Amendolara-04/03/2021: RASPA:La vispa Teresa. I tardivi rossori di Ciminelli sulla s.s. 106

Comunicato Stampa

La vispa Teresa. I tardivi rossori di Ciminelli sulla s.s. 106

 

Non sapevamo che il sindaco di Amendolara, Ciminelli, si chiamasse pure Salvatore; Antonio, sì, ma non Salvatore. Un secondo nome che poteva essere di buon auspicio quando il sindaco di Amendolara si opponeva al terzo megalotto. Certo è che, dopo le sue ultime esternazioni (apparse oggi sulla «Gazzetta del Sud») sulla mancata ricaduta occupazionale nei lavori della s.s. 106, saremmo piuttosto tentati di chiamarlo Teresa. Sì, come quella, vispa, della nota poesia di Luigi Sailer. Confusa e pentita, la troppo vispa bambina prende dalle ali una gentil farfalletta sorpresa a volare nei prati. Alle rimostranze della farfalla, «vivendo, volando / che male ti fo?», Teresa, ravveduta, arrossisce, dischiude le dita e la povera e indifesa creatura può finalmente fuggire.

Come la vispa Teresa, Ciminelli scopre solo adesso che stringendo le ali della farfalla le potrebbe far del male: improvvisamente si accorge che i problemi di impatto ambientale dell’opera non sono barattabili con le possibilità lavorative pressoché nulle garantite dal cantiere. Se poi tali possibilità fossero davvero tantissime, tantissimissime, allora sì che Anas, Ministeri e General Contractor potrebbero lastricare il territorio di depositi e campi base, vero?

La Teresa è indignata, insomma, perché in un territorio così depresso, solo lei resta vispa e vigile e chiede di conoscere l’arcano in tema di assunzioni e reclutamento del personale. Meschina, è all’oscuro di tutto e meriterebbe almeno una bella opera compensativa, sul piatto di una bilancia tutta sbilanciata.

Noi di R.A.S.P.A., tra i pochissimi che sul territorio della vispa Teresa si sono da sempre opposti alla ratio di una strada senza senso, siamo a disposizione dell’ingenua bambina per chiarirle ancora una volta i motivi per cui il terzo megalotto non salverà l’Alto Ionio dalla sua depressione. Allo stesso tempo invitiamo i cittadini a non dare credito ai tardivi rossori della vispa Teresa e dei suoi compagnetti di gioco. Rossori strumentali a ottenere, da buoni questuanti, qualcosa da spendere come conquiste di fronte ai cittadini, persino quando non c’è niente da conquistare, solo un territorio da difendere, continuando invece, da ingenue vispe Teresa, neanche a barattarlo, ma a svenderlo.

 

Trebisacce, 4 marzo 2021

R.A.S.P.A.

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