Trebisacce-14/05/2022: Lista “2030 Trebisacce”-Candidato Sindaco Petta Andrea

 

Petta Andrea

 

 

 

 

 

 

 

 

Trebisacce2030 presenta la lista per Andrea Petta Sindaco.

Ersilia Granato

Luciano Marino

Fabio Gioia

Gaetano De Vita

Carmela Falcone

Mina Belhoukete

Valentina Aino

Davide Le Voci

Giovannino De Giovanni

Giovanni Iacovino

Ermelinda Mazzei

Maria Antonietta Ferraro detta Antonella

 

PROGRAMMA ELETTORALE     ELEZIONI COMUNALI DI TREBISACCE ANNO 2022

“Trebisacce: una città che sale”.

Prendendo spunto dal famoso progetto dell’architetto futurista Antonio Sant’Elia, Trebisacce può definirsi proprio una città che sale, una città che, per il “Movimento Trebisacce 2030”, si proietta al futuro e non è solamente l’elezione del 2022 che ne vedrà l’ascesa ma, tramite l’apporto della gente e del Movimento, l’evoluzione potrà continuare sulla strada dell’impegno, della ricerca del bene comune, della cultura, della socialità, del lavoro, senza dimenticare il passato.

Oltre un secolo fa è cominciato il processo evolutivo di Trebisacce con il passaggio della ferrovia, la costruzione del Pontile, la fornace dei laterizi, quando si vennero a creare le premesse della nuova città che, lentamente, si andava sviluppando ai piedi del bastione, per secoli garante dell’incolumità e della sicurezza della gente, riunita nel borgo attorno alla sua chiesa, centro di speranza e di vita.

Lo sviluppo di Trebisacce è potuto avvenire perché il borgo antico, che ha resistito alle scorrerie dei turcheschi, è come “attaccato” alla nuova città, come un insediamento che sorge sotto le torri di un castello: è stato un fenomeno cui hanno contribuito nuove energie, convenute dai paesi vicini; la stazione ferroviaria; la strada statale 106; la valorizzazione delle attività praticate in antico: la coltura dell’arancia locale, la pece, lo zappino, il legname dei boschi, la pesca, l’industria ceramica e dei laterizi; il magazzino di derrate alimentari al servizio dei centri dell’interno: i “mezzi di trasporto”, i muli e le barche; quindi, la trasformazione delle botteghe in boutiques, i salutari bagni di mare; il giornale locale; gli artisti, l’ospedale. Tutte le attività sono cresciute alimentando l’istituzione di nuovi uffici e le scuole, tutti gli ordini di scuola, che hanno creato cultura e, con l’emigrazione dei cervelli, hanno contribuito onestamente, al progresso nazionale e oggi anche delle altre nazioni.

Ritorno a Trebisacce di energie sane e fattive per una Calabria e un’Italia migliori!

Senza pensare a ricreare il passato, occorre che la città trovi una sua collocazione in primo luogo facendo leva sull’ambiente che la circonda e garantisce ancora una vita sana e armoniosa fra tutti; quindi, fidando sull’ingegno e l’alacrità delle nuove generazioni, occorre seguire l’evoluzione nazionale attraverso la ricerca, l’uso delle nuove tecnologie,

 

l’attenzione ai giovani, la solidarietà verso i vecchi, l’apertura al mondo internazionale.

In tutti i cittadini cresca l’entusiasmo di operare per il bene della comunità: fare il proprio dovere, tenere pulito l’ambiente a cominciare dalla strada su cui gravita l’abitazione; inoltre, occorre che l’impegno per la città sia generale e senza pensare di trarne compensi: molte delle proposte che seguono possono trovare realizzazione in avvenire senza esborso di sostanze pubbliche e senza imporre nuove o più alte tasse; ma sono frutto del buonsenso e dall’impegno civile: quello che si faceva un tempo, quando ci si aiutava coi vicini, oggi si deve estendere all’intera comunità, ai valori civili, a far crescere l’economia della città e dell’Alto Ionio cosentino, perché tutti possano godere del benessere diffuso.

Il Programma che segue non è organizzato nei suoi punti per priorità, ma ogni argomento assume valore prioritario, tenendo conto che si tratta di lavorare per il bene comune in tutti i campi, perché attualmente il Comune presenta molte criticità e l’abbandono e il degrado si mostrano dappertutto. S’intende che occorre intervenire al più presto su tutto il territorio, tenendo presenti le donne e gli uomini che lo popolano, i giovani e gli anziani, i portatori di handicap e coloro che vivono in difficoltà, gli immigrati lontani dalla patria.

 

Un’idea, un progetto

Il Movimento si propone di conseguire quello che oggi è solo un ideale: la conurbazione dei piccoli comuni dell’Alto Ionio cosentino in un solo comune di medie dimensioni: si tratta di un’esigenza che vede riunite sul piano amministrativo diverse entità, ma tutte aventi lo stesso obiettivo, l’unità di intenti e di forze a garanzia del progresso delle comunità dell’Alto Ionio, che troppo spesso vengono ignorate per la posizione geografica che le pone a Nord della Calabria, lontane dalla ferrovia veloce e dall’autostrada, con un sistema viario tortuoso e periferico, che non serve nessun centro importante e quindi con un sistema di trasporti dispendioso e di scarsa utilità, se si eccettua il servizio scolastico, le scuole che, in qualche modo ne beneficiano. Progettare, raggiungere l’unità è esigenza comune, perché trattasi di una sola gente; avere un unico sistema di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani, la depurazione delle acque compatibile tra i paesi, i trasporti locali, che possano rendere vivibile a tutti i cittadini l’ambiente, che si possa coniugare meglio lo scambio mare-

 

monti, Ionio-Pollino, con trasporti che colleghino tra loro i comuni in maniera circolare, non solo in riferimento al comune più popoloso, ma facciano uscire dall’isolamento i comuni interni, come avveniva un tempo, quando non vi erano strade e le comunicazioni e gli scambi avvenivano tra i paesi attraverso le vallate, i sentieri, le mulattiere che seguivano i corsi dei torrenti: oggi è più facile rendere percorribili le piste e consentire la frequentazione fra paesi. Nell’ottica unitaria si potrà provvedere all’assetto viario, oggi sempre più tormentato a causa del degrado del territorio; a fronteggiare gli incendi con un sistema di guardia e di immediato intervento, che scoraggi i malintenzionati piromani; con una distribuzione equa delle risorse; con una tassazione più omogenea per tutti i paesi e sempre nell’ottica della diversità fra paesi di pianura, più facilmente vivibili e con redditi più alti e centri montani, ove la vita è più difficile e si soffre l’isolamento; con la possibilità di risiedere in paesi diversi dal comune di provenienza; con la salvaguardia dell’identità secolare delle genti, le ricorrenze e le feste tradizionali, alcune diventate celebri e quindi secondo un unico sistema identitario dell’Alto Ionio, una piccola “patria” comune, fondata sulla lingua, la stessa genìa e storia, che sia di richiamo anche turistico, ma pure possa accogliere i ritorni dei figli, dispersi per il mondo, alla terra faticosa dei padri e divenga “isola” di tranquillità per gli stranieri che vi vogliano approdare.

Il sindaco di questa nuova aggregazione di intelletti e di energie sarà l’espressione non di un paese-guida, non di un’imposizione dall’alto, ma della politica locale: garantirà giustizia di interventi su tutto il territorio e lavorerà per la causa comune.

È pur sempre un’idea-progetto, destinata a divenire realtà attraverso incontri per costruire una piattaforma comune e giungere al referendum: un’opportunità che vinca i tradizionali sospetti, i campanilismi, le particolarità. L’istituzione del Parco del Pollino e della Comunità Montana, ha avuto come conseguenza il raddoppio della burocrazia e si è esaurita nel verticismo delle nomine politiche, nello spreco del denaro pubblico senza raggiungere finalità comuni e omogenee e risultati di gestione credibili e stabili.

 

Servizi al pubblico

Istituzione di un numero telefonico comunale, con protocollo, cui indirizzare foto e riferirsi per segnalare guasti, strade in dissesto, strutture

 

in stato di precarietà e pericoli imminenti; costruzioni abusive; diffusione di spazzatura nell’ambiente; chiedere contatti con gli operatori del comune e con gli assessori competenti: la macchina comunale deve dare al pubblico risposte immediate con l’impiego di una squadra di pronto intervento. Il sindaco deve ricevere le informazioni e agire di conseguenza, e direttamente e demandando ai responsabili di area degli  uffici competenti.

Per le persone che vivono nella condizione dell’handicap, il nuovo comune avrà una sensibilità eccezionale e di urgente applicazione, perché Trebisacce è una città sorta sugli eccessi edilizi, per cui le strade, il corso più importante oggi si ritrovano senza soluzioni praticabili: in alcuni tratti non vi è possibilità di stabilire marciapiedi; le barriere architettoniche sono insuperabili per chi è costretto a muoversi su una carrozzella. Il nuovo comune dovrà adoprarsi in favore dei portatori di handicap e compiere ogni azione per sanare le situazioni pregresse. In ogni provvedimento, persino nel fissare un cartello stradale, si dovrà andare incontro alle esigenze di coloro che vorrebbero muoversi normalmente, ma incontrano sul loro percorso solamente difficoltà insuperabili e incomprensione.

Per i giovani, per i quali è nato il Movimento Trebisacce 2030, si propone la creazione di un centro di aggregazione, autogestito, in cui ritrovarsi e stabilire rapporti reciproci, ascoltare musica, leggere una rivista, vivere momenti di accordo e di simpatia.

 

Legalità e Giustizia

La città deve vivere nella legalità: il rispetto delle leggi deve partire dall’Amministrazione e coinvolgere tutti i cittadini; così si garantiscono i diritti, come pure l’osservanza dei doveri personali e pubblici. La giustizia deve essere stabilita per tutti: certamente, si può essere indulgenti sui provvedimenti da adottare verso chi sbaglia, ma mai omissivi negli interventi, volgendo lo sguardo dall’altra parte, facendo finta di niente. L’abuso delle leggi deve essere rilevato e sanzionato; si sa che proprio sul mancato rispetto della legge prospera la delinquenza organizzata che aspira a mettere radici in Trebisacce. Non si deve tollerare l’illegalità, gli abusi, ma denunciare. La polizia urbana deve relazionare al sindaco sugli abusi edilizi, gli attentati alla proprietà, le forme di povertà e di degrado in modo da provocare l’intervento dei servizi sociali del comune e dell’ASL e prevenire fenomeni di illegalità.

 

 

Igiene urbana

È sotto gli occhi di tutti che Trebisacce, mentre risulta statisticamente una città virtuosa per la raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani, nella realtà non è mai stata tanto coperta della spazzatura più diversa e inquinante, dai sacchetti lasciati qua e là o nei luoghi più nascosti, all’amianto, ai copertoni, alle macerie nei torrenti e nelle vallate, alle spiagge tormentate dalla plastica, agli indistruttibili mozziconi di sigarette: tutto viene disperso dalla gente piuttosto che lasciato negli appositi contenitori per la raccolta davanti casa o consegnato all’isola ecologica. Per eliminare le ragioni del disservizio che causa molti danni al territorio, occorre educare la popolazione a seguire puntualmente le istruzioni della differenziata, con interventi frequenti e mirati; riposizionare bidoni della differenziata in posti strategici, come gli svincoli stradali – saranno sufficienti cinque postazioni di raccolta – soprattutto per le persone in transito per Trebisacce; consentire il rilascio dei rifiuti tenendo aperti i cancelli dell’isola ecologica non per qualche ora al mattino, ma notte e giorno; stabilire un nuovo contratto con l’impresa, che si occuperà della raccolta dei rifiuti, per procedere oltre alla raccolta dei sacchetti casa per casa, a fornire per tempo i sacchetti agli utenti, a servire le zone lontane dal centro e non urbanizzate e soprattutto a ripulire puntualmente il territorio dalla spazzatura: il servizio dovrà essere compreso nell’ordinario, confidando nella Regione sul riciclaggio o distruzione dei rifiuti per ricavarne energia; infine, sanzionare eventuali abusi o omissioni. Si dovranno impartire direttive sulla raccolta ed eliminazione dell’amianto e dei calcinacci: il cittadino non può essere lasciato solo nella delicata operazione di eliminare i materiali pericolosi e inquinanti.

Per la raccolta e il riciclo dei rifiuti solidi, occorre trovare una soluzione comune con gli altri centri dell’Alto Ionio. L’impegno è garantire un ambiente di vita alle nuove generazioni, laddove sono stati fatti danni ingenti per la salute con l’interramento di sostanze tossiche che purtroppo rientrano nella catena alimentare e nell’aria che respiriamo e provocano l’insorgere di malattie croniche e tumori.

Trebisacce era un tempo territorio boscoso, ove la gente viveva belle giornate all’aria aperta, cercava funghi, attingeva l’acqua alle sorgenti; attualmente il manto verde si è ridotto enormemente a causa degli incendi, che provocano non solo l’impoverimento di una risorsa, il legname, su cui

 

sono vissute le comunità montane e le industrie povere del passato – la pece, lo zappino – ma pure l’aria ne risente e questo è un fenomeno da non sottovalutare, perché negli incendi di boschi e lungo le strade, si produce diossina che entra nella catena alimentare di greggi al pascolo e nel generale inquinamento dell’aria: esiste un controllo dell’aria? Gli istituti scolastici, che dispongono di attrezzature per rilevare l’inquinamento, dovranno lavorare per la popolazione e l’intero territorio, rilasciando referti certificati.

 

L’acqua

 

Approfittare dei finanziamenti del PNRR per rifare le condotte dell’impianto idrico cittadino; eliminare le perdite, gli usi impropri, che disperdono il prezioso liquido e impediscono alla popolazione di riceverne a sufficienza. Vanno rilevati i consumi e sensibilizzata la gente a contribuire al consumo oculato dell’acqua e ad utilizzare l’acqua del rubinetto, la nostra acqua, invece di acquistare l’acqua nella plastica della pubblicità. La città si deve dotare di un ulteriore serbatoio per fronteggiare il disagio dovuto ai frequenti inquinamenti causati dalle piogge, dai lavori sulle condotte principali e la penuria in estate.

Non si può con un colpo di coda abbassare le tasse sul consumo dell’acqua, perché il comune deve pagare all’ente distributore somme ingenti; ma occorre ribadire il principio che se tutti pagano l’acqua, le tasse risulteranno meno gravose. Attualmente a Trebisacce gli indici di tassazione per l’acqua, la depurazione delle acque reflue e la spazzatura sono i più alti: Trebisacce 2030 non propone il miracolo di un abbassamento immediato delle tasse, ma s’impegna a raggiungerlo dopo almeno un anno di sana e oculata amministrazione. Sulla tassazione, in particolare si dovrà fare attenzione alla situazione delle persone sole e ai commercianti, che oggi sono gravati da tariffe esose, non vendono a ritmo intenso, devono pagare fitti cospicui.

 

Viabilità

 

Constatata la precarietà delle strade cittadine che, ogni anno peggiora, dato che alcune strade sono state aperte in maniera del tutto improvvisata, allargando dei sentieri, senza curare il fondo stradale e oggi sono divenute

 

arterie su cui si concentra il traffico, occorre intervenire non solo colmando le buche, ma progettare il rifacimento dell’impianto stradale valutando la possibilità di allargamento della carreggiata. Naturalmente occorre sanare l’impianto idrico e gli altri impianti nel sottosuolo, in modo che gli interventi non avvengano con la distruzione dell’asfalto appena posato. Si dovrà allestire un piano di risanamento delle strade cittadine e del contado – la strada di accesso al Monte Mostarico è disastrata! – dove la precarietà e il degrado sono continui, e cercare all’uopo finanziamenti.

Per il traffico cittadino, attualmente si assiste all’impossibilità di circolazione dei mezzi pesanti, dei pullman; dunque, in alcuni tratti della Via Lutri si dovrà limitare la sosta, mai a pagamento, che invece andrà scaricata sulle vie laterali, così il posteggio. Si dovranno creare aree di posteggio sotterraneo, come al di sotto della stazione dei pullman o sotto il mercato coperto. Per quanto concerne il borgo, si dovrà creare un’area di parcheggio nella piazza e valutare la possibilità di creare un posteggio sotterraneo; dalla piazza si creerà un percorso agevole di accesso al borgo a piedi e, in particolare alla Chiesa madre, al Bastione, al Museo “Noia”. Il borgo è il luogo della memoria dei Trebisaccesi: occorre renderlo vivibile facilitandone l’accesso e la visita per coloro che intendono conoscere la vita tradizionale di Trebisacce, ma, al tempo stesso rivitalizzandone il tessuto abitativo, adeguando le case alle esigenze attuali con interventi finanziari mirati e cercando di creare botteghe artigiane, dove si praticano gli antichi mestieri. Per l’accesso al bastione dal Monumento ai Caduti, si valuterà l’istallazione di una scala mobile.

 

Cultura

 

Trebisacce è città giovane sul piano culturale che, comunque, ha espresso personalità artistiche e letterarie di prim’ordine, da Aldo Dramis a Giovanni Laviola, da Franco De Marco ad Antonio Miniaci, all’editore Galasso: occorre seguire la scia segnata da queste persone per agitare nuove idee, nuove prospettive in arte e letteratura.

Trebisacce si può candidare come città delle mostre, in modo speciale nel periodo invernale per richiamare visitatori e studenti; le mostre non solo devono essere a carattere locale – si pensi ad es. a una mostra su Alfredo Lutri, secondo il Convegno già organizzato dalla Scuola Media, per far comprendere la guerra, la gioventù, gli ideali, la storia recente – e ancora,  proiettate  su  un  mondo  più  ampio  e  universale,  anche  con

 

l’apporto di artisti provenienti dall’Est europeo; lo stesso criterio deve valere per la musica e la danza.

La città sarà abbellita da statue agli angoli dei principali edifici e bassorilievi in bronzo o in terracotta.

Trebisacce dovrà dotarsi di una mostra d’arte permanente che esponga i prodotti degli artisti dell’Alto Ionio; l’artigianato, gli strumenti musicali; dovrà funzionare la biblioteca civica insieme a quelle delle diverse scuole trebisaccesi e l’apertura deve avvenire nelle ore pomeridiane. Il Comune dovrà dotarsi dell’Archivio: negli anni Trebisacce è andata smarrendo la sua storia amministrativa e anche le proprietà demaniali.

Trebisacce è ricca di testimonianze archeologiche: si è sempre pensato di realizzare un museo civico archeologico, ma le delibere, i tentativi sono andati a vuoto, perché è mancata la volontà decisionale; la scelta, sempre diversa, dell’edificio in cui allocare i reperti; la preferenza di istituire posti di lavoro generici piuttosto che nominare un direttore di museo. Attualmente Trebisacce dispone di ben due ricchissimi depositi di materiali archeologici di epoche diverse; del Parco Archeologico di Broglio – PAB: occorre pensare alla coordinazione di queste strutture e a pubblicizzarne i prodotti che sono unici del tempo in cui la Calabria era l’Italìa. Il Museo Archeologico di Trebisacce, per cui si propone l’allocazione al vecchio Mattatoio, in posizione strategica rispetto allo svincolo e all’accesso alla città, potrà mostrare materiali protostorici, greci, bruzi, romani e medievali, che oggi sparsi in altri contesti museali; ma siccome i materiali rimasti in sede sono abbondanti e di grande importanza storica, possono essere esposti a Trebisacce e mostrare il volto storico della città. Il Prof. Renato Peroni, che ha sempre avuto a cuore la situazione storico-archeologica di Trebisacce, tanto da lasciare ai suoi concittadini – era stato insignito della cittadinanza onoraria – il Parco archeologico di Broglio, va onorato nella memoria con una strada che ne porti il nome e un convegno, che ne ricordi l’opera a distanza di dodici anni dalla morte.

È necessario che Trebisacce, che dispone di un teatro  accogliente, possa avere una stagione teatrale: il teatro è fondamentale per la cultura di una comunità civile e andranno incentivate le iniziative dei proprietari; inoltre, si può progettare l’acquisizione al Comune e il recupero dell’antico teatro Gatto.

È importante che si inseriscano in bilancio le voci riguardanti i beni culturali: PAB, Biblioteca civica, progetto del Museo civico, mostre.

 

 

Lavoro attraverso l’innovazione

 

Siamo chiamati ad affrontare la cronica crisi del lavoro a Trebisacce: il lavoro manca, soprattutto per le fasce giovanili, e quando si trova è sottopagato e di mediocre qualità. Eppure le materie prime fondamentali per il lavoro di qualità, i giovani, le conoscenze e le competenze non mancano, facilitate dalla presenza di un’ampia offerta di scuole superiori con sbocchi nei corsi di alta cultura della vicina Università della Calabria. Una volta conseguito il diploma agli esami di Stato, il giovane si ritrova senza lavoro; anche coloro che conseguono la laurea, sperimentano una sensazione di spaesamento in un territorio che offre ben poco alle ottime competenze acquisite e non risponde alla voglia di fare, per cui si fa strada la rassegnazione, il vivere a carico dei genitori e, infine, non rimane che l’emigrazione per tentare nuove strade.

La Trebisacce del 2030 dovrà promuovere l’iniziativa privata e la qualità del lavoro, favorendo la nascita e la crescita di aziende votate a creare benessere e ad elevare la qualità della vita. Per favorire il processo di innovazione, si dovrà partire dagli istituti superiori della città, cercando di creare insieme ai docenti e con i dipartimenti dell’Unical, laboratori finalizzati ad accostare il curricolo all’attività lavorativa. Il Comune di Trebisacce promuoverà la creazione di un polo per la nascita di StartUp locali per l’imprenditoria giovanile, la piccola impresa artigianale e l’industria. Le StartUp saranno ospitate in uffici di coworking, in locali del Comune a disposizione anche dei professionisti del settore dei servizi che, con poca spesa se raffrontata ad un affitto in locazione, potranno lavorare in uno spazio dinamico e collaborare con altri professionisti e StartUp, creando occasioni per realizzare progetti avanzati e remunerativi. Si promuoverà il “negozio temporaneo”, il teporary shop: queste nuove forme di commercio, di cui ci siamo accorti nel corso della pandemia, esistono già nelle case private del nostro comune, ma non ne avvertiamo l’esistenza: in futuro si dovranno aiutare e incentivare le nuove istituzioni, frutto di idee che si fanno strada nel mondo, anche ricorrendo ai figli di Trebisacce che sono emigrati in Italia ed hanno successo all’estero. La vicinanza degli intelletti emigrati può costituire un motivo di forza per far decollare e crescere le iniziative collegate all’uso delle nuove tecnologie a Trebisacce come pure nella sanità.

 

L’innovazione dovrà coinvolgere il settore dell’agricoltura locale, con la promozione dell’arancia Biondo a marchio DOP, la produzione olearia e la pesca: occorre provare a costituire consorzi di produttori privati.

Il turismo dovrà cambiare formula, innanzitutto attraverso la salvaguardia dell’ambiente, curando la riforestazione delle zone un tempo boscose e oggi divenute aride e franose. Si dovrà pensare a un sistema turistico ad accoglienza diffusa, economica e per brevi soggiorni, la promozione di agriturismi, B&B, la residenzialità negli agrumeti di Trebisacce, villaggi turistici, sfruttando il binomio mare-montagna, che offre l’invidiabile posizione della cittadina. Si dovrà meglio attrezzare l’area camper, che attualmente versa in condizioni pietose e fornire maggiori servizi alla darsena.

Bisogna pianificare, insieme ai docenti degli istituti  scolastici, iniziative che permettano agli studenti di acquisire una conoscenza ed esperienza diretta del sistema produttivo e delle possibilità di impiego. Promuovere l’interazione tra soggetti economici del territorio e gli istituti di formazione professionale per l’apertura di nuovi corsi rispondenti alle esigenze dell’imprenditoria locale.

Innovazione tecnologica, Servizi, Agricoltura, Turismo, Commercio, saranno le fonti dalle quali creare lavoro di qualità e ben pagato, promosso da una nuova imprenditoria, illuminata e capace di attrarre investimenti sulle conoscenze e competenze conseguite nelle scuole e sulle specializzazioni e i master universitari.

Costante dovrà essere la consultazione delle categorie produttive, non dimenticando le esigenze del commercio, che maggiormente contribuisce al reddito della città: oggi il commercio assume aspetti sempre mutevoli a causa dei cambiamenti della situazione politica mondiale; dunque l’azione di governo della città dovrà supportare la categoria dei commercianti, per sostenere gli adeguamenti alla novità attraverso un’efficace pubblicità, con un’attenzione particolare alle tasse da pagare e una politica di contenimento degli affitti. Al fine di promuovere i nostri prodotti e per uscire dall’isolamento dell’area ionica della Calabria, occorrerà superare la cronica mancanza di trasporti e vie di comunicazione. La Riviera Ionica della Calabria é stata nel tempo spogliata dei suoi collegamenti, e condannata dalla politica distruttiva degli scorsi anni a un progressivo isolamento.

S’impongono il ripristino e il potenziamento della ferrovia, la realizzazione  di  strade  degne  di  questo  nome  anche  nel  tratto  Sibari-

 

Crotone-Catanzaro-Reggio Cal. È grave la sottrazione dello svincolo Nord al terzo megalotto, che rende inutile la nuova strada per i paesi costieri e carica la circolazione sulle due attuali arterie, la vecchia 106 e la recente parallela, progettate per un flusso limitato di auto, che presentano i pericoli di sempre e creano vittime soltanto se piove. In attesa di ottenere un aeroporto, anche con voli a corto raggio, che colleghino i centri maggiori della Calabria, si dovranno garantire trasporti essenziali con navette su gomma, da / e verso gli aeroporti più vicini di Bari, Brindisi o Lamezia.

Un sistema di navette si potrà realizzare anche da / e verso gli ospedali di Corigliano-Rossano e Cosenza: l’azione amministrativa di Trebisacce 2030 mira a risolvere in modo pragmatico e a basso costo i problemi causati da disservizi e mancanze, non solo richiedere la realizzazione di monumentali opere che tardano poi a essere realizzate e comportano dissesti ambientali. Con i fondi del PNRR si dovranno creare non inutili edifici non finiti e senza vita – come ci ha abituato la logica costruttivistica del recente passato, bensì si dovrà tendere al recupero e a rendere funzionali edifici già esistenti ma non adeguati alla crescita della città, come l’ospedale, le Poste.

Per quanto riguarda la Sanità, si chiederà con fermezza il pieno ripristino dei servizi del nostro Presidio Ospedaliero e degli ambulatori da parte dell’ASP, tornando a livelli di assistenza dignitosi per la nostra popolazione.

Il Movimento Trebisacce 2030 si farà promotore di una Sanità innovativa lavorando con i corsi di medicina e biotecnologie delle università di Catanzaro e Cosenza, realizzando progetti di ricerca nelle corsie del rinato Ospedale e di servizi di assistenza alla persona a domicilio. Le cure, in particolare, che saranno proposte, riguarderanno la tenera età, la maternità – soprattutto delle ragazze-madri – gli anziani e i portatori di handicap, in collaborazione con le associazioni assistenziali locali.

 

Attività sportive.

 

Trebisacce dispone di impianti sportivi proporzionati alla vita di una cittadina aperta all’attività ginnico-sportiva. Trebisacce 2030 si muove su due piani: occorre recuperare gli impianti che si trovano in degrado o sono danneggiati e abbandonati alle erbacce; affidarli ad associazioni serie e fattive,   che   si   occupino   con   competenza   dell’esercizio   e   della

 

manutenzione. Perché si abbia continuità e sviluppo, lo sport va fondato sulle scuole, non solo di calcio, in un ventaglio di attività da seguire, nel rispetto delle condizioni di tutela e sicurezza. In particolare, vanno sostenute le attività sportive per gli anziani, in palestre pubbliche a partire dalle strutture scolastiche.

Sport e disabilità: l’obiettivo è la pratica sportiva per tutti, senza barriere, coinvolgendo le associazioni e le società e intercettando fondi dal Governo Italiano e dalla Comunità Europea. Occorrerà creare partnership con le Federazioni Sportive e gli Enti di promozione per l’avvio di un grande progetto di diffusione di tutte le discipline sportive nelle scuole e creare eventi, sia invernali che estivi, che possano fare di Trebisacce un punto     di     riferimento     importante     per     tutto     l’Alto     Ionio