Trebisacce-22/05/2022: Santa Rita da Cascia: tutto ciò che spesso è possibile

Santa Rita da Cascia: tutto ciò che spesso è possibile

 

di Pino Cozzo

 

Santa Rita da Cascia era consapevole che la Madre del suo Signore fosse la Mamma di tutta l’umanità che a Lei rivolgeva sempre la sua preghiera e la sua implorazione, perché tutelasse e preservasse le sorti del marito e soprattutto dei figli. Sapeva che Maria fosse stata prescelta per portare in grembo il figlio dell’eterno Padre, sin dal momento in cui l’angelo le diede il grande annunzio ed era cosciente del fatto che Dio avesse dato a Lei la responsabilità di dare la natura umana al Suo unico figlio, perché si compisse il Suo progetto di redenzione; pensava che Lei fosse la Donna delle donne, e la Gloria e la benedizione di Dio si fossero fuse nella sua esile figura come anelito di salvezza. Ella rifletteva spesso sul fatto che, allo stesso modo, anche il Suo amato Figlio avesse ricevuto il sigillo della santità e recasse in sé la potenza dell’eternità. Lei, la protettrice di tutti gli “amici” di Dio, di tutti coloro che cercano di fare la Sua volontà e dedicano la loro vita all’impegno evangelico, ha impresso in Santa Rita da Cascia l’anelito di dedizione alla preghiera e alla salvezza delle anime e dei corpi, poiché lo Spirito Santo che abitava in Lei l’aveva resa partecipe del mistero della SS. Trinità e le ricordava che Lei intercede sempre e comunque presso l’Altissimo e Sommo Bene, affinché le nostre mancanze e i nostri errori non siano considerati un gesto di offesa e allontanamento dalla Grazia del Padre, ma, con l’aiuto potente della Santa di Cascia, che sempre difende le nostre cause, anche quando sembrano completamente perse, possano rappresentare un segno di ravvedimento e di riavvicinamento alla Grazia Celeste. Riflettiamo, allora, sul fatto che la nostra vita terrena sia fugace e passeggera, e che la nostra vera patria sia nei Cieli, al cospetto e in compagnia del Padre, che ci ha dato la vita per spargere il seme della Sua parola, e che a Lui ritorneremo, quando Egli deciderà liberamente, e che a Lui dovremo dar conto del nostro operato. Come Maria ha pronunciato il “Fiat”, perché si adempisse la parola di Dio, così anche Santa Rita si è abbandonata alla volontà del Sommo Bene, senza condizionamenti, con la speranza che anche noi possiamo disporre il nostro animo a fare la Sua volontà, ed accettarla senza riserve o accomodamenti, per essere degni di essere chiamati suoi figli. Ma, per arrivare a ciò, bisogna ottenere la luce dello Spirito, possedere la retta ragione, mediante la quale illuminare l’intelletto e discernere se una cosa sia lecita, conveniente, opportuna. Quella luce che viene in soccorso alla nostra debolezza, ai nostri dubbi, alla nostra ansia. Quella stessa luce che ci dà consigli, ci incute saggezza, ci fornisce consolazione. Ma il dono della luce presuppone disposizione d’animo, affinché apriamo il nostro cuore alla verità e alla conoscenza, per metterci alla sequela della parola di vita e per godere dei suoi frutti, fatti di pace, serenità, gioia interiore, speranza, per rimanere saldi nella fede e non vacillare davanti a nessun ostacolo che tenti di minare le nostre coscienze. Oggi, nella Parrocchia Cuore Immacolato della Beata Vergine Maria in Trebisacce, guidata dalla sapienza e dalla dedizione di Don Vincenzo Calvosa e Don Nicola Cataldi, si concludono le celebrazioni in onore della Santa degli impossibili. Anche quest’anno, l’impegno parrocchiale del gruppo e di tutti i fedeli hanno prodotto buonissimi frutti, ricchi di bellezza e di ingegno, che sono l’immagine della vita, fatta di passione e di impegno, di serietà e di donazione.  In genere, si dice che ogni giorno abbia la sua pena.  Con questi esempi di santità e donazione, invece, ogni giorno porta gioia, felicità e speranza, perché, con loro, vogliamo guardare al futuro con stupore e con voglia di vivere