Trebisacce-26/06/2013: Andrea Petta a sostegno degli emarginati

A Trebisacce ci sono cinque uomini, con una...

Andrea Petta 26 giugno 0.12.30
A Trebisacce ci sono cinque uomini, con una storia personale travagliata e dolorosa, tossicodipendenza, disturbi mentali, deficit e disabilità, un vissuto di disadattamento ed emarginazione.
Hanno volti segnati dalla fatica di una vita dannata, cicatrici pesanti a solcare la carne ruvida, corpi deformati dagli insulti della malattia e del disagio, anime rassegnate e parole biascicate.
Sembra che questi uomini non possano avere una casa degna di questo nome.
Sono stati buttati da anni negli spogliatoi del vecchio campo sportivo “Alfredo Lutri”, ogni locale 15 metri quadri fatiscenti, malsani, senza le minimali condizioni igienico-sanitarie, senza riscaldamento, senza l’acqua calda, con una latrina senza water.
D’inverno, accompagnato dal rumore minaccioso del mare vicino, entrano in quei tuguri gli spifferi gelidi del vento…e come unica difesa, oltre alla coperta su quelle brande sgangherate, il fuoco del gas di un cucinino malandato…
Roman, uno di loro, mi ha raccontato che il cibo che gli viene portato dalla Misericordia viene mangiato avidamente dai topi, topi grandi e grossi come gatti, con i quali divide il suo loculo in cui sembra sepolto vivo…
Di fronte a questa umanità derelitta e lacera, mi chiedo se questi sono uomini e il pensiero mi corre ai bambini di Bucarest che dormono nelle fogne per non morire assiderati dal gelo della notte…
Ma una comunità civile può restare indifferente di fronte a questa mortificazione della stessa dignità umana, può tollerare che ci siano vite abbandonate a sé stesse, al loro destino di solitudine, può non fare nulla per affrancare questi esseri umani dalle miserevoli condizioni in cui sono stati lasciati e restituirli al rango, che gli spetta di diritto, di persone?
Il Comune ha già cercato di trovargli una casa, accollandosi l’onere del canone di locazione, ma i proprietari non ne vogliono sapere….nessuno li vuole…
Ma li toglieremo da lì, fosse anche l’unica cosi che mi riesca di fare…