NOTA STAMPA
In riferimento alle inopportune osservazioni di qualche politicante locale e alla falsa ironia, circa la mia candidatura alle elezioni politiche nella lista “Grande Sud”, ritengo opportuno fare alcune precisazioni per evitare strumentalizzazioni e valutazioni errate, artificiose e fuorvianti.
Consapevole che la lista “Vivere Trebisacce” era di ispirazione politica di centro- sinistra, con la mia partecipazione, ho inteso portare il mio contributo personale e la mia esperienza professionale in un settore vitale ed importante per Trebisacce, come il turismo.
Durante la campagna elettorale, e anche dopo, ho ribadito la mia assoluta autonomia e indipendenza politica, tanto da denunciare con forza più volte, tutti i soprusi e le spoliazioni subite da Trebisacce , sia ad opera della destra che della sinistra.
In un momento in cui si vive una crisi politica e di identità dei partiti, ritengo che soffermarsi su singole posizioni o su scelte momentanee, sia stucchevole e riduttivo. Trebisacce ha bisogno del contributo di tutti.
La mia candidatura deve essere intesa solo quale sacrificio al servizio della città.
Forse sono stato ingenuo, ma ciò che ho fatto è da ritenersi nell’esclusivo amore e interesse per Trebisacce.
La mia presenza, peraltro, è in una lista civica e non partitica, deve essere considerata veicolo per migliorare rapporti con la Regione Calabria.
Pur sapendo che gli stessi sono schierati politicamente con il centro-sinistra, non ho inteso in alcun modo violare la fiducia del Sindaco e degli altri colleghi e né pensavo di creare imbarazzo.
Peraltro, le critiche, naturalmente, strumentali, pervengono da persone che hanno fatto del Trasformismo la loro bandiera e non possono essere considerati riferimenti politici seri.
Io non vivo di politica, né tanto meno ricorro alla politica per avere visibilità.
A giorni porteremo a conoscenza dei cittadini i danni causati dagli esponenti che ora si nascondono dietro Trebisacce Futuro e dai loro congiunti, ormai pensionati e da 40 anni in politica a Trebisacce, che hanno da sempre utilizzato la politica e il consenso per i propri affari e interessi.
Fare i moralisti non sempre conviene, soprattutto quando si hanno scheletri negli armadi.
Trebisacce lì, 23.01.2013
Dino Vitola