Italia-20/10/2015:CON I “CARI LEADERS” TUTTI VERSO IL BARATRO

Cari Leaders
Cari Leaders

CON I “CARI LEADERS” TUTTI VERSO IL BARATRO

 

Da quando, ormai da alcuni decenni, si è instaurata in Italia la prassi del “Caro Leader” (tipo Corea del Nord) a capo dei partiti (diciamo da Craxi in poi), la politica ha preso una direzione disastrosa per la Nazione.

Il motivo è molto semplice, il Leader, sempre avido di consenso personale, attua politiche di spesa in deficit, ed espande fuori misura il Debito Pubblico.

L’ultimo arrivato non fa eccezione, anzi, pur trovandosi con un ammanco statale di 2.199.000.000.000 di euro, sta chiedendo all’Europa la possibilità di sforare ancora di più il rapporto Deficit/Pil.

Le cosiddette opposizioni non fanno nulla. Sia quelle di minoranza esterna, sia quelle di minoranza interna al PD. Chi per collusione governativa, chi per strenuo attaccamento alla poltrona parlamentare, chi per mancanza di forza numerica.

In poche parole l’Italia sta viaggiando verso il baratro.

Sul fronte della politica sociale, se possibile, va ancora peggio.

Lo Stato, pur d’incassare, si sta trasformando in gigantesco operatore biscazziere, facendo proliferare ogni tipo di scommessa, gioco d’azzardo e lotteria, a danno delle fasce più deboli, che, disperate, affidano vanamente alla sorte l’impossibile soluzione al loro disagio.

Mi pare di ricordare l’esistenza di due leggi fondamentali (forse soppresse?). Una imponeva una reale copertura ad ogni legge di spesa. Un’altra vietava promesse fiscali a scopo elettorale.

Mi pare anche di ricordare anche che il gioco d’azzardo era vietato per tutti, salvo che negli appositi Casinò. Ricordi. Souvenirs. Cartoline sbiadite. “…Que reste-t-il, de nos amours…”?. Dell’amore per la giustizia? Dell’Etica? Della nostra Storia? Di noi stessi? Rien de rien.

Certo, Montecarlo si è arricchita con il gioco d’azzardo, ma i soldi venivano dall’esterno del Principato, non certo, come nel nostro caso, dalle tasche dei propri cittadini.

Sul fronte democratico siamo al paradosso che vede il 30% di un 60% di votanti, quindi un’infima minoranza di collusi, che governa allegramente una grande maggioranza di cittadini.

Questa si chiama democrazia? Non mi risulta.

Sulla corruzione. Avete mai visto un tacchino votare a favore del Santo Natale?

Gente con la terza elementare (reale), sta ficcando le sue manine impiastricciate di marmellata nella Costituzione della Repubblica. Senza nemmeno poter percepire che cosa rappresenti la Costituzione di uno Stato.

Del resto, per passare alla storia bisogna fare delle grandi mascalzonate. Ricordate i nomi dei Consoli che, anno per anno, hanno fatto grande Roma? No? Ma ricordate certamente quello di Nerone che l’ha bruciata.

Ma si può passare alla storia anche ghigliottinando il tiranno. La rivoluzione francese l’ha fatto.

Certo, passando il tempo a postare su Facebook foto di pizze coi peperoni, o frasi pronunciate da qualche pensatore, è difficile passare alla storia. O semplicemente cambiare le cose. Molto difficile. Diciamo impossibile.

Forse provando a ripristinare il ragionamento profondo sulle cose, sui fatti, sul possibile miglior futuro. Forse.

Maurizio Silenzi Viselli.