Trebisacce-28/08/2015: Il Sindaco Franco Mundo chiede la riapertura dell’Ospedale

 

ma.suraci@regcal.it

Sig.

Commissario

Ad acta

Piano di rientro per la Sanità

Regione Calabria

CATANZARO

 

mario.oliverio@regcal.it                                                                                               Sig.

Presidente

Giunta Regionale

CATANZARO

 

sottosegretario.lotti@governo.it                                                          Dott. Matteo Renzi

Presidente

Consiglio dei Ministri

ROMA

 

presidente@pec.governo.it                                                                                            Sig.

On.le Luca Lotti

Sotto Segretario

Presidenza del Consiglio dei Ministri

ROMA

 

 

 

OGGETTO: Ex Ospedale Trebisacce.

 

 

Facendo seguito all’incontro tenutosi giorno 22 Agosto u.s. e di riscontro alla nota dello stesso Commissario ad acta per la Sanità del 26.08.2015, nel ribadire il più vivo disappunto e sconcerto per quanto impropriamente dichiarato, confermo e chiedo che l’Ospedale di Trebisacce venga al più presto riaperto, sussistendo i presupposti giuridici, suffragati anche da una pronuncia giurisdizionale.

Le considerazioni espresse, oltre che inopportune, sono intrise di semplici e sommarie valutazioni politiche che non spettano e non competono all’ufficio del Commissario, chiamato ad applicare la legge, garantire i LEA e soprattutto le emergenze-urgenze nelle zone disagiate, così come prevede anche il Patto per la Salute 2014/2015,oltre che ripianare il debito.

Per consentire, in ogni caso, un’attenta valutazione, si ritiene utile ribadire per iscritto,quanto già verbalmente più volte comunicato,evidenziando gli errori e i pretesti in conferenti, come gli allegati di cui alla nota richiamata del  28.8.2015:

  1. la Regione Calabria ha l’obbligo di garantire l’assistenza sanitaria ospedaliera ai propri cittadini e i LEA (livelli essenziali di assistenza), sia con riferimento alle emergenze-urgenze, che al numero di posti letto per aree geografiche determinate. Nella zona Jonica il rapporto di 1,3 p.l. per 1000 abitanti è inferiore a quello regionale e nazionale;
  2. il Distretto Sanitario cui appartiene Trebisacce, è costituito da n. 17 Comuni di cui n° 9 montani con circa 60.000 abitanti. Le strade di collegamento alla statale jonica sono impervie e tortuose, che soprattutto d’inverno rendono il traffico particolarmente difficile; i Comuni sono situati a pettine rispetto alla SS 106 che d’estate, per i noti problemi di traffico e pericolo, non consente un flusso veloce;
  3. la distanza dei Comuni dagli ospedali Spoke calabresi più vicini, escluso i Comuni di Trebisacce, Villapiana, Cassano e Francavilla, è superiore ad un’ora di viaggio per come si evince anche dalla tabella allegata. L’indicazione dell’ospedale Spoke di Policoro, quale presidio più vicino che consentirebbe le cure urgenti, è da ritenersi artificioso e pretestuoso, peraltro distante più dai Comuni a sud. La Regione Calabria, allo stato, ha l’obbligo di garantire cure sanitarie ospedaliere nel proprio territorio; la programmazione sanitaria di altre regioni è ininfluente prescindendo, naturalmente, da futuri accordi, allo stato inesistenti. Tanto viene sancito anche dalla sentenza del Consiglio di Stato Cfr. pag. 18 sent. N° 2151/2015). Peraltro, in caso di emergenza, il servizio 118 ha l’obbligo di ricoverare i pazienti presso gli ospedali calabresi e non di altre regioni;
  4. il riferimento al numero di abitanti per distretto è stato inopportuno, se così fosse, escluso Cosenza, tutti gli ospedali dovrebbero essere chiusi. Tutti i bacini  degli ospedali spoke attivi sono sotto i 60.000 abitanti. Paraltro a seguito di precedenti sollecitazioni,il Commissario per Trebisacce dichiara che, il proprio decreto n° 9/2015 non può essere modificato, mentre poi per altre realtà, con bacini d’utenza inferiori, prevede il potenziamento dell’esistente. Con ciò ,riconoscendo le legittime aspettative degli altri territori,si vogliono solo evidenziare le contraddizioni e le pretestuosità di Scura. In proposito dalla tabella allegata, recante gli abitanti per distretti e territorio di competenza ospedaliera della provincia di Cosenza, si può evincere quanto dichiarato;
  5. la conferenza Stato-Regioni (decreto 9.7.2014), nel prevedere i Presidi Ospedalieri in zone particolarmente disagiate, stabilisce i presupposti e prevede il tempo max di percorrenza dal P.S. più vicino di 60 minuti o di 90 all’ospedale Spoke o Hb. In tale contesto per confutare le fumose e confuse cognizioni del Commissario, si ritiene utile precisare che, l’ospedale di zona disagiata è possibile prevederlo, oltre che in presenza di distanze superiori ai 60 minuti, quando l’area, ove sono situati i Comuni, sia geograficamente ostile e disagiata, tipicamente montana o premontata, con collegamenti di rete viaria complessa e conseguente dilatazione dei tempi, peraltro senza alcun elisoccorso. Tali presupposti per Trebisacce e l’Alto Jonio-Sibaritide sussistono tutti, per cui le deduzioni del Commissario sono errate e difformi anche dalla legge.La zona disagiata non necessariamente deve trovarsi in montagna o deve nevicare d’inverno;
  6. la mobilità passiva, al contrario di quanto dichiarato dal Commissario Scura, è chiaramente aumentata, rispetto agli anni in cui l’ospedale di Trebisacce era aperto. La differenza è di quasi 1,8 -2,00 milioni, rispetto a tali anni. La mobilità passiva dell’area nord Calabria costa alla Regione Calabria circa 20 milioni all’anno, che possono essere investiti a Trebisacce e Praia, per drenare l’emigrazione sanitaria. Solo Trebisacce nel 2013 ha registrato 3059 casi di ricovero extraregione, comportando una spesa di € 10.907,516, superiore al costo dell’intero ospedale attivo.Pur volendo ridurla del 50% perché non riuscirebbe, in ogni caso a frenare integralmente la migrazione sanitaria, sarebbe superiore ad € 5.000.000,00 ,maggiore sempre al costo dell’ospedale di zona disagiata. Anche la differenza rispetto agli anni in cui Trebisacce era attivo, è di circa € 3.800.000,00 (dati ufficiali ASP). Come si vede, Scura interpreta erroneamente anche i propri dati.Peraltro negli anni in cui era aperto non si è fatto mai nulla per potenziarlo,altra causa di riduzione dei ricoveri appropriati.;
  7. Scura richiama futuri ed inesistenti servizi (ospedale Sibaritide ed elisoccorso da costruire). Intanto la gente muore. Ultima vittima per mancanza di cure urgenti la sera del 27 Agosto.Il ricovero a Rossano, ha solo certificato il decesso di una giovane donna. Scura ha solo una visione  urbanocentrica della Sanità,marginalizzando e penalizzando i centri periferici,che hanno maggiore necessità di servizi;Il commissario,pensa di anestetizzare i cittadini facendo promesse da vecchia politica  promettendo di aprire la Casa della Salute,che anche con buoni servizi  non potrebbe mai soddisfare le emergenze-urgenze. Scura vive di ricordi, pensando di essere in Toscana con servizi territoriali efficienti, dimenticando però di programmarli per la Calabria; addirittura pensa di risolverle con l’elisoccorso,che però già ora viene limitato nei voli,proprio per le ingenti spese di funzionamento.Tali argomentazioni peraltro sono state BOCCIATE anche dal Consiglio di Stato nella richiamata sentenza(cfr. 14) ,che intima alla Regione di predisporre il Piano delle rete ospedaliera sull’esistente e non su cio che deve essere costruito.
  8. Scura non tiene conto della Sentenza pronunciata dal Consiglio di Stato, con la quale è stato annullato il decreto 18/2010 e tutti gli atti presupposti connessi e consequenziali alla chiusura dell’ospedale di Trebisacce. In uno stato di diritto le sentenze devono essere applicate e Scura si sta sottraendo volontariamente all’esecuzione di un giudicato giurisdizionale, configurando anche un’ipotesi di reato p. e p. dell’art. 650 C.P.. Il relativo giudizio di ottemperanza è stato già deliberato e avviato;
  9. il Pronto Soccorso con divisioni e servizi minimi ed essenziali, al contrario di quanto ritiene il commissario,non è pericoloso ma  è necessario per salvare vite umane. Si pensi che attualmente al PPI di Trebisacce, con carenza di mezzi e uomini, sono state effettuate quasi 10.000 interventi in un bacino invernale di 60.000 abitanti che d’estate si quadruplicano, peraltro a ridosso di un’importante e pericolosa strada (SS 106), dove spesso si verificano incidenti gravi e mortali;
  10. giusto per ribadire la fattibilità, così come prevede la legge, per l’attivazione dell’ospedale di zona disagiata  e di confine in rete con l’ospedale Spoke di riferimento, si ricorda che la pianta organica prevede il P.S. con divisione medica di appoggio di n° 20 posti letto, una chirurgia elettiva ridotta che effettua interventi Day Surgary, un P.S. con medico dedicato all’emergenza-urgenza integrato nella struttura del DEA di riferimento, più i servizi di diagnostica, per un  totale di circa 20 medici più infermieri. Nel caso di specie a Trebisacce già lavorano n° 12 medici che devono essere integrati con n° 4 anestesisti (già previsti), n° 4 chirurghi e infermieri, già in parte in servizio, per cui economicamente l’importo sarebbe limitato a non più di € 2.000.000,00 annui per il personale, che totalmente costerebbe 7-8 milioni annui. Per il ripristino delle sale operatorie, vi è già un progetto esecutivo dell’ASP con fondi esistenti, ex art. 20 legge 67/87. In proposito vi è anche la disponibilità eventuale dei Comuni, a farsi carico degli oneri per il ripristino delle due sale operatorie;

Dalle esposte considerazioni, emerge chiaramente un ostracismo da parte del Commissario Scura, non solo ad applicare la legge, ma ancora più grave, ad eseguire una sentenza pronunciata dal Consiglio di Stato. È chiara la difficoltà del Commissario a gestire e programmare la Sanità in Calabria, che copre l’80% del bilancio regionale.Peraltro allo stato non ha raggiunto alcun obiettivo, se non quello di creare tensione continua tra i cittadini e le istituzioni comunali in tutta la Calabria.. Cosa ancora più grave, non consente al Presidente della Regione legittimamente eletto, di dettare le linee di indirizzo programmatiche in materia di Sanità. Basti pensare alla possibilità di prevedere tre cardiochirurgie a Reggio Calabria,lasciando altri territori e province senza servizi sanitari ospedalieri!

In ultime le dichiarazioni circa il numero esiguo di abitanti di un’area importante della Calabria (quattro gatti), peraltro attraversata da primarie e pericolose vie di comunicazione, sono offensive e denotano limiti culturali e gestionali, così come l’inopportuno invito a ricoverarsi a Policoro, anziché attivare e potenziare i Presidi  Ospedalieri Calabresi.

È un insulto e provocazione.

I 60.000 cittadini dell’Alto Jonio Cosentino-Sibaritide, hanno gli stessi diritti di quelli delle città e di altri comprensori,sancito anche dall’art. 32 Cost. che Scura dovrebbe conoscere ed attuare.

Non può essere consentito ad un organo dello Stato di fare esternazioni offensive ed insensate, peraltro davanti ad organi istituzionali eletti e rappresentativi di cittadini o pensare di programmare escludendo bacini limitati di abitanti.

Il Commissario ha dato prova di non conoscere la geografia e le esigenze dei cittadini, distorcendo anche l’interpretazione della legge, ma cosa ancor più grave è cambiare idea a giorni alterni.

Infatti il 2 Giugno, proprio in occasione della visita all’ospedale di Trebisacce, disse che era stato un errore chiudere Trebisacce e chiese alla dirigenza ASP di preparare un piano di riordino della rete ospedaliera, inserendo Trebisacce in rete con Castrovillari. Ciò è stato ribadito anche in altre circostanze. Non ultimo il 6 Agosto ai vertici dell’ASP ha chiesto di modificare la proposta prevedendo per Trebisacce l’ospedale di zona disagiata o di confine, come risulta da atto formale protocollato, in rete con Castrovillari.

Ora ha cambiato di nuovo idea, addossando ad altri responsabilità proprie.

Non si comprende se trattasi di strategie predeterminate o dovute ad altri fattori esterni sconosciuti.

La Calabria deve garantire il diritto alla salute ai propri cittadini, indipendentemente dal numero e dal luogo dove sono residenti!

Tanto è vero che la stessa struttura commissariale nel redigere il Piano operativo 2013/2015 ha previsto, proprio la riconversione in ospedale di zona disagiata o di confine di Trebisacce e Praia, in considerazione del fatto che sulle due coste nord, ionica e tirrenica, non sussistono ospedali, da attivare anche per frenare l’emigrazione sanitaria verso altre regioni e garantire l’assistenza ospedaliera ai residenti.

Con la speranza che le osservazioni scritte  rimangano ben impresse  e vengano recepite le censure come da proposta formulata dal Comune di Trebisacce,consegnata giorno 24.8 u.s. depositata brevi mani, si chiede al Commissario di fare qualcosa di utile, rivedendo e rinunciando al proprio impegno per i calabresi ,allo stato molto insoddisfacente .

In ogni caso si chiede agli organi in indirizzo, ognuno per quanto di competenza, di valutare le esposte argomentazioni e le gravi omissioni perpetrate dal Commissario, non ultime le gratuite offese e, considerata la chiara e manifesta inadeguatezza del nominato Commissario, di adottare gli opportuni provvedimenti disponendo la correzione di un grave errore commesso in danno della Città di Trebisacce e dell’intero Alto Jonio, che il Commissario ad acta sta ancora di più aggravando.

Gli unici soldi dei calabresi, spesi male, sono sicuramente quelli per l’organo di Commissario ad acta, visti anche i risultati.

Nella speranza di un positivo riscontro, si porgono cordiali saluti.

Si allega tabella recante abitanti per distretti sanitari.

 

Dalla Residenza Municipale, 28/08/2015

 

 

 

 

f.to   Il Sindaco

Avv. Franco MUNDO