Trebisacce-15/10/2021: Una fila insostenibile in Banca Intesa San Paolo

Trebisacce:15/10/2021

Una fila insostenibile in Banca Intesa San Paolo

 

La nuova filiale di Intesa San Paolo con sede sulla centralissima Via A. Lutri, conta su clienti propri e su quelli della ex Ubi Banca in seguito alla recente fusione. Una fusione studiata bene sicuramente dai dirigenti aziendali che ha comportato un irrobustimento dei poteri forti e un contenimento dei costi di gestione. Bravi! Ma vediamo che aria tira per l’utenza. Siamo a venerdì 15 ottobre, che segna il fine settimana lavorativo per gli operatori,ma si registra un pessimo umore per la clientela e cerchiamo di spiegarne le ragioni. L’accoglienza è perfetta soprattutto per il nuovo correntista che si sente dire: “Benvenuto nel mondo di Intesa Sanpaolo” e ancora:” Un mondo vicino ai clienti, alle persone,ai territori e alla comunità”. E tutto sembra bello,accogliente e utile,ma quando si ha bisogno della “Cassa”allora inizia un bel disagio! E non certo per il funzionario addetto ‘Eugenio’che è lì seduto e non si stacca dal suo pc, forse neppure per un caffè. E forse vive anche uno stato d’ansia per il voler accontentare con solerzia tutte le persone in fila. Ma la fila è lunga e lui è solo nella postazione del servizio cassa. Ma ecco che ‘Vincenzo F.’ sbotta e dice:” Sono già tre volte che vengo stamattina e non riesco a fare l’operazione. Pensavo di farcela ma devo rinunciare,qui vado anche dopo l’orario di servizio e devo rinunciare!”.  E Pino P. dice:Io alle 13,00 prendo servizio e con questa fila di certo non riesco, anch’io rinuncio!”. La soluzione facile è: Ma non si potrebbero attivare due casse? La direttrice è al suo Pc e lavora e fa la spola tra uno sportello e l’altro per risolvere casi particolari. Tutto il personale è gentile ed è al suo posto,ma non certamente i clienti che non sopportano quella penosa e inevitabile fila che parte già dall’ingresso. Ma come si spiega questa fila enorme se tutto si può risolvere tecnologicamente e perfino da casa? Per i giovani è così,ma esistono anche gli anziani e le persone  relativamente giovani non pronte a compiere le proprie operazioni con una macchina, ma vogliono e preferiscono interagire con un esperto della filiale. Non tutti sono pronti. E’ sicuramente un momento di transizione, perché man mano tutti ci dovremo adeguare al nuovo sistema tecnologico che per noi anziani e non pronti significa che la macchina sostituirà l’uomo e probabilmente,nel futuro, a danno dell’occupazione. I poteri forti spesso dicono: “L’uomo come priorità, l’uomo al centro dell’universo, il nostro scopo è risolvere i suoi bisogni,ecc.”. La percezione nei fatti è diversa,non si percepisce. Insomma, finchè non diventiamo tutti più tecnologici,potremmo gentilmente avere un seconda cassa? Oppure i non tecnologici sono clienti scomodi per Intesa Sanpaolo?

Franco Lofrano