Amendolara-08/08/2017: I cantori di Amendolara in “Fiori di Mandorlo”

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Rosellina Silvestri

Amendolara:08/08/2017

I cantori di Amendolara in “Fiori di Mandorlo”

 

E’ stato presentato il libro “Fiori di Mandorlo” di Francesco e Rocco Silvestri, padre e figlio, lo scorso lunedì 7 agosto, nel suggestivo Cortile del Castello Medievale, co-organizzato dall’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Antonello Ciminelli e dall’associazione “Centro Storico di Amendolara”, presieduta da Maria Pina Tucci. All’ingresso del Castello dei quadri accolgono gli ospiti ed è il primo contatto con l’arte prima di immergersi nell’arte poetica. Al tavolo dei relatori: Antonello Ciminelli (Sindaco di Amendolara), Antonio Gerundino (scrittore), Nicola Santagada (già Dirigente Scolastico),Tullio Masneri (già dirigente scolastico e presidente  dell’Associazione per la Storia e l’archeologia della Sibaritide e Direttore del Parco Archeologico “BROGLIO DI TREBISACCE”), Vincenzo Filardi (Direttore del mensile dell’Alto Jonio “Confronti”),  Don Francesco Gimigliano (Parroco di Mormanno),Giuseppe Trebisacce (già docente dell’Unical). Nel ruolo di moderatore il bravissimo giornalista Vincenzo La Camera (Direttore di Paese24.it).Presente tra il pubblico anche il parroco don Vincenzo Santalucia. “ Il libro “Fiori di Mandorlo” è stato pubblicato perché la memoria della storia, delle tradizioni, degli usi non si disperdesse in testi scritti e dimenticati nel cassetto, ma che si tramutassero in memoria del passato scritta da mio padre e da mio nonno” questo e non solo questo ha comunicato ai numerosi intervenuti Francesco Silvestri Jr. che oggi vive e opera nella Capitale, sostenuto in condivisione dalle sorelle Rosellina (insegnante in Bologna), Maria Carmela (Farmacista in Amendolara) e da Filomena (Nella per gli amici-segretario comunale). Fiori di Mandorlo è il libro che con i versi di due generazioni racconta compiutamente l’ambiente di Amendolara attraverso due stili diversi che non si contrastano ma che insieme completano la storia attraverso una sequenza di fatti avvenuti in epoche diverse. Il ritmo e le rime creano una piacevole emozione e ciò è stato possibile apprezzarli durante la serata magica grazie alla formidabile declamazione di alcune poesie fatte da: Sara Montone, Maria Pina Tucci, Maria Bradascio, Tiziano Romano, Marselo Calienni. Gli intermezzi musicali sono stati affidati al gruppo dei bravissimi e ganzissimi musicisti dell’Accademia Musicale “Gustav Malher”  con sede in Trebisacce e diretta dal M° Francesco Martino. Eccovi il gruppo dei musicisti: alle chitarre il M° Daniele Santagata, Daniel Dramisino, Vincenzo Caiafa, Paolo Laviola, Antonio Cappuccio; alle percussioni:Egidio Palagano; al basso Chiara Troiano. A fine serata è stato chiesto alla solare Rosellina Silvestri di leggere in dialetto una poesia del papà e l’atmosfera poetica creatasi durante la serata l’ha portata ad accettare declamando “Nta chiazza”, riscuotendo complimenti a iosa dagli amici presenti che in modo corale le hanno simpaticamente proposto un ruolo nella compagnia teatrale. Antonio Gerundino ha aperto i lavori tracciando un profilo degli autori del libro sottolineando la comune passione per la poesia e la differenza di stile: ironico e sognatore il padre più aulico e pacato il figlio, ma ambedue capaci di regalare emozioni. Il sindaco Antonello Ciminelli ha ricordato che Rocco Silvestri riusciva a creare empatia e aveva la pazienza di collezionare documenti vari e che gli ha mostrato. Ha ricordato che ha scritto anche una commedia che merita di essere rappresentata in teatro. Infine ha concluso con una frase che sarebbe piaciuta a Rocco Silvestri: “Viva Amendolara, grazie!”. Per l’ex Preside Nicola Santagada la lingua madre è il dialetto. Ci formiamo con il dialetto per essere spontanei e diretti. Francesco Silvestri è nella mia memoria: nel 1952/53 ha organizzato dei giochi che hanno movimento Amendolara il 4 novembre. Francesco Silvestri è autodidatta, un uomo di cultura perché i suoi testi richiamano alla memoria personaggi importanti. Sorge il ‘Mito’ del paese che diventa valore assoluto. L’uomo si è rifugiato sempre nel passato e Francesco ha conservato l’occhio vivo del bambino. E’, infatti, efficace, tagliente e fortemente ironico. Marchia a fuoco certi costumi e il malcostume di quel periodo. In comune i due autori hanno l’amore per il proprio paese. La verità diventa valore etico. I due autori in comune hanno la capacità di sintesi. Dai versi di Francesco viene fuori un quadro negativo della sua formazione durante il periodo fascista. Nei versi di Rocco, con l’avanzare dell’età si avverte la presenza di Dio. Tullio Masneri, che ha curato la prefazione del libro, definisce cantori di Amendolara i due autori. Però ci vorrebbe l’intera loro produzione per avere una visione chiara dei due autori. Con questo libro si potrebbe avere anche una visione distorta. Amendolara ha visto famiglie nobiliari e ha partorito personaggi importanti: Pomponio Leto, Sisci, Sassone, quindi un ambiente non comune e geniale. I due autori Francesco e Rocco sono stati gli interpreti di questo mondo descrivendo anche le storture del periodo fascista, ma anche le cose positive. “Lamendolara” è così conosciuta Amendolara per dire la Patria del Mandorleto. Francesco Silvestri era una persona spassosissima: una guardia municipale che di fatto fa anche il sindaco. Francesco cita anche le ordinanze che emanava il sindaco o il potestà. Francesco faceva rispettare la legge a suon di multe. Esistevano delle leggi per la convivenza civile da rispettare. Due anime che hanno cantato e reso importante Amendolara. Continueranno a renderlo importante non appena l’intera produzione sarà pubblicata. Vincenzo Filardi ha presentato al pubblico una copia del mensile “Confronti” con i saluti di Giuseppe Rizzo e ha ricordato che Rocco Silvestri collaborava con il mensile “Il Tiraccio” su cui pubblicava degli inediti molto apprezzati. Ha poi parlato dei buoni rapporti che intercorrevano tra lui come insegnante e Rocco silvestri come direttore didattico che era severo e comprensivo nel contempo a seconda delle situazioni. Nell’affermare, infine, che i due autori sono poeti a Pieno Titolo ha continuato tracciando un profilo completo sia del padre che del figlio. Per Don Francesco Gimigliano al titolo del libro Francesco Silvestri Jr. ha saputo coniugare la raccolta di poesie con il paese del mandorlo e merita i complimenti. Rocco e Francesco hanno colto i sentimenti, la nostalgia, i personaggi e solo con l’amore per il proprio paese si riescono a scrivere queste belle poesie. Parlano nelle loro poesie anche delle due Madonne che si incontrano e questa tradizione da qualche anno è stata ripresa. La mandorla ha dato il nome ad Amendolara ma ci sono quelle dolci e quelle amare…. Senza cuore non c’è poesia…Rocco Silvestri questo cuore l’aveva ed era grande. E mentre tra un intervento e un altro si inserisce l’intermezzo musicale lo sguardo cade sul giornalista Vincenzo La Camera che combatte, ritengo, tra il dare lo spazio a tutti per lo spessore e la valenza degli interventi e la serata che si presenta lunga e non vorrebbe creare disagi ai presenti. La sua professionalità gli impone di pensare a tutto, a tutti, a salutare tutti. Ma forse i suoi giusti pensieri nella serata non servono perché il pubblico è interessato, attento e non accenna a voler andare via. La serata è diventata magica, poetica, musicale e ben organizzata in una location da sogno. Giuseppe Trebisacce, nella sua Lectio-intervento, ha dichiarato di aver letto e gustato i versi dei due poeti, ma che non parlerà del libro. “L’iniziativa è un recupero della memoria che diventa patrimonio culturale della comunità”, ha chiosato il relatore. Si rafforza il senso d’identità e di appartenenza. Per essere buoni cittadini del mondo bisogna essere cittadini consapevoli della propria cultura. Vi è nei versi la rievocazione di fatti realmente accaduti. Di Rocco ho avuto modo di apprezzare la sua formazione pedagogica. Conservo ancora la sua autobiografia che supera le 100 pagine che ripercorre più di 80 anni di storia della scuola Italiana: da studente, da insegnante, da direttore e da pensionato. Scrivere l’autobiografia è importante ed riconosciuta come valenza terapeutica anche dalla medicina e usata in psichiatria. Rocco denunciava anche la mancanza di idonea edilizia scolastica e in Amendolara per la scuola c’erano sempre locali di fortuna recuperati dall’amministrazione comunale. Scriveva ancora della evasione-dispersione scolastica. Aveva un giudizio critico sulla politica scolastica fascista. In “Tu scuola, amabile creatura” conferma l’amore per la scuola con la quale non ha mai reciso il cordone ombelicale anche da pensionato. Alla fine della serata il sindaco Antonello Ciminelli consegna a Maria Carmela Silvestri un mazzo di fiori per tutte le donne Silvestri e a Francesco Jr. una targa ricordo. Tutti i presenti si alzano, salutano  e si complimentano con i Silvestri per l’ottima riuscita della serata e Francesco Jr., sosta ancora un momento per finire di omaggiare tutti del libro, e dovrebbe essere contento di aver saputo concretizzare la sua idea che consiste nel voler lasciare una traccia scritta del nonno e del padre da consegnare alla storia poetica e ai posteri e ci è riuscito e anche molto bene! Complimenti!

Franco Lofrano

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