Trebisacce-10/05/2021: E’ appena uscito il libro di Salvatore La Moglie dal titolo:”DANTE E IL ROMANZO DELLA DIVINA COMMEDIA. INFERNO”

 

 

 

 

 

DANTE E IL ROMANZO DELLA DIVINA COMMEDIA. INFERNO

Ecco cosa si legge nella quarta di copertina del libro: Dopo sette secoli dalla morte Dante è sempre vivo e di straordinaria attualità. Sette secoli e non sentirli! Dante ci parla ancora e continuerà a parlare a coloro che verranno, vorrebbe che lo ascoltassimo, che lo seguissimo nel suo straordinario percorso e che il suo folle viaggio fosse il nostro. Attraverso questo straordinario e innovativo commento, con spiegazione dettagliata delle terzine, la Commedia appare sempre di più come un immenso grandioso romanzo che, se scritto, nei nostri tempi, sarebbe stato un best seller da milioni di copie. Soprattutto la prima cantica, l’Inferno, appare agli occhi del lettore moderno come un romanzo in cui i vari canti-capitoli sono dei racconti che vanno a formare un mosaico narrativo e romanzesco in cui tutto si tiene e dove la tecnica narrativa, con tutti gli opportuni accorgimenti, è proprio quella del romanzo. Un romanzo polisemico quello della Commedia, che si presta alle più svariate interpretazioni, che non finirà di essere interpretato, e questo commento, in verità, si legge come un romanzo il cui obiettivo e la cui sfida sono quelli di rendere accessibile a tutti la lettura e la comprensione dei canti-capitoli e far sì che chi lo legge, se non ha a casa una Divina Commedia, deve poi recarsi in libreria per comprarla. Nella Commedia in generale e nell’Inferno in particolare, gli emblematici peccatori passati in rassegna non sono quelli della strada, la gente comune ma quelli, eterni, del sistema, delle élites, dei ceti medio-alti, quelli delle classi dirigenti, i potenti della politica, dell’economia e del mondo religioso, cioè i papi e gli alti prelati, presentati come dei veri e propri criminali che si sono macchiati di delitti, peccati, colpe orribili, imperdonabili contro il prossimo e la collettività. E il Sommo li condanna per l’eternità, per l’oggi e per il domani, appunto come eterno monito in quanto vuol dimostrare che loro che erano al Potere, nei posti di comando e di rilievo nella società, avrebbero dovuto essere di esempio, da modello per tutti gli altri e condurre la loro vita con onore, onestà e, insomma, con moralità irreprensibile e, invece, hanno fatto tutto il contrario, rendendo di massa comportamenti illeciti e disonesti fatti passare come normali. Insomma, per Dante sono quelli i più grandi colpevoli e responsabili della crisi dei valori morali, spirituali e delle degenerazioni in una società come nel mondo intero. Purtroppo, nulla è cambiato dai tempi di Dante ed è anche per questo che sia lui che la sua opera sono sempre di scottante attualità, sono un eterno classico contemporaneo che regge bene alla sfida del Tempo.