MUSICA, PREGHIERA E SOLIDARIETA’
“ Un sorriso costa meno dell’elettricità, ma dona molta più luce” ( Abbè Pierre)
Non è possibile fare luce se non si è “esseri” di luce. Tutti dobbiamo essere fervorosi nella preghiera: personale e comunitaria.
Molto spesso i giovani non imparano a pregare, proprio perché coloro che dovrebbero insegnare loro a fare ciò non sanno pregare. Ecco allora che anche la Musica può divenire strumento fondamentale per avvicinare giovani e, perché no, anche meno giovani, alla Chiesa.
Essere fervorosi nell’azione. Che non significa soltanto dinamismo, ma perseveranza, tenacia, ostinazione nelle iniziative intraprese. Non lasciare mai nulla a metà.
Ci sovviene in mente un pensiero di W. Churchill che diceva: “ E’ inutile dire: facciamo del nostro meglio. Dovete riuscire a fare quel che è necessario”.
Mai come in occasione del Concerto dell’Epifania, tenutosi la sera del 4 gennaio, nella Parrocchia Cuore Immacolato della Beata Vergine Maria, ed organizzato dal Coro Polifonico della stessa Parrocchia, il pensiero di Churchill trova conferma, infatti la dinamica Direttrice del Coro, Professoressa Loredana Bastanza, con caparbietà, professionalità, dedizione ed umiltà, con la collaborazione di tutti i cantori e del Parroco, don Vincenzo Calvosa, è riuscita a realizzare un evento che resterà davvero indelebile nel cuore di quanti hanno avuto la fortuna e la gioia di parteciparvi.
Alla presenza di numerosi fedeli, del Vescovo della Diocesi di Cassano all’Jonio, S.E. Francesco Savino, del Sindaco di Trebisacce, avvocato Franco Mundo, del vice-Sindaco, dottor Andrea Petta e dell’Assessore Giampiero Regino, ci si è ritrovati tuffati in un’atmosfera intrisa di grande spiritualità, tanto che nel seguire i canti egregiamente interpretati dal Coro e mirabilmente diretti dalla Professoressa Bastanza, tutti i presenti vivevano momenti di raccoglimento interiore che, in realtà, costituivano una profonda e personale preghiera.
I canti sono stati intervallati dalla lettura di meravigliosi testi, quali un pensiero delle Confessioni di S. Agostino; Riflessioni da “Maria, donna dei nostri giorni” di don Tonino Bello; “Mentre il silenzio fasciava la terra” di David Maria Turoldo; “Signore, perché mi hai chiesto di amare?” di Michele Quoist.
La voce suadente e la interpretazione eccezionale di Giuseppe De Vita ha rappresentato un momento particolarmente “sentito” da tutti, in quanto ha messo il cuore e l’anima nella lettura dei suddetti testi e la stessa lettura si è elevata come un ulteriore canto, facendo sì che i fedeli venissero rapiti da questa voce calda e potente, suggestiva e veramente capace di creare una sorta di meditazione profonda.
Le canzoni interpretate dal Coro Polifonico sono state: “Astro del ciel” ; “In notte placida” di F.Couperin; “ Fermarono i cieli” di S. Alfondo M. de’ Liguori; “Vergine Madre” dal XXXIII Canto del Paradiso di don M. Frisina; “ Ave mundi spes” di don M.Frisina; “Il Verbo si è fatto carne” di don M. Frisina; “Sollevate porte i vostri frontali” di don M. Frisina; “Stillate cieli dall’altro” di don M.Frisina; “Alleluja, lodate il Signore” di don M. Frisina; “Ecco quant’è bello” di don M. Frisina; “Da pacem Domine” dai Canoni di Taizè; “Charitas Christi urget nos” di Giovanni A. Vacca.
Le bellissime voci intonavano note che sembravano provenire dall’Alto, tanto erano “sentite” e “vissute” ed allora, proprio in questi istanti, la Musica diventa una missione, capace di avvicinare popoli, superare barriere, abbattere muri, vincere guerre, permettere di non fare alcuna differenza di pelle e di cultura.
Ebbene, una così eccellente missione sarebbe nulla se non fosse originata, accompagnata e giustificata sempre dalla carità, infatti quest’ultima “anima”, sostiene un’operosa solidarietà attenta alla totalità dei bisogni dell’essere umano.
Questa missione si è estrinsecata, nel corso della serata, grazie alla presenza graditissima e solare del Coro “Voci d’incanto”, formato da giovani nigeriani, ospiti del Centro di Prima Accoglienza, struttura prefettizia, di Amendolara.
La Direttrice del Centro, Carmen Luceri, ha fortemente condiviso questa splendida iniziativa, accettando l’invito e facendo vivere ai numerosi fedeli presenti in Chiesa, emozioni davvero forti, infatti i ragazzi e le ragazze nigeriane hanno presentato brani bellissimi, attraverso i quali hanno espresso il loro modo di essere vicini al Signore, grazie a sonorità diverse dalle nostre, ma con identica intensità, coinvolgendo tutti in un clima festoso: praticamente un Inno alla gioia, alla preghiera attraverso il canto, un ringraziamento al Signore, un grido di speranza per un mondo ed una vita migliore.
Scambiando alcune impressioni con la Psicologa, Dottoressa Silvia Auletta, abbiamo potuto comprendere come trattasi di giovani bisognosi di aiuto e che, nello stesso tempo, sono pronti a dare il loro contributo per una fattiva integrazione, anche attraverso queste meritorie iniziative, che aprono gli occhi di tante persone, anche di chi voleva vivere nelle tenebre della loro durezza di cuore e di animo.
Il Coro “Voci d’incanto”, coordinato da Omhonria Alexandria, visibilmente emozionato, nel corso della sua esibizione ha mostrato il calore di quel popolo, in una miscellanea di suoni, colori ed atmosfere che avvicinano al Signore.
Molto importanti le parole del Vescovo che, al termine del Concerto, ha sottolineato l’importanza della Musica come vera e propria forma di preghiera, ringraziando i parroci don Vincenzo Calvosa e don Nicola Cataldi, la Professoressa Bastanza e tutto il Coro Polifonico e ponendo l’accento, inoltre, sul concetto di solidarietà ed accoglienza, offrendo tutto il suo appoggio e la sua vicinanza a questi ragazzi nigeriani, affinchè possano ritrovare il loro sorriso interiore.
Manifestazioni come queste servono anche a far riscoprire i nostri valori nascosti, quei valori che sembra siano andati persi ma che, invece, ognuno di noi ha nel recondito del proprio cuore e deve essere in grado di tirar fuori. E quale occasione migliore della Musica? Quella Musica liturgica che , come già detto, costituisce una forma di preghiera molto gradita al Signore, perché dettata dal profondo e i coristi di Trebisacce hanno saputo dare il meglio, con umiltà e delicatezza di sentimenti, facendo trasparire dai loro occhi una commozione che trasportava anche i fedeli convenuti.
Al termine di questa emozionante serata sentiamo di auspicare che ce ne siano tantissime altre, in quanto ha insegnato ad ognuno di noi che il mondo avrà bisogno di ascoltare ancora tanta musica e poesia per osare di nuovo sognare.
E, sappiamo tutti, che il sogno può divenire anche splendida realtà quando si desidera qualcosa con il cuore e tutti, nel mondo, abbiamo bisogno e desiderio di pace, serenità, solidarietà, per vivere nel rispetto dei precetti del Signore.
Semper ad maiora.
RAFFAELE BURGO