Alto Jonio-23/09/2020: Abate (M5S Senato – Capogruppo Commissione “Questioni Regionali”) – Crisi idrica Alto e Basso Jonio: intervengano il consorzio di bonifica di Trebisacce e l’Urbi Calabria

Foto Abate senato

COMUNICATO STAMPA

 

 

La sentenza della Corte Costituzionale il 25 settembre 2018 ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’articolo 23, comma 1, lettera a), della legge Regione Calabria del 23 luglio 2003 numero 11 “Disposizioni per la bonifica e la tutela del territorio rurale. Ordinamento dei consorzi di bonifica” nella parte in cui prevede che il contributo consortile di bonifica, quanto alle spese afferenti il conseguimento dei fini istituzionali dei Consorzi, è dovuto «indipendentemente dal beneficio fondiario» invece che «in presenza del beneficiario» sottolineando la necessità di come vadano controllati questi Enti che ricevono molti emolumenti mentre, in particolar modo negli ultimi anni, non riescono a offrire un servizio adatto alle esigenze dei produttori creando loro anche danni economici oltre che di produzione. Ma nonostante questo molti agricoltori e imprenditori continuano a pagare i tributi senza realmente ottenere servizi dal Consorzio di Bonifica di Trebisacce. Sin dai primi mesi del mio mandato, in qualità di membro della Commissione “Agricoltura” del Senato, anche in qualità di Capogruppo del M5S, mi sono occupata della costante emergenza idrica (sempre più diffusa) che interessa ormai da anni le zone dell’Alto e del Basso Jonio e della Sibaritide facendo mie tutte queste istanze che mi pervenivano dagli agricoltori che mi segnalavano di non avere acqua per le colture.

Tutta la suddetta area si fonda, a livello produttivo, sull’agricoltura biologica di qualità e situazioni come queste vanno a creare danni economici ad un intero comparto sociale che si trova, così, in grande difficoltà. È il caso, ad esempio, di contrada Apollinara di Corigliano Rossano dove gli agricoltori continuano a non avere acqua per le loro colture.

Nelle scorse settimane avevo avuto una interlocuzione con il presidente dell’Anbi Massimo Gargano. In una sua comunicazione mi segnalava la possibilità di due interventi strutturali che interessassero, ad esempio, il comparto Apollinara-Quota 40, lo schema irriguo Farneto del Principe e il Sistema Coscile o Esaro. Per il presidente Gargano – e su questo concordo – bisogna cioè tener conto, nello schema di progettuale da studiare e redigere, della rinvenuta necessità irrigua del comparto Apollinara – Quota 40, e correlarla – ove possibile e nel più breve tempo possibile – ad altro schema idraulico per avere più acqua.

Al di là dei soldi che il consorzio di bonifica dovrebbe già avere in cassa visti i tributi e i finanziamenti che regolarmente riceve e che dovrebbe investire, soprattutto, in infrastrutture e non in assunzioni non giustificate, ora il decreto “Rilancio”, che abbiamo approvato in via definitiva al Senato (e quindi divenuta legge dello Stato), nelle sue maglie, prevede l’erogazione, attraverso la Cassa depositi e prestiti o altri istituti finanziari – di mutui ai consorzi di bonifica, di importo complessivo non superiore a 50 milioni di euro per lo svolgimento dei compiti istituzionali loro attribuiti. Gli interessi sono a carico del bilancio dello Stato, nel limite complessivo di 10 milioni di euro annui, corrisposti nel periodo 2021-2025, durante il quale viene restituito il capitale in rate annuali di pari importo. È consentita la riprogrammazione delle economie – limitatamente alle somme nella disponibilità dei consorzi e degli enti irrigui – realizzate su interventi infrastrutturali irrigui approvati e finanziati prima dell’anno 2010 con fondi del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali (il riferimento articolo 225, divenuto comma nel testo per la fiducia). Altri, ingenti, come è stato già annunciato, arriveranno dal Recovery Fund.

Essendo fondi da utilizzare per fini strutturali auspico che una parte di essi venga utilizzata per risolvere il problema della carenza idrica su tutta l’area giurisdizionale del Consorzio di Bonifica dell’Alto Jonio e, in particolare, nella zona di Apollinara. Non è possibile che dopo mesi e dopo decine di segnalazioni la situazione ancora non si sia risolta. È per questo che porgo il mio saluto istituzionale e faccio gli auguri all’ingegnere Rocco Leonetti (e a tutta la nuova squadra) eletto all’unanimità alla carica di presidente dell’Anbi Calabria dall’assemblea degli 11 presidenti dei Consorzi di Bonifica regionali. Con la presente nota anticipo anche che nei prossimi giorni lo sentirò proprio per programmare con lui un incontro e sottoporgli tutte le problematiche alle quali sto lavorando sin dall’inizio del mio mandato e che, per quanto riguarda il Consorzio di Bonifica di Trebisacce, rimangono in buona parte lettera morta. Auspico che con la nomina di Leonetti ci sia un importante cambio di passo in tutto il settore.

Sen.ce Rosa Silvana Abate

Capogruppo M5S in Commissione “Questioni regionali”