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TREBISACCE COMUNICATO STAMPA La sanità nell’Alto Jonio ha finalmente la sua sentinella Il Comitato Civico pro Ospedale di Trebisacce ringrazia pubblicamente l’On. Pasqualina Straface, Presidente della terza commissione sanità, attività sociali, culturali e formative del Consiglio Regionale della Calabria, per l’importante impegno e sostegno quotidiano ed elevata attenzione da sempre profusa verso l’intero territorio dell’Alto Jonio cosentino riguardo a varie…
COMUNICATO STAMPA Lunedì la musicazione de “Il Bacio di Mary Pickford” della Cineteca della Calabria inaugura il Lamezia International Film Fest 2025 La vetrina del LIFF2025 diretto da Gian Lorenzo Franzì, per la musicazione live de Il Bacio di Mary Pickford, prodotta dalla Cineteca della Calabria, eseguita dal musicista torinese Marcello Capra Lunedì 14 luglio 2025. Nel 1926, Mary Pickford…
Villapiana-26/11/2015: LO SFRUTTAMENTO DEI LAVORATORI MIGRANTI NELL’AGRICOLTURA (di Giusy Accoti)
Giusy Accoti
LO SFRUTTAMENTO DEI LAVORATORI MIGRANTI NELL’AGRICOLTURA
L’Italia è uno dei principali produttori di agrumi del mondo, sfiorando i tre milioni e seicentomila tonnellate di frutta all’anno, che vengono coltivate in centosettantamila ettari. Di fatto, la Calabria è la seconda regione dopo la Sicilia dedita alla coltivazione delle arance, con 870.000 tonnellate. La maggior parte di queste vengono coltivate nella provincia di Cosenza e nella maggioranza dei casi sono fonte di ricchezza per gente senza scrupoli e senza morale. E così, ogni inverno giungono nella nostra provincia circa cinquemila immigrati illegali. Essi, si vanno ad aggiungere a coloro che vivono stabilmente nelle nostre cittadine, causando evidenti contrasti sociali, facendo fatica ad integrarsi tra noi. Con l’arrivo dei lavoratori migranti si hanno notevoli problemi: ci si ritrova ad assistere a gente che per sfamarsi si getta nei contenitori per la raccolta dei rifiuti; si assiste a gente che fa i propri bisogni per strada; c’è gente che con il passare del tempo commette reati di varia natura e gente che ha già precedenti penali… per non parlare poi delle malattie dipendenti dalle precarie situazioni igienico sanitarie. Purtroppo i casi di sfruttamento migratorio sono sempre più frequenti ed i “lavoratori” sono per lo più uomini di età compresa tra i 20 ed i 40 anni e arrivano in grande maggioranza da Paesi dell’Unione Europea, ovvero cittadini bulgari, rumeni e di etnia rom. Il 90% di loro non ha alcun contratto di lavoro, il 65% non dispone di servizi igienici nel luogo in cui vive ed il 64% non ha accesso ad elettricità e acqua corrente. Questi “operai stagionali” vivono in condizioni di vero e proprio sfruttamento, scarsamente pagati operando totalmente al di fuori delle norme di prevenzione e sicurezza suoi luoghi di lavoro previste dalla legge. La maggior parte di loro, non cambia e non lava gli abiti da lavoro per settimane, né rispetta i tempi di rientro nelle proprie abitazioni dopo l’esposizione a pesticidi e fitofarmaci. Gli immigrati stagionali, lavorano meno di 4 giorni a settimana ed una giornata può durare da 8 a 10 ore, il cui compenso varia dai 26 euro ai 40 euro (settimanali). Inoltre, i datori di lavoro, da qualche anno non vengono più sottoposti ad alcun controllo e così sono incentivati ad assumere personale straniero senza permessi di lavoro né di soggiorno. Negli ultimi 3 anni, sul territorio provinciale, pochissime sono state le sanzioni registrate a danno di datori di lavoro rei di aver assunto manodopera straniera sprovvista di documenti e di permessi. La Comunità Europea ha anche attuato numerose norme, vista la multiformità dei fenomeni, ma nessuna di esse potrà avere gli effetti desirati, poiché non trovano riscontro con le legislazioni nazionali. Purtroppo, queste vicende riportano a delle conseguenze ben notevoli, dal punto di vista economico (evasione fiscale, concorrenza sleale ecc..), oltre che sociale (dissoluzione di percorsi di integrazione faticosamente intrapresi). Dinnanzi a questo sfruttamento di stranieri nelle produzioni agricole, la politica locale ha pensato bene di “tapparsi gli occhi e le orecchie”, perché ovviamente sono necessari al sostentamento delle economie locali. Vorrei rivolgermi alle amministrazioni comunali e alle forze dell’ordine: “ Ma vogliamo finalmente attuare delle misure di contenimento del fenomeno migratorio, con politiche dal pugno di ferro tese a combattere la clandestinità e lo sfruttamento lavorativo a difesa della sola legalità?”. In futuro, spero di poter portare in campo iniziative di prevenzione e di avere un riscontro positivo dalle istituzioni locali, affinchè venga tutelato il diritto alla salute di ogni singolo cittadino italiano, e affinchè venga rispettata la dignità umana di tutti i lavoratori.
TABELLA: IRREGOLARI, REGOLARI, NON OCCUPATI PER GENERE %
GENERE IRREGOLARI REGOLARI NON OCCUPATI
MASCHIO 66,6 57,1 67.2
FEMMINA 33,4 42,9 32,8
TOT. 100 100 100
Indagine Isfol sui lavoratori stranieri in Italia.
TABELLA : IRREGOLARI, REGOLARI, NON OCCUPATI PER CLASSE DI ETA’ %
CLASSE D’ETA’ IRREGOLARI REGOLARI NON OCCUPATI
15-24 12,8 8,4 44,5
25-34 45,2 39,2 39,6
35-44 27,9 30,5 10,5
45-65oltr. 14 21,9 5,4
Indagine Isfol sui lavoratori stranieri in Italia.
TABELLA: IRREGOLARI, REGOLARI, NON OCCUPATI PER ANNO DI ARRIVO IN ITALIA
ANNO DI ARRIVO IRREGOLARI REGOLARI NON OCCUPATI
Fino al 2002 12,4 34,2 4,7
Dal 2003 al 2009 57,5 47,1 17,2
Dal 2010 in poi 30 18,8 78,1
Indagine Isfol sui lavoratori stranieri in Italia.
IRREGOLARI PER CARATTERISTICA DEL LAVORO SVOLTO – ATTUALE %
CARATTERISTICA DEL LAVORO SVOLTO IRREGOLARI
ACCORDO VERBALE 36,8
CONTRATTO SCRITTO 18,5
HO FIRMATO UNA LETTERA DI ASSUNZIONE 0,0
NON PREVISTO ALCUN CONTRATTO 43,8
ALTRO 0,9
Indagine Isfol sui lavoratori stranieri in Italia.
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