Albidona-04/04/2019: In Maggioranza si litiga e ci si divide e la Minoranza ne approfitta per accusare l’esecutivo comunale di incompetenza, di inconcludenza e di arroganza.

ALBIDONA In Maggioranza si litiga e ci si divide e la Minoranza ne approfitta per accusare l’esecutivo comunale di incompetenza, di inconcludenza e di arroganza. «Sono quasi tre anni che come gruppo di Opposizione “Uniti per Albidona” evidenziamo l’incapacità, l’incompetenza e l’arroganza del sindaco Filomena Di Palma che continua  ad abusare del motto “o sei con me, o sei contro di me”». E’ in questi termini che esordiscono in una nota-stampa i 3 consiglieri di Minoranza Giuseppe Lizzano, Giuseppe Pota e Francesco Aurelio i quali, capitalizzando la ribellione dell’assessore Caterina Munno e la revoca della Delega nei suoi confronti da parte del sindaco, attaccano a testa bassa e non usano mezzi termini nel definire fallimentare e inconcludente l’azione amministrativa della Maggioranza guidata da un sindaco a loro dire incompetente al punto che «alla sua prima iniziativa politica – scrivono i tre della Minoranza – è stata rinviata a giudizio per peculato (rinvio successivamente archiviatondc). La conferma di tutto questo – scrivono ancora i tre della Minoranza – la si è avuta il 30 marzo scorso in Consiglio laddove, con le parole rivolte all’assessore Munno, il sindaco ha certificato il suo fallimento amministrativo perché, se è vero quanto ha affermato il sindaco, è anche vero che ha impiegato ben 3 anni per denunciare pubblicamente il fallimento dell’operato dello stesso Assessore Munno a cui, se è vero quanto sostiene, avrebbe dovuto ritirare già da un pezzo la Delega». Entrando nel merito dell’accordo di avvicendamento alla carica di vice-sindaco a cui aspirava l’Assessore Munno, i 3 della Minoranza ritengono che la storia sia leggermente diversa e che il sindaco abbia tradito la parola data. «Eppure – incalzano Lizzano, Pota e Aurelio – la Munno è stata la prima degli eletti e, a rigor di logica, questa carica spettava a lei, mentre è stata assegnata al terzo degli eletti Giuseppe Salandria che campeggia sulla scena politica locale da oltre 20 anni. Infatti – scrivono ancora i 3 della Minoranza puntando il dito contro l’attuale vice-sindaco – lo stesso, pur di sedere su una poltrona, ha fatto più volte… il salto della quaglia, tanto che è stato per 11 anni contro Mundo, poi con Mundo per altri 10, per poi passare di nuovo contro Mundo… Il buonismo e l’ingenuità dell’Assessore Munno e degli altri componenti della Maggioranza – hanno concluso Lizzano, Pota e Aurelio – hanno fatto sì che il progetto politico, definito rivoluzionario, è andato in frantumi, per colpa del sindaco che ha abbandonato il popolo e il territorio al proprio destino e illuso, con proclami e promesse non mantenute, i cittadini, e soprattutto i giovani, anche e soprattutto per l’arrivismo del vice-sindaco».

Pino La Rocca