In merito all’articolo del 26 /09 i componenti del direttivo Piero Bruni, Ferruccio Spatola, Vincenzo Tucci, Salvatore Barbaro, Francesco Catera ritengono necessario aggiungere delle precisazioni. Premesso che le vittorie hanno molti padri , riteniamo di poter dire, con la sicurezza del vero, che il nostro gruppo dirigente ha lavorato sin dall’ inizio ,superando il forte scetticismo ,con impegno e coerenza alla nascita ed alla crescita del Partito Democratico a Trebisacce. Dopo 4 anni il risultato di questo lavoro è stato l accordo siglato con il centro sinistra ,la vittoria alle comunali con circa mille voti di preferenza al Pd e l’elezione di tre rappresentanti .Il percorso politico è stato impervio ed avversato da tanti .I fatti dicono che nell ‘ accordo firmato con i partiti del centrosinistra mancano le firme di Monica Manera e Pierfrancesco De Marco e che vi è un documento del direttivo a sostegno dell’ uguale riconoscimento all’ Assessorato per Giampiero Regino e Saverio la Regina con astensione dalla decisione del sopracitati componenti del direttivo (con Manera già dimissionaria).Il nostro fine non è quello di sbandierare i meriti bensì affermare con convinzione e trasparenza la verità. I componenti del direttivo ed il segretario che si candidano adesso alla guida del circolo cittadino non erano con noi al ritiro delle prime tessere del partito, non erano con noi nei gazebo delle primarie, nelle riunioni, e non erano con noi nelle campagna elettorale, anzi hanno avversato il centrosinistra e partecipato clandestinamente alla fallita creazione della terza Lista .Per cui noi a pieno titolo possiamo rivendicare una continuità nell’ impegno e nella crescita del circolo cittadino del Partito Democratico di Trebisacce. Lo stesso non si può dire di coloro i quali ricompaiono nei partiti a risultati raggiunti e che, nel periodo di lavoro e di impegno non solo non costruiscono ma demoliscono con attacchi continui e denigratori .Sarebbe necessario, per fare parte di gruppo avere un forte senso di appartenenza ed un minimo di rispetto e lo è ancora di più per un Partito che ha nel nome la parola Democratico.