
Rocca Imperiale-11/03/2025:Ranù risponde al manifesto del gruppo di minoranza
Questa sera mi è capitato di imbattermi in una locandina/manifesto del gruppo di opposizione che punta l’indice nei confronti del Sindaco e del Consorzio del limone IGP di Rocca Imperiale per la crisi limonicola sul territorio. Resto basito. Intanto rivolgo al Presidente del Consorzio ed al CDA il mio ringraziamento personale per il grande lavoro svolto negli anni che resta ed è un lavoro di promozione e valorizzazione, ma non di commercializzazione. A ciò si aggiunga che le risorse impegnate dal Consorzio ed ottenute dalla Regione (Oliverio) per € 800.000,00 circa prevedevano un cofinanziamento dapprima richiesto ai consorziati, che hanno inteso per una serie di valutazioni non concederlo e solo successivamente, per evitare la perdita del finanziamento, richiesto all’amministrazione comunale con una compartecipazione del 30% di risorse di bilancio. Compartecipazione che ha stabilito e previsto un programma condiviso di eventi per la valorizzazione del limone IGP di Rocca Imperiale. Senza la compartecipazione del 30% di risorse di bilancio impegnate dalla mia amministrazione non sarebbero stati spesi gli € 800.000,00 ottenuti dalla Regione con danno per il territorio e la promozione. Una sconfitta! Abbiamo deciso invece di concorrere a valorizzare il limone IGP di Rocca Imperiale. In questo senso il Consorzio del limone IGP di Rocca Imperiale ha messo in campo una serie di iniziative nel territorio e soprattutto fuori dal territorio. Grave invece l atto di accusa dell opposizione nei confronti del Sindaco e del Presidente del Consorzio dimenticando che proprio loro hanno deliberato in consiglio comunale sul punto, votando favorevolmente. A ciò si aggiunga che personaggi “illustri”, fuggiti dai banchi dell’opposizione, hanno votato questo programma di eventi e di spesa dapprima come componenti del CDA e successivamente in maniera indiretta come rappresentanti dell’opposizione. La crisi limonicola ha altre cause, più complesse. I mercati, la globalizzazione, le quantità in eccesso provenienti dall Argentina, Marocco, Spagna e altri Paesi, hanno inevitabilmente determinato un imbuto nelle vendite. Cosa più grave dimenticare il passato allorquando chi aveva responsabilità ha pensato a tutelarsi anziché tutelare gli operatori agricoli. La sfacciataggine in verità non ha limiti, ma la codardia e la viltà di persone abituate a fuggire dalle responsabilità resta una cattiva guida che ha provocato disastri. Senza dimenticare le cause concorrenti. La penuria d’acqua per uso irriguo e i danni alla pezzatura che appaiono evidenti. Senza dimenticare la speculazione che incombe. Bene la mancata risposta del Presidente del Consorzio. Quel luogo resta di tutti attaccarlo è frutto di una miseria politica vittima di un percorso derivante dai nefasti esiti elettorali. Ad oggi non c’è alternativa. Ci saremmo aspettati una chiamata per collaborare, magari un tavolo con la Regione o la Provincia che restano per taluni obsoleti oppositori serbatoi per le loro sfrenate ambizioni di progresso personale. È tempo di responsabilità, di verità e non già di pallonate. Sono pronto ad un confronto pubblico organizzato dal Presidente del consorzio ed in quella sede non esiterò a fare nomi e cognomi di chi ha tentato e tanta di distruggere questo patrimonio. Le nostre parole d’ordine restano: FIDUCIA E SPERANZA. Andiamo avanti!
Giuseppe Ranù
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