Villapiana-07/11/2015: Bartolomeo dice no! alla TRIV

 

Alessandro Bartolomeo
Alessandro Bartolomeo

Quale futuro vuole dare ai nostri figli il Governo?

Una domanda che ormai si pongono in tanti.

lo sfruttamento di fonti vecchie e sporche come il petrolio anche nei nostri mari è diventato il fulcro della strategia energetica italiana.

Si tratta di una scelta assurda che arricchisce le tasche dei petrolieri senza nemmeno soddisfare il fabbisogno energetico del Paese. Le riserve certe di petrolio sotto i nostri fondali equivalgono a meno di 2 mesi dei consumi nazionali, quelle di gas a circa 6 mesi.

Nonostante questo, la scelta politica è chiara: con lo Sblocca Italia il Governo semplifica le procedure autorizzative e accentra i poteri, esautorando i governi locali.

Nelle ultime settimane sono stati autorizzati nuovi pozzi di ricerca e produzione, nuove aree sono state concesse per la ricerca di greggio e gas. Ma questa strategia avrà ricadute occupazionali ed entrate fiscali modestissime, danneggiando inoltre turismo e pesca sostenibile.

La petrolizzazione del mare è una strada a senso unico: non si torna indietro. E un incidente come quello del Golfo del Messico è sempre possibile. Lo è ancor più in Italia, dove il rischio di uno sversamento grave non è neppure contemplato nelle valutazioni di impatto ambientale!

Il 30 Settembre scorso la pressione esercitata da oltre 200 associazioni, comitati, movimenti territoriali e personalità della cultura e delle scienze ha spinto le Assemblee di metà delle Regioni italiane a deliberare la richiesta di 6 quesiti referendari contro le trivelle in mare e su terraferma. Con il deposito in Cassazione delle istanze referendarie è stato raggiunto un primo obiettivo. Una volta ritenuto ammissibile, il referendum dovrà essere celebrato nella primavera del 2016, a meno che il Governo non decida di abrogare le norme oggetto dei quesiti. Il comitato No triv terrà un’Assemblea Nazionale a Roma il prossimo 8 novembre.

Il Ministero per l’Ambiente ancora una volta dunque decide di iniziare un braccio di ferro con le Regioni interessate alla ricerca di idrocarburi in mare, a poca distanza dalle nostre coste.

La Società’ multinazionale SHELL proprio in questi giorni ha ottenuto il lasciapassare per iniziare a sondare il fondale del nostro mare.

Da Rocca Imperiale a Mandatoriccio ben 11 sono ad oggi le autorizzazioni pervenute di altrettante Societa’ per l’esplorazione di idrocarburi e gas.

Qual’e’ il succo del discorso? Questi pseudo-ambientalisti che ci governano fanno quello che gli pare fregandosene di tutto e di tutti.

Sara’ un inverno molto caldo, comitati, cittadini e forze politiche tutte, si coalizzino per evitare questo scempio.

#‎abrogareart.38

#‎nodecretosbloccaitalia

 

ALESSANDRO BARTOLOMEO

RSI FIAMMA NAZIONALE