COMUNI ALTO IONIO COSENTINO-SIBARITIDE
I Sindaci
Sig.
Ministro della Salute
ROMA
Sig.
Presidente della RegioneCalabria
Commissario ad acta per la sanità
CATANZARO
Sig. Direttore Generale ASP
Viale Alimena
COSENZA
Sig.
Sindaco di
COSENZA
Sig.
Presidente della Provincia
COSENZA
Oggetto:PROPOSTA-DOCUMENTO SULLA SANITA’.
Premessa
La riorganizzazione della rete ospedaliera dell’ Alto Jonio-Sbaritide non può non tenere conto del fatto che il Distretto di Trebisacce è il più grande della Provincia di Cosenza in termini di superficie (pari a 887 Kmq) e tra i più grossi per popolazione con un numero di abitanti pari a 60.000 unità e con una bassa densità abitativa; ciò significa che la popolazione non è concentrata in un grosso agglomerato, ma distribuita sul territorio in 17 Comuni, con un bacino di utenza molto consistente.
In aggiunta il territorio si presenta molto disomogeneo nel suo complesso perché vi si alternano Comuni sulla costa a Comuni Montani fino ad oltre mille metri s.l.m.; la mobilità tutto l’anno ma specialmente d’inverno è resa molto difficile per le condizioni precarie della viabilità ordinaria e per le lunghe distanze tra un centro abitato e l’altro.
La dotazione dei posti letto nell’area Jonica (Nord e Sud) dovrebbe essere di circa 444 posti letto, applicando lo standard stabilito nel pian di rientro regionale; in effetti in tutta l’area Jonica i posti assegnati sono meno di 250, e sono tutti concentrati nel’area Jonio sud, mentre nell’alto Jonio si hanno zero posti letto, e l’area Jonica è completamente priva di posti letto privati.
PRESIDIO OSPEDALIERO DI TREBISACCE
Il Presidio Ospedaliero “Guido Chidichimo” si trova nel comune di Trebisacce, e serve un bacino di utenza di circa 60.000 abitanti, con 17 Comuni di cui la maggior parte in zona montana; Il Comune di Trebisacce dista oltre 45 Km dagli Spoke di Rossano e Castrovillari, con tempi di percorrenza che normalmente sono di almeno 45 minuti, ma che si incrementano notevolmente nel periodo estivo. La particolare posizione di Trebisacce fa si che la distanza dal vicino Ospedale di Policoro, in Basilicata, sia di appena 45 Km, con tempi di percorrenza di 35-40 minuti in media; da ciò ne deriva che tutti i Comuni a nord di Trebisacce sono molto più vicini a Policoro che a Rossano-Castrovillari, per cui tale criticità alimenta in modo significativo la mobilità sanitaria extraregione.
Nella tabella seguente vengono riportate le principali distanze che esistono tra i Comuni del Distretto di Trebisacce e gli Ospedali di Trebisacce, Rossano, Policoro, e Castrovillari, dati desumibili facilmente da google maps:
|
Distanze in KM da
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Distanze in Minuti da
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Comune |
Trebisacce |
Rossano |
Policoro |
|
Trebisacce |
Rossano |
Policoro |
Canna |
44 |
86 |
30 |
|
57 |
101 |
42 |
Nocara |
43 |
85 |
33 |
|
55 |
99 |
47 |
Castroregio |
32 |
74 |
51 |
|
42 |
86 |
75 |
Montegiordano |
30 |
72 |
31 |
|
40 |
84 |
41 |
Rocca Imperiale |
32 |
74 |
18 |
|
39 |
83 |
25 |
Oriolo Calabro |
34 |
76 |
53 |
|
38 |
82 |
61 |
Roseto Capo Spulico |
18 |
60 |
31 |
|
23 |
67 |
40 |
Amendolara |
15 |
57 |
37 |
|
15 |
59 |
45 |
Trebisacce |
– |
42 |
45 |
|
– |
44 |
49 |
Albidona |
14 |
49 |
51 |
|
25 |
69 |
74 |
Alessandria del Carretto |
28 |
65 |
67 |
|
46 |
90 |
95 |
Castrovillari |
39,4 |
|
|
|
49 |
|
|
San Lorenzo Bellizzi |
35 |
58 |
82 |
|
49 |
58 |
82 |
Plataci |
19 |
61 |
64 |
|
26 |
55 |
75 |
Villapiana |
12 |
54 |
56 |
|
15 |
40 |
70 |
Cerchiara di Calabria |
26 |
45 |
71 |
|
35 |
54 |
84 |
Cassano allo Ionio |
30 |
45 |
75 |
|
35 |
40 |
82 |
Francavilla Marina |
19 |
38 |
63 |
|
23 |
42 |
70 |
Il Presidio di Trebisacce aveva delle peculiarità specifiche in considerazione delle aree e della posizione strategica in cui si trova collocato, per cui presenta delle criticità legate all’assistenza a popolazioni residenti in zone montane a cui si aggiungono delle criticità derivanti dalla posizione nei pressi di zone altamente turistiche dove nel periodo estivo la popolazione si moltiplica fino a triplicarsi (circa 250.000 abitanti). Una ulteriore criticità è legata al significativo fenomeno della mobilità sanitaria che dalle aree del Distretto di Trebisacce si sposta verso la Basilicata, la Puglia e la Campania, con disagi per la popolazione e spreco di risorse.
In sintesi le difficoltà che impediscono una corretta ed efficace erogazione dei Livelli Essenziali di assistenza nell’area dell’Alto Jonio-sibaritide, sono le seguenti:
- 1. Mancato rispetto Livello Assistenza Sanitaria di Emergenza. Mancata Equità (ingiustizia sociale) nell’erogazione dei LEA ed esposizione dei pazienti in urgenza/emergenza a gravi rischi per la salute in caso di problemi sanitari che necessitino di intervento immediato
DM 15 maggio 1992 – Gazzetta Ufficiale n. 121 del 25/5/92
Serie Generale Criteri e requisiti per la classificazione degli interventi di emergenza
Il D.M. a proposito degli interventi sul territorio prevede, tra l’altro:
“Per quanto attiene il soccorso sanitario primario esso dovrà estrinsecarsi in un periodo di tempo non superiore agli 8 minuti per gli interventi in area urbana e di 20 minuti per le zone extra-urbane (salvo particolari situazioni di complessità orografica)”. Dalle distanze sopra riportate tali parametri non sono per nulla rispettati. Difficoltà nella gestione di pazienti gravi provenienti da aree troppo distanti (Alto Jonio) dai centri Spoke di Rossano e Castrovillari per le quali si superano i tempi previsti per un servizio di emergenza efficace. Al momento, in alcuni casi, la gestione dei pazienti affetti da patologie complesse (politraumatizzato, cardiologico, ictus, ecc.) non rispetta i tempi indicati dai percorsi regionali per raggiungere i centri Spoke e nel garantire il LEA di emergenza nei tempi ragionevoli richiesti dalle circostanze ma soprattutto dalle normative vigenti. Per la suddette motivazioni spesso si assiste ad un lungo tempo di assenza sul territorio di competenza, delle Postazioni di Emergenza Territoriale interessate da centralizzazioni di pazienti critici. In caso di urgenza/emergenza, l’obiettivo prioritario deve essere quello di dare una risposta omogenea all’utenza su tutto il territorio provinciale, ponendo particolare attenzione ai tempi d’intervento ed alla qualità del soccorso. Peraltro gli ospedali SPOK sono soggetti a continue criticità: mancanza di posti letto e lunghe attese ai pronti soccorsi.
2.Difficoltà a garantire ricoveri in tempi ragionevoli nei centri spoke di riferimento: (Allungamento tempi di attesa per ricoveri). Il 50% dei 17 Comuni afferenti all’area dell’Alto Jonio sono Montani (> 600 metri s.l.m.). Le condizioni orografiche di molti comuni dell’alto Jonio (Canna, Nocara, Castroregio, Alessandria d.C., Montegiordano, Oriolo, Amendolara, Cerchiara di Cal., Plataci, San Lorenzo Bellizzi), incidono notevolmente sui tempi di soccorso, sempre molto oltre i venti minuti previsti per i soccorsi fuori dai centri abitati.
La distanza dei due PPI dal centro Spoke di competenza è considerevole (Trebisacce-Rossano 46 Km, Trebisacce-Castrovillari 39,4 Km) con tempi di percorrenza di 45 min. da Trebisacce a Rossano e 49 minuti da Trebisacce a Castrovillari) che aumentano notevolmente in estate per il traffico. Si precisa che queste sono le distanze minime, per cui tutti i comuni a nord di Trebisacce distano proporzionalmente di più sia in termini di km che di tempo.
3.La prevista costruzione dell’Ospedale nuovo di Rossano e Corigliano, al momento ancora non esecutiva ,o meglio un miraggio,non può compromettere le giuste aspettative e diritti di oltre 60.000 abitanti che si triplicano nella stagione estiva,per cui in attesa dell’avvio,se mai avverrà, è opportuno ripristinare al più presto i servizi sanitari ospedalieri, quanto meno quelli per garantire e curare le emergenze-urgenza.
A comprova dell’inefficienza del Piano di Rientro si evidenzia come,ad oggi ancora non sono state neanche avviate le procedure per la riconversione degli ospedali soppressi in casa della salute;
4.HOSPICE Cassano Ionio
All’interno della organizzazione sanitaria territoriale un ruolo importante e di rilancio lo deve rivestire l’Hospice di Cassano Ionio,che deve essere integrato con le strutture sanitarie ospedaliere e di riabilitazione con l’istituzione di nuove branche specialistiche e nuovi posti letto per la terapia dei disturbi alimentari e riabilitazione; devono essere organizzati e attivati i servizi collaterali clinici con nuove apparecchiature (TAC-rx digitale ed ecografo),oltre che potenziare l’ambulatorio polispecialistico e l’entrata in funzione del servizio CUP e i servizi assistenziali domiciliari.
5. ASSISTENZA SANITARIA TERRITORIALE
Il DPGR 18/2010, integrato da quelli 106/2011 e 94/2012 sta evidenziando tutte le carenze e lacune già denunciate in precedenza. Oltre alla dismissione delle rete ospedaliera, l’ASP ha programmato anche l’accorpamento dei distretti di Corigliano e Trebisacce. Tale decisione,non solo penalizza ulteriormente i territori e comuni periferici,ma costituisce anche una errata valutazione tecnico-sanitaria in quanto la sede del distretto di Trebisacce comprendente n° 17 comuni, dopo la dismissione dell’ospedale di Trebisacce non è stata avviata neanche la riconversione con l’istituzione della casa della salute e l’accentramento delle funzioni per la gestione territoriale della sanità,comporterò ulteriori pregiudizi e spoliazioni ad un territorio già provato e devastato. Peraltro l’ospedale di Corigliano C. essendo riunito a quello di Rossano, dove di fatto vi è costituita anche un’area urbana, comporta una aggregazione territoriale disomogenea e innaturale per storia e tradizione con la Sibaritide e l’Alto Ionio.
In ogni caso è necessario riprogrammare ed evitare soprattutto nei territori e comuni montani la chiusura di ogni presidio sanitario (previsione di eliminare n° 21 postazioni di Guardia Medica), per come previsto nel richiamato DPGR 24/2012 e atto aziendale, che comporta l’assoluta negazione del diritto alla salute e una desertificazione del territorio
- 6. GESTIONE PERSONALE-PRECARI
Proprio l’estensione del territorio dell’intera provincia di Cosenza le particolarità geomorfologiche del territorio, oltre che alla chiara e inadeguata gestione politica-organizzativa, ha causato nella gestione del personale grande confusione e disservizi che si ripercuote anche nell’erogazione dei servizi sanitari territoriali e ospedalieri, aggravata ancora di più dalla mancata stabilizzazione dei precari, ai quali addirittura non è stato rinnovato il contratto con ripercussioni negativa sia sull’erogazione dei servizi che sull’occupazione.
- 7. MANCATA ECONOMIA DI SPESA-Ospedali di frontiera
La chiusura degli ospedali, sin dalla Giunta Loiero e quindi della programmazione del Piano di rientro, era diretta all’attuazione di un piano di economia aziendale capace di ridurre i costi rapportati al servizio. Orbene dopo oltre due anni la chiusura degli ospedali non ha comportato alcuna economia di spesa, anzi ha alimentato le passività verso le regioni limitrofe. In proposito, proprio al fine di attenuare la mobilità passiva verso altre regioni è opportuno tenere aperti i presidi ospedalieri di confini, non solo per garantire l’assistenza sanitaria ospedaliera ai comprensori periferici della provincia di Cosenza, quanto per ridurre i costi di mobilità passiva verso altre regioni.
- 8. ATTO AZIENDALE
La Direzione Aziendale dell’ASP, nel più assoluto “Silenzio” ha predisposto il nuovo atto aziendale senza alcun confronto o concertazione con i comuni. A comprova dell’inefficienza del Piano di Rientro e quindi dell’atto aziendale, si evidenzia come sino ad oggi, ancora non sono state neanche avviate le procedure per la riconversione degli ospedali soppressi in casa della salute, ma addirittura si prevede anche la soppressione di alcuni servizi previsti nel piano di rientro;
- 9. EMERGENZE URGENZE
Prima il decreto 18/10 e poi quello 106/11 hanno previsto a Trebisacce, previa riconversione dell’ospedale,una sede CAPT –Casa della salute con un PPI rafforzato e servizi clinici e diagnostici.
Orbene, ora pare che il Decreto 94/2012 voglia subordinare l’esistenza del PPI H24 al raggiungimento di n° 6.000 prestazioni, pena l’installazione di un centro con la presenza di un guardiano e un telefono che dovrebbe solo confermare la presenza dell’ambulanza 118 o la terapie per alcune diagnosi codice bianco. E’ una scelta scellerata e irrazionale che contraddice già il Piano di rientro. E’ una mortificazione per l’intera popolazione!!!
CONCLUSIONI
Il Piano di rientro predisposto dalla Regione Calabria deve considerarsi “fallito”.
Dopo quasi due anni dall’approvazione e dopo la chiusura di sette ospedali in provincia di Cosenza,violando i diritti costituzionali dei cittadini e i LEA, soprattutto sulla fascia Ionica dove il rapporto posti letto per 1ooo abitanti è pari a 1,5, non si è inteso ancora dare attivazione alle previsioni. Si brancola nel buio. Le riconversioni degli ospedali non sono state ancora avviate. Nessuno investimento è stato effettuato. La Regione ha solo tagliato servizi; non vi è stato alcun beneficio di economia di spesa è stata. L’ospedale più grande per i Calabresi è fuori regione per la forte emigrazione sanitaria.
In tutta la Provincia di Cosenza quotidianamente emergono criticità: Gli ospedali Spok non riescono a garantire cure ai pazienti; i Pronti Soccorsi non riescono a smaltire gli accessi quotidiani, L’ospedale HUB L’Annunziata di Cosenza è carente sia nel soccorso che nelle divisioni attive; in tutto il Tirreno si levano proteste; gli ospedali di montagna (Acri e San Giovanni in Fiore), sebbene previsti, non sono stati avviati. Rogliano è stato chiuso. L’ospedale di Castrovillari, così come Rossano-Corigliano, non sono più in grado di garantirel’assistenza sanitaria ospedaliera alle popolazioni di tutta la fascia Ionica. Si consideri che per oltre 100 chilometri, da Rossano a Policoro non esiste più una struttura sanitaria ospedaliera. Vi è un deserto! E,proprio per attenuare i forti disagi delle popolazioni e ridurre l’emigrazione sanitaria passiva verso le altre regioni limitrofe, è necessario rivedere la programmazione ospedaliera istituendo gli ospedali di frontiera od ospedali Generali che fungano anche da filtro per gli ospedali Spok e Hub, ma anche per programmare una sanità che sia capace di garantire i LEA e dare risposte concrete e reali ai cittadini della Sibaritide-Alto Ionio
In tale contesto, essendo incontrovertibile la violazione dei LEA e delle garanzie dei servizi sanitari essenziali nell’Alto e basso Jonio e Piana di Sibari, è opportuno superare i problemi immediati legati all’emergenza, anche in considerazione del chiaro fallimento politico del modello di sanità progettato dalle Giunte Regionali che si sono susseguite e dal carente atto aziendale, è necessaria una immediata revisione dei decreti 18/2010 , 106/2011 e 94/2012,
Per tali motivi, facendo seguito anche al deliberato del Consiglio Provinciale tenutosi il 15 ottobre u.s.,che ha visto la partecipazione quasi totale dei sindaci della provincia, si chiede:
1) Al Ministro della Salute dott. Prof. Renato Balduzzi di verificare l’attuazione dei LEA nella fascia ionica e i presupposti per l’assistenza ospedaliera e la cura delle emergenze-urgenze;
2) Al Direttore Generala dell’ASP un incontro urgente per la disamina dei problemi esposti e in particolare della programmazione , della sede del distretto sanitario e della gestione del personale;
3) Al Sindaco della città di Cosenza e al presidente della Provincia di convocare la conferenza dei sindaci,con avviso che in mancanza si procederà all’autoconvocazione;
4) Al Presidente della Provincia di Cosenza, di dare attuazione al deliberato del consiglio provinciale straordinario;
5) Al Presidente della Regione-Commissario ad acta di riaprire un confronto immediato con i rappresentanti istituzionali dei territori, previa verifica anche dell’attuazione del piano di rientro e delle inesistenti economie e soprattutto della spesa per migrazione sanitaria verso altre regioni.
6) lì 19.10.2012
I SINDACI DI
TREBISACCE
Cassano Ionio
Villapiana
Francavilla
Cerchira
San Lorenzo B.
Plataci
Alessandria del Carretto
Albidona
Castroregio
Oriolo
Canna
Nocara
Amendolara
Rocca Imperiale
Montegiordano
Roseto C.S.
Organizzazioni sindacali e di Categoria
Associazioni di volontariato
ASSOPEC
RDB ex ospedale di Trebisacce