ALTO JONIO-26/10/2015: Il Governo, nonostante le proteste dei comuni, delle regioni e delle popolazioni locali, ha consegnato il mar Jonio alla Shell

TRIV JONIO
TRIV JONIO

ALTO JONIO Il Governo, nonostante le proteste dei comuni, delle regioni e delle popolazioni locali, ha consegnato il mar Jonio alla Shell, ma i comuni di tutta la fascia jonica di Puglia, Basilicata e Calabria minacciano di salire sulle barricate in difesa del mare come unica risorsa ancora spendibile per la sopravvivenza fisica delle popolazioni meridionali. «Si tratta – a giudizio del sindaco di Trebisacce Francesco Mundo – di un ulteriore schiaffo al comprensorio dell’Alto Jonio e della Sibaritide già pesantemente danneggiato in tema di sanità e di trasporti, ma anche alla classe politica locale, oltre naturalmente alla Regione Calabria che, in regime di autotutela, ha indetto un Referendum per l’abrogazione del decreto “Sblocca-Italia” che consente alle multinazionali le trivellazioni nel Mare Ionio». Tra le istituzioni locali sul piede di guerra e pronte a costituirsi in giudizio ci sono i seguenti comuni dell’Alto Jonio e della Sibaritide: Rocca Imperiale, Montegiordano, Roseto Capo Spulico, Amendolara, Trebisacce, Villapiana, Cassano Jonio, Corigliano, Rossano, Crosia, Pietrapaola, Cariati e Scala Coeli, i quali hanno deciso di ricorrere al Tar per impedire alle multinazionali di saccheggiare il mare e compromettere quello sviluppo eco-compatibile a cui aspirano le istituzioni locali. «Anche se l’ulteriore ricorso al Tar comporta altro impiego di risorse economiche da parte degli enti locali, il comune di Trebisacce – ha precisato il primo cittadino – sarà impegnato ancora una volta a salvaguardare il mare come la risorsa economica e turistica più importante e, facendosi interprete delle istanze dei cittadini, degli operatori turistici e delle associazioni ambientalistiche, non lesinerà impegno e risorse economiche per tutelare il “mare nostrum” come il più grande patrimonio naturale della Calabria. Tanto – ha concluso il sindaco Mundo – è stato già fatto in occasione dell’emissione dell’Ordinanza emanata in base al principio di precauzione previsto dalla legge a tutela della salute dei cittadini ma, rivendicando il sacrosanto diritto alla sovranità sul nostro territorio, siamo pronti a ulteriori e forti iniziative di autodifesa».

  Pino La Rocca