Albidona-08/01/2017: La minoranza: “Solo parole..”

Municipio Albidona

ALBIDONA «Dopo 7 mesi di amministrazione  non si intravede alcuno spiraglio di luce. Restano solo le promesse e la confusione che puntualmente si ripercuotono sui cittadini e sul territorio». Lapidario e tranciante il giudizio espresso dai consiglieri di Minoranza nei confronti del nuovo esecutivo guidato dalla dr.ssa Filomena Di Palma e sostenuto da un folto gruppo di giovani intenzionati a prendere in mano il destino della comunità rompendo gli schemi e gli equilibri politici che vedevano i Socialisti dell’on. Antonio Mundo guidare le sorti del paese da oltre 50 anni. Bene, è trascorso solo un breve scampolo di consiliatura ma tanto è bastato alla Minoranza per andare all’attacco e rinfacciare all’esecutivo di aver tradito tutte le promesse e di aver fatto, secondo il titolo del murales esposto in paese, solo parole…parole, parole! La Minoranza affonda così i colpi partendo dalle condizioni delle strade rurali, che sarebbero rimaste “fatiscenti” come prima, tranne una che sarebbe stata ripristinata forse a ragione di una…cambiale elettorale. Così come i 50 posti di lavoro promessi e mai arrivati mentre si spenderebbero i “voucher” a favore di una sola persona. Nel calderone delle mancate promesse finiscono inoltre “le curve” sulla Provinciale che sono sempre lì; il rilancio del turismo attraverso nuove strutture e infrastrutture, l’agricoltura che sarebbe stata rivoltata come un calzino grazie a ben 4 agronomi presenti nello “enturage” del nuovo esecutivo, quindi il riordino degli uffici comunali e del relativo personale in cui l’unica novità sarebbe rappresentata da un nuovo Dirigente dell’Area Tacnica proveniente, forse non a caso, da Rossano, per finire alla questione della Vigilanza. Secondo la Minoranza, Albidona sarebbe l’unico comune d’Italia a non avere un Vigile Urbano dopo che anche quello preso in prestito dal comune di Castroregio sarebbe stato rispedito al mittente. Ultimo addebito che la Minoranza rivolge all’esecutivo, quello di non aver mai dato una risposta a tutte le interrogazioni citate nel murales tanto da far sorgere il dubbio che fossero state indirizzate al sindaco sbagliato e tanto che, ironizzando, hanno chiesto di conoscere il recapito del sindaco “di fatto” a cui poter indirizzare le richieste.

Pino La Rocca