Oriolo-14/08/2014:INAUGURATA SEDE ASSOCIAZIONE “UMBERTO PAGANO”

sede pagano 3sede pagano 2COMUNICATO STAMPA ASSOCIAZIONE “PER LO SVILUPPO DELL’ALTO JONIO – UMBERTO PAGANO”

 

LO SVILUPPO PER L’ALTO JONIO RIPARTE DA ORIOLO. INAUGURATA SEDE ASSOCIAZIONE “UMBERTO PAGANO”

 

L’anno zero per lo sviluppo dell’Alto Jonio è stato scritto ad Oriolo, dove l’omonima associazione dedicata al giudice Umberto Pagano ha fissato i paletti per un lancio di idee e progetti necessari a rivitalizzare un territorio in uno stato comatoso. L’associazione “Per lo Sviluppo dell’Alto Jonio”, in campo già da un paio d’anni sul versante finanziamenti europei e legalità in primis, ha inaugurato ad Oriolo, ai piedi del castello, un’accogliente sede operativa (la sede legale è ad Amendolara) destinata ad ospitare piccoli eventi culturali, tavoli di lavoro, astisti e professionisti del territorio desiderosi di partecipare al processo di crescita di questo spicchio di Calabria abbandonato dal governo nazionale e regionale.

A margine del taglio del nastro e della benedizione dei locali ad opera del parroco di Oriolo e vicario della Diocesi di Cassano per l’Alto Jonio, don Nicola De Luca, si è tenuto un incontro dibattito con gli interventi, moderati dal giornalista e direttore di Paese24.it, Vincenzo La Camera, del presidente dell’associazione Antonio Pagano, figlio del compianto giudice e consigliere parlamentare; del direttore tecnico del Gal Franco Durso; dell’ispettore onorario della Pubblica Istruzione Francesco Fusca e del docente Unical Giuseppe Roma. I contributi si sono alternati dopo il saluto del sindaco di Oriolo, Giorgio Bonamassa. La crescita del territorio vista da ottiche diverse: scuola, agenzie di sviluppo, istituzioni, chiesa, associazionismo. Non ci può essere sviluppo di un territorio se non si ritorna a quei valori di solidarietà e partecipazione sincera e disinteressata, ha ammonito don Nicola De Luca. L’incontro si è snodato sull’esigenza di creare un vero e proprio brand (marchio) “Alto Jonio”: un territorio che deve connotarsi per le sue peculiarità naturalistiche, culturali, gastronomiche: solo così potrà spendersi nel mondo. E’ inutile, è stato detto, realizzare idee fotocopia, perchè queste possono essere cristallizzate dappertutto. Invece bisognerebbe creare un business sull’unicità e la particolarità. E il treno dei finanziamenti europei 2014-2020 dovrà necessariamente fermarsi anche nelle stazioni dell’Alto Jonio (seppur abbandonate). E in quest’ottica l’associazione sarà in prima linea confrontandosi con tutte quelle persone valide che vogliono spendersi per migliorare questo territorio, ha precisato un commosso Antonio Pagano (al ricordo del padre).

Affollata la sala delle bandiere del castello di Oriolo che ha ospitato per l’occasione amici, soci, professionisti, cittadini interessati a questa nuova realtà associazionistica “Per lo sviluppo dell’Alto Jonio”, che si sta radicando sempre di più sul territorio costruendo una squadra di giovani e professionisti decisi a lasciare il segno. Dopo gli interventi dei relatori spazio anche ai contributi dal pubblico. A stretto giro verrà redatto un manifesto-documento dell’incontro (con gli interventi dei partecipanti) che verrà fatto circolare nelle sedi opportune e veicolato a tutti i cittadini attraverso il web (www.altoionio.com e profilo facebook), oltre che sulla stampa, e che possa rappresentare un vademecum per la crescita dell’Alto Jonio.

Hanno contributo ad animare il dibattito: il professor Vincenzo Toscani che ha illustrato le chiese bizantine della Sibaritide; Francesca Alfano di Coldiretti che ha prospettato un rilancio dell’agricoltura anche dal punto di vista sociale; il presidente del Distretto Rurale Edoardo Lo Giudice; il presidente del Gal Franco Colotta; il vice preside dell’Istituto Comprensivo di Amendolara-Oriolo Vincenzo Laschera che ha ribadito il rischio che l’Alto Jonio corre con le trivellazioni petrolifere; Luigi Adinolfi dell’Amaro Ulivar che ha portato la sua esperienza di giovane professionista che è tornato nella propria terra investendo su un prodotto di qualità; l’archeologa Sabrina Del Piano; il maestro di musica Rocco Abate che ha lanciato l’idea di ripartire dai centri storici.