Ida Romano e Anna Ippolito alle chitarre,Carla Pace alla pianola,ecc. “Ognuno di noi ha dato il proprio contributo con gioia ed entusiasmo per questo giorno. Grazie, Eccellenza, per essere venuto nella nostra Parrocchia come portatore di pace, serenità, di amore. Lei è un padre per noi e apprezziamo la sua semplicità, l’umiltà, la schiettezza, l’umanità”, ha esternato all’inizio della Santa Messa Don Massimo Romano, parroco della Chiesa “Madonna della Pietà”. Il Vescovo ha subito sottolineato di essere contento che in Trebisacce  nella Pastorale, la cui cura ha affidato a don Massimo, si cammina insieme e si vive la corresponsabilità. “Il Covid ci ha costretti a vivere l’esperienza di Fede in modo digitalizzato. E’ importante la presenza fisica, perché la Chiesa è esperienza di popolo”, ha ancora spiegato il Vescovo. Qui contemplate la Madonna della Pietà e stasera vi invito a fare memoria delle persone più deboli, fragili, ammalati. Noi credenti corriamo due rischi con il Covid: ritenere che il Covid sia una maledizione di Dio nei confronti nostri e pensare che noi siamo stati abbandonati da Dio e il Covid è l’espressione della maledizione. Noi non siamo abbandonati alle forze del male!-Non deve abitare in noi l’idea che Dio ci abbia abbandonati. Dio ci ama sempre senza chiedere in cambio nulla. Noi siamo nati per la vita eterna, anche se siamo fragili. Non dobbiamo pretendere il Dio dei facili miracoli. Dio ci vuole liberi e la nostra scelta di adesione dev’essere priva di costrizioni. Gesù non è fuggito dal dolore! La Madonna non è fuggita dal dolore. Gesù, pur essendo figlio di Dio, ha accettato l’obbedienza. Gesù accettò il progetto divino, passando attraverso il patimento. Il dolore è costitutivo della vita. “Ringrazio Mons. Gaetano Santagada per tutto il tempo che ha curato la Parrocchia e che vi ha guidato verso la conoscenza di Gesù”. Dobbiamo educarci alla successione dei parroci. Il Vescovo, infine, ha comunicato ai numerosi fedeli che il seminarista trebisaccese Gennaro Giovazzino, già laureato in Ingegneria, il prossimo 4 ottobre riceverà l’Accolitato e il Lettorato per poi raggiungere il Diaconato e tra un anno diventerà presbitero,cioè sacerdote. Gennaro, si sa, è l’orgoglio della nostra comunità. Alla Festa religiosa hanno partecipato le rappresentanze dei Carabinieri e della Polizia Municipale. Prima di rientrare a casa per molti fedeli è stato piacevole avvicinarsi al buffet ottimamente preparato dall’Officina del Gusto”con sede in Piazza Matteotti, per ritirare il proprio piatto con stuzzichini vari e un bicchiere di bibita a scelta. Una Festa religiosa, quindi, che ha rinfrancato prima lo spirito e successivamente ha anche deliziato il palato.

Franco Lofrano