Alto Jonio-15/04/2021: Chiuso il Distretto Sanitario “Jonio Nord”: Medicina Territoriale in ginocchio nel bel mezzo della pandemia!

Attuali Distretti

ALTO JONIO Chiuso il Distretto Sanitario “Jonio Nord”: Medicina Territoriale in ginocchio nel bel mezzo della pandemia! Con l’inopinata e ingiustificabile decisione di chiudere il Distretto Sanitario di Trebisacce l’Alto Jonio subisce, di fatto, il drastico ridimensionamento della Medicina sul territorio che all’interno del sistema sanitario pubblico non è da considerare… un luogo dell’anima ma uno snodo strategico essenziale e imprescindibile, sia nella prevenzione e nella cura dei pazienti sia come filtro per evitare l’intasamento degli Ospedali. Del resto la grave pandemia tuttora in corso e che ha mandato in tilt i pochi Ospedali della Provincia, ne è la prova più che provata tanto che la Lombardia che possiede una rete ospedaliera d’eccellenza ha fallito la lotta contro il Coronavirus perché nel corso degli anni è stata trascurata la Medicina sul territorio.  Possibile – ci si chiede – che di tutto questo non si siano resi conto i vertici dell’Asp Cosentina che, nel bel mezzo della pandemia, operando dietro una scrivania da aridi burocrati, senza conoscere a fondo il territorio, senza interfacciarsi con la Conferenza dei Sindaci e, soprattutto, facendo carta straccia delle linee-guida tracciate dalla Struttura Commissariale Regionale che nella provincia di Cosenza ha previsto la riconferma di n. 6 Distretti e non di 5, hanno pensato bene di chiudere, senza giustificati motivi, il Distretto Sanitario “Jonio-Nord” e di creare un Mega-Distretto su tutta l’Area Jonica. Un Mega-Distretto che va da Cariati a Rocca Imperiale (oltre 100 chilometri e con paesi come Nocara e Campana distanti oltre 150 Km. tra loro) dando vita a un autentico mostro la cui gestione di certo si rivelerà caotica, disorganica, ingovernabile e, di conseguenza, con grave pregiudizio per la Medicina Territoriale di tutta la Sibaritide. Eppure, con i due Distretti “Jonio-Nord” e “Jonio-Sud” – si fa notare – la Medicina Territoriale sulla fascia Jonica aveva trovato un assetto e un equilibrio davvero invidiabili. Ma forse questo progetto covava già sotto la cenere, altrimenti non si sarebbero fatti passare 4 mesi (dicembre 2020) di “vacatio” dal pensionamento del già Direttore Genova prima di decapitare il Distretto “Jonio-Nord”. Certo che di meglio non poteva fare il nuovo Commissario Straordinario dell’Asp Cosentina venuto anch’egli da lontano, calato anche lui dall’alto e ansioso, forse, di mettersi al petto la medaglietta di aver soppresso, senza tener conto dei dati di produttività del Distretto, un segmento della Medicina Territoriale. Quello che però fa impressione è il fatto che i suoi più stretti collaboratori, che invece non vengono da tanto lontano e che conoscono le gravi criticità della nostra sanità, non lo abbiano distolto da un disegno così rischioso e impattante sulla Medicina Territoriale. Disegno che purtroppo, tranne alcune lodevoli eccezioni registratesi solo nell’Alto Jonio, hanno subìto senza battere ciglio anche i Sindaci della Sibaritide. L’ha subito, in particolare, il Sindaco di Corigliano-Rossano quale Presidente della Conferenza dei Sindaci che, invece di chiamare a raccolta i colleghi e di capeggiarne la rivolta, forse avrà pensato che il Distretto unico poteva assegnare più potere alla nuova Area Urbana e contribuire così a legittimare la fusione tra Corigliano e Rossano, come del resto, seppure in tempi e in condizioni diverse, hanno fatto i suoi predecessori che, allorquando sono stati chiusi gli Ospedali di Cariati e di Trebisacce, invece di associarsi alla battaglia dell’Alto e del Basso Jonio, hanno fatto festa e brindato, salvo poi a rendersi conto a posteriori che si trattava di un terribile boomerang per tutti. Sarebbe infatti un terribile errore strategico, oggi, pensare che la nuova Area Urbana, seppure dotata di 80mila abitanti, da sola e senza il sostegno convinto di tutti i Sindaci e degli oltre 100mila abitanti dell’area jonica, possa segnare in positivo la storia della Sibaritide. L’Area Urbana continuerà invece a essere un treno trascinato da una grossa locomotiva ma senza avere vagoni al seguito e, in queste condizioni, non riuscirà, nonostante tutti i buoni propositi, ad essere un valore aggiunto per tutta la Sibaritide e ad affrancarsi finalmente dall’ingombrante egemonia di Cosenza e dei Cosentini.                                     Pino La Rocca