TREBISACCE-22/10/2020: Tre soldi! Tanto vale per l’Asp la vita di un cittadino dell’Alto Jonio

 TREBISACCE Tre soldi! Tanto vale la vita di un cittadino dell’Alto Jonio secondo le dirigenza dell’Asp di Cosenza che, nell’assegnare le risorse per far funzionare i servizi, continua a trattare i cittadini dell’Alto come dei figliastrie  cittadini di serie B. A sostenere questa tesi è il Sindacato Fials che, secondo quanto si legge in una nota-stampa diffusa dal Segretario Aziendale Antonio Paolino, a fronte delle preoccupazioni espresse a più riprese dal suo Sindacato nei confronti della tutela della salute dell’ignaro cittadino e ancora di più del personale dipendente per le responsabilità a cui è chiamato a rispondere nell’espletamento delle sue funzioni, inorridisce nel constatare come nella programmazione sanitaria aziendale si continui ad adottare sistemi discriminatori e gravemente lesivi del diritto alla salute dei cittadini che afferiscono alla struttura ospedaliera di Trebisacce. «Un presidio sanitario, questo, – scrive Antonio Paolino – che viene considerato punto di riferimento anche per l’emergenza sanitaria che però dispone di un Pronto Soccorso “finto” perché, tra l’altro, non dispone, a differenza degli altri Pronto Soccorso, della presenza degli Anestesisti-Rianimatori neanche nelle 12 ore notturne e, nonostante questo, deve essere considerato un Pronto Soccorso a tutti gli effetti per accontentare le ambizioni di qualcuno che – secondo Antonio Paolino – continua a praticare un becero sciacallaggio politico sulla pelle dei cittadini e soprattutto sulla pelle degli operatori sanitari chiamati spesso a rispondere del loro operato nelle aule giudiziarie. La verità – continua il Segretario Aziendale della Fials – è che le chiacchiere contano poco di fronte ai fatti concreti e agli atti ufficiali adottati dai vertici aziendali. Non ultimo – si spiega meglio Paolino – la Delibera n. 929 del 2 ottobre 2020 con cui vengono liquidate le somme per le prestazioni aggiuntive a favore degli Anestesisti di tutte le strutture aziendali a decorrere da gennaio a dicembre 2020». Si tratta, secondo la Fials – di una spesa complessiva di ben 2milioni81mila.340,00 euro di cui al presidio ospedaliero di Trebisacce è toccata la grossa cifra di 34mila e 200 euro per un totale di 570 ore di servizio degli Anestesisti poiché, come è ampiamente noto, il servizio è stato interrotto dal 20 marzo 2020 e, cosa ancora più grave, è stato esclusa dalla Convenzione anche la programmazione futura del servizio. «Al contrario, – continua Paolino – il servizio viene giustamente mantenuto e assicurato in tutti gli altri i presidi ospedalieri tra cui Praia a Mare che, bene o male, vive la stesse realtà di Trebisacce e presso il quale è stato previsto un monte ore di 6.100 ore di turni aggiuntivi, per una consistente spesa di 366mila euro. Basta fare questo semplice raffronto per trarne le dovute conclusioni. Sono questi – incalza il Segretario Aziendale della Fials – i fatti che contano… La verità è che, nonostante le decantate sentenze del Consiglio di Stato, l’Ospedale di Trebisacce, ormai non interessa a nessuno, tranne che nelle ricorrenti campagne elettorali, durante le quali, in un territorio disagiato ma fertile per alimentare le illusioni, si continuano a sprecare le solite promesse da marinaio. Per fortuna però la gente comincia finalmente ad aprire gli occhi dopo un letargo che è durato fin troppo… Del resto, – ammonisce il Segretario della Fials – questi sono i fatti e qualcuno, se è capace, dimostri il contrario! Altro che riapertura del “Chidichimo”, dunque! Nell’ex Ospedale di Trebisacce si va verso il completo declino e tutto questo con una complicità politico-istituzionale irresponsabile ed incompetente. E’ proprio a queste persone – conclude il Segretario Aziendale della Fials Antonio Paolino – che chiediamo di avere  almeno il pudore di rispettare il diritto alla salute dei cittadini dell’Alto Jonio, ma senza false promesse e senza le solite menzogne!».

Pino La Rocca