Rocca Imperiale:06/05/2016 Al Castello con Jefferson – Il limone e il nuovo Gil in competizione nel mondo.

20160605_18173920160605_18195020160605_18204920160605_18375320160605_18380420160605_190156

Ranù
Ranù

20160605_19321020160605_193218

Ivano Trombino
Ivano Trombino

20160605_18191420160605_19461720160605_19502020160605_19504720160605_19535520160605_18193320160605_195404

il LOGO di Gill
il LOGO di Gill

20160605_20445120160605_20445720160605_204457


20160605_200111
20160605_203349

Rocca Imperiale:06/05/2016

Al Castello con Jefferson

Il limone e il nuovo Gil in competizione nel mondo.

 

Al Castello Svevo con l’amaro importante Jefferson è stata la brillante idea partorita all’interno del locale rocchese experiencecafè tra un gruppo di amici e l’assessore al turismo Antonio Favoino e ne è nata una serata, purtroppo piovosa, ma ricca di novità e di emozioni durata sino alle 24, con tantissime persone intervenute da ogni dove e felici di sostare nella magica location. Experiencecafè, Amministrazione comunale, Consorzio del limone e Pro loco insieme e operativi per rendere piacevole la temporanea sosta delle numerose persone intervenute nel Castello, nel pomeriggio della scorsa domenica 5 giugno. La polizia municipale, i Carabinieri e i volontari, ai piedi del Castello, hanno avuto il loro bel da fare per regolamentare il traffico di auto che ha invaso tutte le vie e viuzze circostanti e garantire l’introvabile posto auto. Cultura, musica, degustazione dell’amaro Jefferson, arte, e altro ancora hanno regalato emozioni a iosa a tutti. E iniziamo con la presentazione del libro “I cavalli di Murer” del Ginecologo, presso l’ospedale di Policoro, Giampiero F. Adornato, che ha offerto l’opportunità di riflettere sulla delicata patologia della demenza senile e del morbo di Alzaimer. La vicenda narrata in questo romanzo, ha raccontato l’autore, è solo in parte vera. Il personaggio principale ha fornito all’autore l’espediente per affrontare una malattia come la demenza (di qualsiasi natura) e offrirla al lettore con la tenerezza e la comprensione che merita. Riportando alla memoria una grande amicizia passata, racconta la storia di tre uomini in apparenza diversi che, in realtà, come novelli Amici miei, diedero tutto per salvaguardare quello strano connubio di “simpatici lestofanti”. La vena ironica che pervade la storia ha l’intento di alleggerire il pathos che in alcuni punti della narrazione raggiunge l’apice e di far riflettere sulle fragilità umane; in fondo, dietro uno stato patologico, spesso incompreso e deriso, si cela un mondo tutto da scoprire e, perché no, da amare. Al tavolo dei relatori: Gianpiero Adornato (Autore), Rossella Coriglione, Anita Caroselli, Mastrangelo Donato (giornalista), Giuseppe Ranù (sindaco di Rocca Imperiale), Ivano Trombino (esperto di Jefferson), Vincenzo Marino (Presidente del Consorzio del Limone IGP). Rossella Coriglione ha letto delle pagine del libro per aiutare i presenti a capire il messaggio dell’autore e a condurli sul delicato sentiero della comprensione della patologia e del linguaggio ironico dei personaggi protagonisti. Ci è riuscita molto bene la Coriglione usando la tempistica giusta, il tono di voce efficace, la voce suadente. Bravissima l’assessore alla formazione, Rosaria Suriano, nel ruolo di moderatrice che, avendo letto di getto le pagine, ha esternato con convinzione che si tratta di un libro da leggere perché è ricco e variegato in contenuti ed emozioni. L’autore Adornato è riuscito a coinvolgere l’intero territorio e anche il Castello di Rocca Imperiale. Per Anita Caroselli nel libro si trova la Cultura che si occupa di sociale. Don Silvino, uno dei personaggi, ha spiegato la relatrice, è affetto dal morbo di Alzaimer e quindi da considerare una persona fuori dalle righe, un pazzo. Ci sono delle pagine intere dove l’autore inserisce l’ironia. L’autore all’inizio tratta la follia in modo dispregiativo e man mano la parola follia si riduce nel senso comune e viene trattata diversamente, nella consapevolezza che ogni persona ha una propria storia. Tutti abbiamo paura della follia e Silvino nella follia si perde, supera quella che si considera normalità ed entra nel mondo della follia. L’autore ha voluto frequentare personalmente le persone affette da tale patologia per comprenderne appieno il loro mondo. Scoprendo il vissuto di queste persone ci si accorge che le loro vite sono piene di esperienze negative che si sommano ed esplodono: incidenti, morte di una persona cara, fallimento di un rapporto di coppia, fine di un amore, ecc. La relatrice Caroselli a questo punto si pone una domanda: I cavalli di Murer che c’entrano con la demenza senile o con l’alzaimer? L’arte, ha spiegato, tiene in vita Silvino, lo protegge dal precipitare nella follia. L’arte ha un ruolo importante nella nostra salute psicofisica. Adolf Hitler, ad esempio, con i suoi acquerelli esprimeva se stesso senza usare le parole. Così Silvino si aiuta con l’arte. Così l’autore va al di là delle apparenze per capire il personaggio. L’autore Adornato chiosa: Ho descritto sia la Calabria che la Basilicata. Sono nato in Aspromonte, lavoro-come ginecologo- a Policoro, abito a Pisticci e amo questa terra come si ama una mamma. Ogni volta che vengo a Rocca Imperiale è come se fossi a casa mia. Ci ho messo il cuore a scrivere questo libro. Anch’io che ho da poco superato i 60 anni perdo qualche colpo con la memoria. I neuroni man mano perdono la loro forza e invecchiano. Il mondo di questi pazienti è diverso dal nostro. Io ho voluto avvicinarli per comprendere meglio il loro mondo. Mi madre che mi amava all’età di 80 anni colta dal morbo di alzaimer smise di riconoscermi e per me è stata una grande sofferenza. Quando le accarezzavo il braccio allora avvertiva il mio amore e ne gioiva e dopo rientrava nel suo mondo nuovamente. Non esistono farmaci, ma l’unica via percorribile e possibile è l’Amore. Loro lo percepiscono e noi non dobbiamo sforzarci di amare. Il paziente non ha meno dignità della nostra. La vita è la vita per tutti. Se imparassimo a tollerare, a comprendere, ad amare il prossimo avremmo un mondo migliore, di pace e non di guerra, ha concluso l’autore. Vincenzo Marino forse per restare in tema di ironia ha esordito: “Ieri ho avuto un attacco di demenza e ora sono preoccupato!”. Voglio ,invece, parlarvi del limone IGP perché anche questo argomento è cultura. Il nostro limone contiene il Limonene che dà il profumo. Ha un basso grado di acidità, ha un resa in succo alta e tutto ciò lo rende prodotto di eccellenza. Invita tutti a promuovere una sinergia operativa sul territorio affinchè vengano riconosciute tutte le eccellenze del territorio. La farmacista Anna Laura Pinto, infine, ha chiesto la parola dal pubblico per esternare all’autore i suoi complimenti per l’interessante libro che a pag. 144 omaggia l’amicizia e l’omosessualità e ha aggiunto che trattasi di una persona gentile  perché in ospedale, per motivi professionali, ha avuto la massima disponibilità da parte dell’Adornato che ringrazia pubblicamente. Per il sindaco Giuseppe Ranù la presentazione di un libro è sempre un’opportunità da cogliere. Il sentiero della cultura ci conduce verso persone attente. Noi come amministrazione abbiamo dedicato spazio alla cultura e l’abbiamo sposata. In questa occasione il libro si sposa con il territorio, con Jefferson e il limone. E’ un libro che racconta di sentimenti vasti e vari e ci porta a riflettere sul nostro sistema sanitario e tutti dobbiamo capire i disagi e le sofferenze dei pazienti. In questo Castello abbiamo raccontato tanto e tanto spazio abbiamo riservato al cultura e che continueremo a riservare. Ranù ha annunciato che il film Le nozze di Laura, che ha ricevuto tante ingiuste critiche, verrà proiettato giorno 12 in Canada. Siamo riusciti a fare 6 milioni di telespettatori e questa è la più grande operazione di marketing territoriale. Il nostro territorio è una location naturale per girare film. Dobbiamo accogliere il nuovo, la modernità e l’innovazione. I giovani devono guardare oltre le difficoltà e affrontare il nuovo con coraggio. Il libro all’interno ha tutto: per riflettere, per capire, per amare. E ora dopo il libro lo spazio va all’amaro importante a Jefferson. A parlarci, con dovizia di particolari, della storia, dei fatti delle curiosità delle botaniche del Jefferson è l’espertissimo Ivano Trombino che con linguaggio attento e nello stesso tempo sobrio afferma che il Jefferson si lega al territorio. Jefferson è un signore americano che approda in Calabria a causa dell’affondamento della sua nave. Qui usa le erbe naturali e nasce Jefferson (per estrema super sintesi, ma la storia è più lunga e interessante). Gil, altro personaggio, parla di Rocca Imperiale e seleziona le botaniche (Rosmarino, Origano, Arance, Bergamotti ed essenze di limoni rocchesi) ed ecco l’amaro naturale. Ha spiegato ancora che il suo gruppo (Roberto Gulino, Giuseppe Suriano, Claudio Garofalo, Francesco Pucci, Enrico Calzuola, Francesco Limongi, Fedele Aita) raccoglie su Rocca Imperiale il Ginepro che darà vita ad un nuovo  liquore. Ecco Jefferson significa portare in giro una grande sorpresa perché a Rocca Imperiale c’è il Ginepro di bassa quota, chiamato così perché solitamente occorrono 2000 metri per trovarlo. Su questo nuovo liquore il Gil metteremo il timbro di Ginepro di Rocca Imperiale e sarà in competizione nel mondo con altri Gin. Porteremo in giro un’altra eccellenza con il Ginepro di collina. Il sindaco Ranù interviene e parla di sinergia tra Limone e Ginepro e tracciabilità che con il marchio lancia una sfida in termini di innovazione che supererà i confini nazionali. Abbiamo già in giugno e continueremo in luglio a raccogliere il Ginepro e Jefferson è solo da due mesi sul mercato, un prodotto naturale com’è naturale il territorio della Calabria. Il Ginepro trasformato sul mercato si chiamerà Gil. A questo punto Trombino e Ranù scoprono il logo, semplice e immediato di grande riconoscibilità, (in foto) che caratterizzerà sul mercato il Gill. Il sindaco Ranù dichiara che è il secondo marchio che identificherà il nostro territorio. Per la lavorazione del Ginepro il gruppo del Vecchio Magazzino Doganale potrà utilizzare lo stabilimento (ex cantina sociale) e lancia l’augurio che questo marchio possa affermare la cultura della positività e del lavoro per i giovani. E ora tutti in piazza d’armi per degustare l’amaro Jefferson presso il buffet preparato dallo staff stret food dell’esperience cafè e ascoltare della buona musica con Jefferson Swingtet band.

Franco Lofrano