Trebisacce-28/02/2015: “Raspa” fa luce sul pericolo trivellazioni. Ma lo “Sblocca Italia” non promette nulla di buono

 

Trebisacce, “Raspa” fa luce sul pericolo trivellazioni. Ma lo “Sblocca Italia” non promette nulla di buono

 

Trivellazioni nello Jonio: anche se la sensazione generale è che ci si trovi di fronte ad una storia già scritta (vedi “Sblocca Italia”, ndr), il fronte del NO non demorde e marcia compatto cercando di sensibilizzare le popolazioni sui rischi che si corrono sul piano eco-ambientale ma soprattutto cercando di valorizzare il ruolo istituzionale dei sindaci. E’ con questo spirito che la R.A.S.P.A. (rete delle associazioni Sibaritide-Pollino per l’autotutela) ha promosso un incontro a Trebisacce per ribadire un secco NO ai “Buchi nell’acqua” da parte delle multinazionali del petrolio che però hanno dalla loro parte un Governo compiacente e pronto a dare loro il permesso di… bucherellare l’eco-sistema naturale del Golfo di Taranto.

Qui, secondo quanto hanno riferito i tecnici del Movimento NO TRIV, (Felice Santarcangelo e Vincenzo Laschera) sono già state autorizzate ricerche estese su centinaia di km quadrati che riguardano il mare antistante i comuni che vanno da Rocca Imperiale, fino a Cariati, comprese alcune concessioni che riguardano anche la terra ferma ed in particolare la Piana di Sibari. In questo tenace tentativo ostativo l’Alto Jonio si è mobilitato a partire dal 13 luglio 2013 (assemblea plenaria di Roseto Capo Spulico) e anche l’incontro promosso a Trebiasacce dalla Raspa è stato molto partecipato e consapevole. Vi hanno preso parte tutte le associazioni della Raspa, molti sindaci e amministratori e tantissima comune.

«Il vero problema – ha detto nell’aprire i lavori Isabella Violante a nome della Raspa – non sono le trivellazioni in sé, ma il modello di sviluppo che si vuole imporre. Si tratta del modello-Renzi-Guidi che, invece di promuovere azioni rivolte all’utilizzo di modelli energetici rinnovabili e alternativi al petrolio, dà centralità al profitto piuttosto che al benessere ed è pronto a barattare l’ambiente in cambio di una ricchezza illusoria». Animato il dibattito finale con i sindaci presenti, per cercare di trovare una strategia comune di opposizione formata da società civile e istituzioni.

Pino La Rocca