Nei giorni scorsi, l’Amministrazione Comunale ha stipulato con una Società locale la “Convenzione per la concessione del diritto di superficie di immobili comunali per la realizzazione e gestione di impianti fotovoltaici”.
Nel sottolineare la validità e l’importanza dell’iniziativa, e senza voler essere polemico, non posso non manifestare alcuni dubbi sorti dall’esame del contenuto dell’accordo tra Comune e “privato”; dubbi che non trovano fondamento in pregiudiziali di carattere politico, in quanto minoranza, ma dallo scambio di idee avute con un esperto del settore fotovoltaico.
La convenzione prevede la cessione del diritto di superficie di circa 11/12 immobili comunali, tra edifici e terreni, per l’installazione di impianti fotovoltaici per la produzione di energia elettrica, per la durata di 30 anni, con una controprestazione a carico del “privato” consistente nel pagamento di un canone annuo di € 6.250, nonché nella somministrazione dell’energia elettrica necessaria per i consumi delle utenze dei predetti immobili.
Orbene, senza soffermarsi sulla congruità del canone annuale, dalla lettura della Convenzione non è dato capire (in effetti non è indicato in quanto il concessionario lo indicherà successivamente come previsto nel bando???!!) quali saranno le dimensioni dei singoli impianti, quindi, la capacità produttiva in kilowatt degli stessi e, conseguenzialmente, la misura degli incentivi che il privato percepirà dal GSE.
Tali indicazioni, infatti, sarebbero state utili al fine di individuare pattuizioni che avrebbero garantito maggiore equilibrio tra le posizioni contrattuali dell’ “Ente” e del “privato”.
Diverse sono le domande che sarà opportuno rivolgere all’Amministrazione Comunale al fine di avere maggiore chiarezza sulla vicenda e, quindi, per poter esprimere un giudizio corretto sulla convenienza, congruità e proporzione dei vantaggi e degli oneri a carico delle parti.
Per esempio: esistono impianti installati su aree che non prevedono una fornitura di energia elettrica per il Comune? Se si, quale sarà il vantaggio per il Comune per la concessione delle stesse? Quale sarà la produzione stimata dei diversi impianti? Quale l’importo annuale stimato degli incentivi che il “privato” riceverà dal GSE? Per gli impianti installati sugli edifici scolastici: nel periodo estivo, in cui la produzione sarà maggiore ed il consumo minore per la chiusura delle scuole, ci sarà sproporzione tra vantaggi del “privato” ed Ente? Così come, se nel periodo invernale l’elettricità prodotta non sarà sufficiente per la fornitura degli edifici scolastici, il Comune dovrà comunque pagare il consumo non avendo il vantaggio degli incentivi?
Quesiti, questi, che mi adopererò di formulare agli uffici comunali preposti, al fine di comprendere correttamente se l’equilibrio tra oneri e vantaggi sarà garantito dall’accordo contrattuale stipulato.
Chiudo informando i cittadini che le interrogazioni a risposta scritta inoltrate al Sindaco ed all’Assessore al turismo, per conoscere i costi della programmazione estiva, sono rimaste inevase: “domandare è lecito, rispondere educazione”; non mi resta che reiterare l’interrogazione al Vice-sindaco, quale delegato al bilancio, confidando nella stima che nutro nei suoi confronti.
Davide Cavallo