Trebisacce-01/03/2016 : Ludovico Noia ridona dignità al patrimonio artistico locale.

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Ludovico Noia
Ludovico Noia

Trebisacce:01/03/2016

Ludovico Noia ridona dignità al patrimonio artistico locale.

“Trebisacce – Studi sul patrimonio artistico (secoli XV -XVIII) ” è l’interessante libro di ricerca sul Patrimonio artistico locale di Ludovico Noia, edito da ‘Ferrari editore’ nel 2015. Ludovico Noia, del 1986, è nato a Rossano Calabro, ma da sempre residente con la famiglia a Trebisacce. Ha conseguito la laurea triennale in Conservazione dei Beni Culturali e successivamente la specialistica in Storia dell’Arte a Cosenza. Attualmente sta frequentando la scuola di specializzazione in Beni storici artistici presso l’ Università Suor Orsola Benincasa di Napoli. E’ vice direttore del Museo dell’Arte Olearia e della Cultura Contadina “L.Noia” di Trebisacce. Ha già al suo attivo pubblicazioni e schedature in cataloghi sulla cultura artistica calabrese. E’ al suo primo libro che si apre con la prefazione a firma del Prof. Giorgio Leone, docente di Storia dell’Arte presso l’Unical e scorrendo le pagine ci si accorge subito che l’autore, attraverso un lavoro serio di ricerca, ha puntato molto sulla valorizzazione dei beni culturali, storico- artistici presenti su Trebisacce e in particolare nella Chiesa Madre San Nicola di Mira, nel centro storico. Attraverso schede, foto, descrizione, analisi del periodo storico, l’intero testo diventa comprensibile e piacevole da leggere. Ma queste bellezze, questi beni culturali (dipinti, sculture, ecc.) hanno realmente il valore di un’opera d’arte? Ecco Ludovico Noia indaga e attraverso lo studio di fonti, difficili anche da reperire, è riuscito a dimostrare che su Trebisacce esiste un vero Patrimonio artistico di tutto rispetto e che va tutelato e valorizzato. L’autore predilige le sculture, ma la sua passione culturale non gli fa tralasciare nessun aspetto artistico e storico. Con la pazienza tipica del ricercatore -investigatore ha curato tutte le fonti possibili: dai ritagli di giornali, a riviste datate, a biblioteche storiche. Le varie tappe di ricerca e i risultati raggiunti e contenuti nel libro ne fanno del testo un punto di riferimento storico per le future generazioni. E’ anche un lavoro prezioso per lo stesso autore a testimonianza dell’impegno profuso nella realizzazione che significa anche andare a scoprire le radici dell’intera comunità. Dare dignità a dei beni culturali poco conosciuti e portarli al riconoscimento di opere d’arte è e rimane un lavoro di notevole importanza e interesse. Ha dovuto prima studiarli e convincersi egli stesso del valore dei beni per poi passare a dimostrare quasi scientificamente la loro valenza. Per concretizzare ciò ha dovuto contestualizzare Trebisacce in un discorso più generale sino a raggiungere lo storico Regno di Napoli. Ha dovuto guardare oltre, allargare l’orizzonte per capire il generale e apprezzare il particolare e la periferia. Le sculture presenti nella Chiesa San Nicola di Mira, scrive Ludovico Noia, appartengono a secoli diversi e fanno capo nella loro realizzazione ad una “Bottega”, quella dei “Cerchiaro”, intagliatori-scultori di Morano Calabro poi trasferitisi a Castrovillari. Presente anche nella seconda metà del 700 Agostino Pierri che probabilmente ha frequentato la bottega dei Cerchiaro. E poi vi sono anche altre statue di fattezze diverse che stima in più importanti e altre  più popolari. Forse il fonte battesimale potrebbe risalire al 400. Le sculture di Trebisacce fanno parte di un contesto sicuramente più ampio e prova ne è che altre sculture molto simili a quelle descritte nel libro su Trebisacce si trovano anche in Basilicata e in altri posti. E così le statue dei santi, il crocifisso ligneo e tanto ancora vengono analizzate dall’autore, ma per gustarne l’arte e l’arte della ricerca occorre leggere questo libro per compiere un viaggio tra sculture antiche, più antiche e antichissime. A questo giovane promettente gli vorrei porre provocatoriamente la domanda: ”L’imponente statua del Glorioso San Michele Arcangelo di Albidona da quale scultore è stata realizzata e in che periodo?”. Pongo a lui questa domanda perché da ricercatore serio e passionale potrebbe riuscire a dare o scrivere questa risposta che al momento è un mistero.

Franco Lofrano