Villapiana-29/04/2012:Ancora soltanto ipotesi e congetture varie sul giallo che avvolge il fatto di sangue nel quale hanno perso la vita il pastore-imprenditore agricolo Vincenzo Genovese,sessantasettenne, e sua figlia Rosa,ventiseienne.

Rosa Genovese

Villapiana:29/04/2012

Ancora soltanto ipotesi e congetture varie sul giallo che avvolge il fatto di sangue nel quale hanno perso la vita il pastore-imprenditore agricolo Vincenzo Genovese,sessantasettenne, e sua figlia Rosa,ventiseienne. La moglie del Genovese, invece,Domenica Rugiano, cinquataquattrenne, è ferita, ma fuori pericolo di vita ed è tutt’ora ricoverata presso il reparto di chirurgia dell’ospedale di Rossano, l’unica persona in grado di far luce sulla dinamica dei fatti. Dal fucile da caccia a canne sovrapposte del Genovese sono partiti due colpi che hanno colpito sul viso a morte il Genovese e altri due colpi che hanno colpito Rosa Genovese alla coscia ed al ventre e si pensa che poteva salvarsi ma che non è scattato l’allarme in tempo utile, prima del dissanguamento. Per la mamma Domenico Rugiano è stato possibile per i sanitari del sevizio 118 soccorrerla e trasferirla presso l’ospedale di Rossano,dopo averla trovata stesa sul letto nella camera attigua alla cucina. I cadaveri sono stati trasferiti presso l’obitorio di Castrovillari per l’autopsia da cui si avrà la certezza anche dell’ora del decesso. E’ stato disposto anche l’esame stub, cioè con il guanto di paraffina, che consentirà alla scientifica di dare un volto certo al responsabile della sanguinosa e crudele mattanza. Tutti i familiari sono a Castrovillari stretti attorno alle salme e in attesa del responso autoptico. E’ quasi certo che i funerali si svolgeranno Lunedì pomeriggio alle ore 16,00 a Villapiana Lido. Rosa Genovese, giovane vittima, e di lei viene riferito in modo corale come di una persona responsabile, solare, disponibile e gentile con tutti. Responsabile perché appena conseguita la maturità di chimico-biologo presso l’Ipsia “E. Aletti” di Trebisacce ha cercato e trovato lavoro come cassiera-commessa presso un supermercato perché voleva non gravare sul bilancio familiare. Anche facile nella comunicazione con gli altri con cui riusciva a stabilire rapporti di cordialità e di sana amicizia. Per nulla egoista anche tra i banchi di scuola che le consentivano di primeggiare su tutte le discipline,ma ciò non le impediva di aiutare i suoi compagni di classe in difficoltà. Aveva tanta voglia di vivere e di realizzare i suoi legittimi sogni, ma l’appuntamento con un drammatico destino le ha distrutto tutto. Distrutta dal dolore è Mariella la seconda figlia del Genovese che avvertita da amici la sera della tragedia è rimasta piuttosto incredula e interdetta, e ancora oggi non riesce a darsi una ragione sul fatto.

Franco Lofrano

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