Canna l’Ufficio postale è aperto a giorni alterni. Lunghe file e disagio per i cittadini.
Il grande caldo aumenta pericolosamente i rischi per gli anziani e c’è una situazione preoccupante all’ufficio postale di Canna per via dei numerosi pensionati che si riversano nell’Ufficio per riscuotere la pensione.
Quello che preoccupa fortemente sono le estenuanti attese, anche di 4/5 ore che, se contestualizzate nei giorni di caldo (38/40 gradi!), per i pensionati significano davvero serio pericolo di vita. Inoltre, le notizie dei giorni scorsi, secondo cui Poste Italiane starebbe pianificando l’ennesimo taglio di sportelli nelle zone interne dell’Alto Jonio cosentino, sono la ciliegina su una torta che si preannuncia troppo pesante da digerire sia per i lavoratori, il cui posto di lavoro è messo in pericolo da queste selvagge ristrutturazioni, sia per gli utenti che si vedono dilaniato il diritto ad un servizio degno di questo nome. Gli introiti finanziari di Poste Italiane, legati alla convenzione con l’INPS per la riscossione delle pensioni obbliga i primi ad erogare un servizio adeguato ed i secondi a vigilare affinchè questo avvenga. Una lettera denuncia del coordinatore della “destra” di Canna, Italo Turchitto, evidenza lo stato di disagio della popolazione e, in particolare, dei pensionati: <<Nessuno può permettersi di mettere a repentaglio la vita dei pensionati di Canna e per questo invitiamo anche gli organi di stampa a tenere alta l’attenzione su una situazione tanto problematica. Proprio stamattina-è quanto denuncia Turchitto- ho assistito a lunghe code di chi doveva versare, pagare bollette e ho notato molti anziani in fila per ritirare la pensione. I disservizi di Poste Italiane, non certo per l’operato diligente e scrupoloso del responsabile dell’Ufficio postale di Canna, aumentano in modo preoccupante e si sommano alla situazione esistente già grave lamentata dall’utenza. Non è comprensibile che il Ministero, che ha la responsabilità politica e amministrativa del contratto di servizio attraverso cui opera Posta Spa, sia sordo verso le ragioni dei cittadini cannesi e dei comuni interni dell’Alto Jonio penalizzati da un servizio sempre più rarefatto e sporadico e non più garantito. I disservizi eclatanti purtroppo sono all’ordine del giorno, come per esempio nella riscossione delle pensioni, con molto ritardo, da parte di persone che sono in condizioni notevolmente disagiate, e che magari hanno la pensione minima.Non è ammissibile- conclude Turchitto- che un servizio di pubblico servizio funzioni a giorni alterni creando notevoli problemi ai cittadini di Canna e ai tanti anziani che, con temperature di 40 gradi(!), sono costretti ad attendere il proprio turno, all’aperto, davanti l’Ufficio postale. E infine mi chiedo, cosi come fanno tanti cittadini increduli: cosa ha fatto l’Amministrazione di Canna nei confronti della Direzione di Poste Italiane per tentare di ridurre o eliminare gli innumerevoli disagi creati ai cittadini e ai tanti pensionati?>>.
7 agosto 2012. Alessandro Alfano
corigliano@calabriaora.it