A dispetto dell’abitudine che caratterizza l’amministrazione comunale di Trebisacce, e cioè quella di divulgare la benché minima iniziativa con “proclami” degni di una monarchia, la stessa continua a mantenere il più stretto riserbo in ordine ad alcune iniziative per le quali sono state inoltrate diverse, ormai decine, interrogazioni a risposta scritta.
Risale al 15 aprile u.s., la richiesta di chiarimenti riguardo alla convenzione con cui è stato concesso il diritto di superficie di diversi immobili comunali per la installazione di impianti fotovoltaici, ma, nonostante il decorso di un lasso temporale di lunga superiore ai trenta giorni previsti dalla normativa vigente in materia, non ho avuto il piacere, forse più corretto dire l’onore, di ricevere risposta.
La condotta tenuta dall’Amministrazione sull’argomento, in evidente contraddizione con la tanto decantata trasparenza che caratterizzerebbe l’attività della stessa, rende ancora più fondati i dubbi sollevati sull’accordo.
Dubbi relativi alle dimensioni degli impianti fotovoltaici e la conseguente capacità produttiva degli stessi; all’esistenza di impianti che non avrebbero fornito l’utenza di energia elettrica degli immobili comunali e all’esistenza di uno studio diretto a garantire equilibrio tra vantaggi ed oneri per il Comune.
Quanto successo sembrerebbe dare maggiore fondamento alla notizia, tutta da verificare, secondo cui il Comune non riceverà alcuna fornitura di energia elettrica, ciò a dispetto del comunicato stampa in cui l’A.C. dichiarava: “……bolletta Enel a costo zero……risparmiare per ogni annualità oltre 100mila euro di energia elettrica”(Paese24.it 02.03.2013).
Se così fosse, quindi, l’Amministrazione, in un momento di particolare difficoltà economica per come affermato dalla stessa, avrebbe concesso l’utilizzo dei propri immobili per qualche migliaia di euro, al contrario di tanti altri Enti, anche a noi vicini, che hanno ottimizzato la rendita dei propri beni ricavandone centinaia di migliaia di euro l’anno.
In un periodo storico in cui la gestione dei Comuni diventa sempre più simile a quella delle imprese, e il ruolo dei sindaci a quello di managers, è evidente che l’atteggiamento dell’esecutivo nella vicenda fotovoltaico getta qualche ombra sulle capacità “imprenditoriali” dei suoi componenti.
Un esecutivo che di certo eccelle nel silenzio; silenzio sulla richiesta di costituzione delle Commissioni Consiliari “Bilancio e programmazione” e “ Ambiente e territorio”, importante strumento di partecipazione e controllo della minoranza; silenzio sui costi degli eventi dell’estate 2012; silenzio sul fotovoltaico; silenzio sulle tante altre richieste inoltrate dalla minoranza.
Forse è opportuno ricordare all’Amministrazione Comunale che definirsi, in maniera autoreferenziale,: “Amministrazione dei fatti e del fare” non significa non parlare e non rispondere!!!
Davide Cavallo