Alto Jonio-31/08/2020: Anche i Vescovi Calabresi in viaggio per farsi curare fuori Regione.

Mons. Franco Oliva

 

 

 

 

 

 

 

 

ALTO JONIO Anche i Vescovi Calabresi in viaggio per farsi curare fuori Regione. I viaggi della salute in effetti accomunano tutti e non risparmiano neanche i Vescovi. E così, dopo il Vescovo di Lamezia Terme Mons. Giuseppe Schillaci, di origini siciliane, tornato alla guida della sua Diocesi dopo tre mesi di convalescenza seguita a un intervento chirurgico a cui è stato sottoposto presso il “Gemelli” di Roma, è toccato a Mons. Franco Oliva, Vescovo della Diocesi di Locri-Gerace e originario di Papasidero (CS), intraprendere il suo viaggio della salute verso Milano dove nei prossimi giorni sarà sottoposto a un intervento chirurgico. In particolare la notizia del programmato ricovero di Mons. Franco Oliva, Vescovo della Diocesi di Locri-Gerace dal 5 maggio 2014, già  Canonico del Capitolo della Cattedrale di Diocesi Cassanese nella quale oltre che Pro-Rettore del Seminario Diocesano è stato a lungo Vicario Generale del Vescovo e già pastore delle Parrocchie “Santa Maria del Piano” di Verbicaro, di “San Gerolamo” di Castrovillari e di “San Vincenzo Ferrer” di Trebisacce, è stata accolta con particolare trepidazione da quanti lo hanno conosciuto e gli vogliono bene. «Sarò fuori sede per alcuni giorni – ha annunciato lo stesso Mons. Oliva ai fedeli della sua Diocesi – per motivi di salute, ma vi sento vicini e mi affido alla vostra preghiera sicuro che la preghiera sarà capace di rompere le distanze e di unirci in Dio». Ovviamente entrambi i suddetti Vescovi calabresi hanno il vantaggio di essere accompagnati dal sostegno spirituale e dalla preghiera dei sacerdoti e dei fedeli delle due Diocesi, ma il ricorso alla sanità pubblica presso altre regioni italiane la dice lunga, qualora ce ne fosse bisogno, sulle condizioni disastrose in cui versa la sanità nella nostra Regione. Una sanità che fa acqua da tutte le parti e che, a fronte di alcune eccellenze sanitarie dislocate per lo più negli ospedali di Catanzaro, Cosenza e Reggio Calabria, presenta criticità enormi soprattutto nella periferia. E ne sanno qualcosa i cittadini della provincia di Cosenza, e in particolare quelli della Sibaritide, che subiscono da sempre una palese condizione di subalternità rispetto ad aree più fortunate della stessa Regione Calabria. Succede così, come in questi due casi, che quando l’intervento chirurgico non si presenta in emergenza e lo si può programmare, si sceglie di farsi operare nelle strutture sanitarie del centro-nord Italia, con il risultato di incrementare la migrazione sanitaria passiva della nostra Regione che continua a pesare sul bilancio regionale per oltre 300milioni di euro all’anno. Risorse, queste, che potrebbero essere investite per migliorare la qualità della nostra sanità pubblica le cui criticità purtroppo continuano ad alimentare i famigerati viaggi della salute.

Pino La Rocca