Trebisacce-18/06/2013: Paolo Accoti interviene sul comizio del Sindaco Franco Mundo

Salve. Ho appreso ieri sera in una sorta di...

Paolo Accoti 17 giugno 16.37.44
Salve. Ho appreso ieri sera in una sorta di comizio da parte dell’Amministrazione in carica, che a Trebisacce esiste un “sedicente” Movimento Civico Trebisacce Futuro.
Dopo aver passato una notte insonne a chiedermi che posizione possa avere il sottoscritto, che di quel Movimento è il Vice Presidente, alle prime luci dell’alba ho avuto l’illuminazione, sono: “sedicentissimo”.
E con questa nuova consapevolezza mi accingo, con queste mie poche righe e per quanto mi riguarda peraltro indirettamente, a replicare ad una affermazione che ho letto, ma anche sentito, ieri sera in uno stampato che l’Amministrazione ha distribuito tra il pubblico presente, circa 12 persone (tra cui io), compresi i passanti.
Ebbene l’Amministrazione, ed il suo rappresentante legale, avendo deciso di indicare i responsabili della gravissima situazione debitoria del Comune di Trebisacce, redige un elenco di debiti creati, a loro dire, negli ultimi cinque anni e, pertanto, dalla Amministrazione M. Bianchi. Nulla invece riferiscono del ventennio precedente, sarà mancanza di fosforo, sarà una involontaria dimenticanza, sarà che il periodo precedente forse si è prescritto (se ciò fosse possibile), ma sembra proprio che il Comune di Trebisacce non ha un passato, se non recentissimo. Una sorta di lobotomia degli anni dal 1980 al 2007.
Ciò posto, tornando allo stampato, al terzo rigo figura: “Telecom – Rimborsi permessi Partepilo, anni 2009, 2010 e 2011, Euro 4.120,55”.
Sembrerebbe dalle parole dette, e soprattutto da quanto scritto, che il debito del Comune di Trebisacce, ammontante a circa 12/14 milioni di Euro, sia stato creato da questo <<strano figuro>>, Assessore al Commercio della Giunta Bianchi nonché, guarda caso, cognato del sottoscritto “sedicentissimo”, che avrebbe percepito la spropositata somma di Euro 4.000,00 circa, in tre anni, udite udite, per permessi lavorativi!
A qualcuno, non certo a me, verrebbe da pensare che volendomi/ci nuocere a tutti i costi e davvero non sapendo proprio cosa dire e come fare, magari anche per sviare le attenzioni dagli effettivi responsabili, i signori dell’attuale Amministrazione abbiano pensato, ora <<la buttiamo la, tanto tutto fa brodo>>, non pensando che parlando tanto per parlare, si può incorrere in qualche brutta figura, evenienza puntualmente verificatasi in danno dei nostri impareggiabili amministratori.
Quanto riferito in merito alle somme dovute per i permessi lavorativi, purtroppo, denota o una scadente conoscenza della materia ovvero nasconde della malafede.
Invero, per i permessi lavorativi non esiste nulla di illegittimo, anzi, la remunerazione dei permessi lavorativi è stabilita dalla legge!!!
Capito signori, la LEGGE.
E mò te lo spiega papà, come dicono i genitori ai propri figlioli, diciamo così, un po’ distratti.
L’art. 79 (Permessi e licenze) del D.Lvo 18 agosto 2000, n. 267, modificato dall’art. 16 commi 21 e 29 del D.L. 13 agosto 2011, n. 138, convertito con modificazioni dalla Legge n. 148/2011, dispone nell’attuale formulazione, che i lavoratori dipendenti (pubblici e privati), chiamati a far parte dei consigli comunali, provinciali, ecc., hanno diritto ad assentarsi dal servizio per consentire la loro partecipazione a ciascuna seduta dei rispettivi consigli. Allo stesso modo, i componenti di giunte comunali, provinciali, ecc., hanno diritto a un permesso retribuito per l’effettiva durata della partecipazione alle riunioni degli organi di cui fanno parte. Oltre ad una serie di permessi, in questo caso non retribuiti, qualora risultino necessari per l’espletamento del mandato
In altri termini, il dipendente pubblico o privato (come il figuro Paolo Partepilo, nel caso di specie), dal maggio 2007 al maggio 2012 componente della Giunta comunale di Trebisacce, dovendo partecipare alle predette riunioni di certo non poteva recarsi al lavoro e, di certo, il suo datore di lavoro (Telecom), in quei giorni non lo avrebbe pagato!
Ecco che allora il legislatore, si badi bene per tutti gli assessori – dipendenti, proprio perché nei giorni di giunta e, quindi, di espletamento del mandato elettorale, siccome necessariamente assenti dal lavoro per il loro incarico politico e, pertanto, non stipendiati dal datore di lavoro, avrebbero dovuto comunque mangiare, fare la spesa, comprare le medicine, ecc. attendere ai bisogni quotidiani della vita loro e dei loro familiari insomma, ha ben pensato che fosse giusto che a <<pagargli la giornata>> fossero proprio gli Enti per i quali gli stessi svolgono – in quei determinati giorni – attività di giunta, ecco perché l’Assessore dell’epoca ha percepito la somma di Euro 4.000,00 circa in ben tre anni.
Ma badate bene, questa non è una legge ad hoc per Paolo Partepilo, questa legge è nazionale, applicata a tutti i precedenti componenti della giunta comunale e, pensa un po’, anche agli attuali.
Già perché anche gli odierni componenti della giunta percepiscono il compenso per i permessi elettorali, salvo che qualcuno non mi voglia far credere che gli attuali, nei giorni di giunta non mangiano, non fanno la spesa e non attendono ai bisogni quotidiani della vita.
Ma vi dirò di più.
Per i dipendenti pubblici, quali Paolo Partepilo ad esempio, durante il mandato elettorale, l’indennità di carica (assessore) è dimezzata, salvo non chieda l’aspettativa dal lavoro, nel qual caso la percepirebbe per intero. Nel caso di specie il nostro <<figuro>> ha percepito una indennità di carica mensile di circa 350,00 Euro, a fronte di quella piena pari ad oltre 700,00 Euro, come quella che percepiscono diversi amministratori attualmente in carica che, mi sembra, in quell’elenco non figurano affatto.
Al contrario, il libero professionista chiamato a svolgere una funzione pubblica elettiva, la percepisce comunque per intero, di talché percepirebbe sia l’indennità di carica che i proventi derivanti dalla sua attività di libero professionista, ad esempio!
Ciò posto, mi sembra che attualmente al Comune di Trebisacce ce ne siano diversi in tale condizione, per carità legittima, ma mi sembra che nessuno abbia rinunciato a qualcosa, sia pure un solo Euro delle varie indennità di carica, gettoni di presenza o indennità, rimborsi spese percepiti dall’Ente comunale ma anche da altri Enti sovracomunali, per contribuire al risanamento del deficit del Comune di Trebisacce.
Ed allora concludo affidandomi ad una citazione: “Colui che predica la morale limita di solito le sue funzioni a quelle d’un trombettiere di reggimento, che dopo aver sonata la carica e fatto molto rumore, si crede dispensato di pagar di persona” Charles Lemesle
Il vostro “sedicentissimo”