Trebisacce -13/08/2014: Remo Spatola:” Mario Oliverio, ne prendano atto i finti rinnovatori, rappresenta l’ultima speranza per la nostra martoriata Regione”.

Il partito democratico non è più un partito collegiale e aperto al contributo 
di tutti i suoi iscritti. Il comportamento autoritario, ma privo di 
autorevolezza, del Segretario regionale Magorno segna un profondo arretramento, 
sul piano della partecipazione democratica e della  discussione politica 
relativa alla stessa funzione di un partito realmente democratico. Il  
tentativo di travalicare i confini del suo mandato segna una rottura anche sul 
piano del funzionamento stesso del partito. Il tentativo di rottamare le regole 
statutarie del Partito Democratico, in Calabria, fa diventare il partito stesso 
un organismo autocratico che, sempre più, si avvicina al modello dell’uomo solo 
al comando nella migliore tradizione che, in questo ultimo ventennio di 
berlusconismo, ha ridotto il sistema politico italiano ad un’appendice della 
democrazia piegandolo ai voleri dei padroncini di turno. L’apertura di un nuovo 
circolo del Partito Democratico in Provincia di Cosenza, deve essere 
autorizzata dal Segretario Provinciale del partito e non da chi, pur 
ricoprendo, speriamo ancora per poco, il ruolo di Segretario Regionale pretende 
di azzerare le procedure democratiche previste dalle norme statutarie, che 
costituiscono il solo modo di stare insieme di donne e di uomini che hanno 
scelto di dare il proprio contributo a sostegno dei grandi principi di libertà 
e democrazia. Da militante del Partito Democratico, del circolo di Trebisacce, 
esprimo profonda solidarietà a Luigi Guglielmelli vittima della prepotenza 
corposa di chi pretende, pur avendo combinato moltissimi casini nelle ultime 
vicende del Partito Calabrese, di imporre impunemente visioni personali a danno 
di tutti gli iscritti del Partito Democratico e al solo scopo di tentare di 
restare al comando di un partito che per sua sola responsabilità rischia di 
affrontare le prossime scadenze in una condizione di profonda confusione e 
profonda sfiducia da parte dei tanti calabresi che sperano in un radicale 
cambiamento della vita della nostra Regione. Il renzismo di Magorno costituisce 
, per il PD calabrese, la continuazione della peggiore tradizione 
partitocratica che a parole avrebbe voluto rottamare. Interpretando il pensiero 
di tanti, sinceramente democratici, invito anch’io il Segretario Regionale a 
prendere atto che la sua stagione politica volge al termine e che il Partito ha 
bisogno di un cambio profondo di direzione politica. Assuma, il Segretario, con 
uno scatto d’orgoglio, la responsabilità del fallimento della sua gestione e 
riconsegni il Partito nelle mani dei militanti e dei simpatizzanti affinchè si 
apra realmente una nuova stagione politica che guardi al futuro, utilizzando le 
migliori e positive esperienze che pure sono presenti nel nostro partito. In 
riferimento alle elezioni primarie, per la scelta del candidato Presidente 
della Regione Calabria, si rompano gli indugi e si converga unitariamente su un 
unico candidato possibile che possa guidare il Partito Democratico alla 
vittoria elettorale, e la Calabria ad uscire dal pantano istituzionale e 
politico nel quale la politica fallimentare, di uomini innamorati solo di se 
stessi, l’hanno trascinata. Mario Oliverio, ne prendano atto i finti 
rinnovatori, rappresenta l’ultima speranza per la nostra martoriata Regione.

Remo Antonio Spatola
Componente Direzione Provinciale del PD
                                              
                                                                           
Trebisacce 13/08/2014