Trebisacce-19/04/2015: Calcio: Il valore di una promozione in eccellenza (di Andrea Mazzotta)

Calcio: Il valore di una promozione in eccellenza

C’è una regola, nel mondo dell’economia, che spiega che il valore di un oggetto varia nello spazio e nel tempo. Per esempio, un sacco di sabbia, in riva alla spiaggia non vale nulla, invece in un cantiere molto di più; allo stesso modo un diamante, mentre stai morendo di sete nel deserto, vale meno di un bicchiere d’acqua, in una gioielleria del centro, quasi di più in fiume intero. Questa norma, si può applicare anche ai grandi risultati. Correre per 30 chilometri, per un maratoneta è cosa da poco. Farlo per un impiegato che passa la maggior parte del tempo su una sedia, è un’impresa. Forti di questi concetti, è possibile analizzare la promozione dei giallorossi del Trebisacce sotto un’ottica completamente diversa, conquistando una visione dell’evento più completa, dato  che, probabilmente, i confini del miracolo calcistico posto in essere dalla squadra allenata con saggezza da mister Pacino, non sono del tutto ancora chiari. Partiamo da alcune coordinate importanti, ripercorrendo alcuni momenti salienti del campionato: l’A.S.D. Trebisacce, dall’inizio della stagione calcistica ha cambiato tre presidenti. Per altri giocatori, il venire meno, più volte,  della pietra angolare,  su cui si dovrebbe basare la solidità (e la solvibilità) di una squadra sarebbe stato motivo sufficiente per fare i bagagli e tornarsene a casa. Eppure ciò non è avvenuto. Non è solo una questione di intelligenza. E’ una questione di cuore. I delfini ce l’hanno messo tutto, nonostante molti di loro non abbiano radici trebisaccesi. Ciò ha un nome: professionalità. Trovarla in tanti ragazzi illumina di speranza. Parte del merito va anche alla profonda umanità e capacità empatica di Enzo Pacino, che ha saputo tessere una ragnatela di intenti, motivando, sfidando e mantenendo uno stile sempre signorile. E poi… poi c’è Trebisacce. Che è un paese strano, che anche se ci vivi una vita intera non lo capisci bene mai del tutto. Puoi, se ci tieni tanto e ti impegni, giusto intuirlo. E’ un paese, “La perla dello Jonio”, che spesso si dimostra crocevia di intenti, anime e origini, incrocio di strade che portano tutte in direzione diverse. Un paese che forse ha perso battaglie importanti, come quella dell’ospedale Chidichimo, e che spesso è discontinuo nell’unione degli intenti dei cittadini e nell’ammantarsi di un orgoglio locale, tanto che a volte si tende, erroneamente, a pensare che il trebisaccese sia come un essere mitologico, per metà foresterio e per metà passante. Eppure, se pur infine, Trebisacce si è unita per i suoi ragazzi, si è cinta sotto il vessillo dei colori sociali. Un miracolo sociale, oltre che sportivo. Per tornare a quella regola dell’economia prima citata… una promozione in eccellenza è un grande risultato ovunque, per un paese come Trebisacce, un po’ deluso e un po’ disilluso, è un punto di ripartenza importante. E’ un pontile dal quale fare un tuffo nel domani. Probabilmente non serve altro.

 

Andrea Mazzotta