Trebisacce-07/06/2016: Strumentazione rotta per l’ecodoppler da oltre due mesi

eco-doppler (Rep.) Ex Osped. Treby

TREBISACCE Dopo due lunghi anni di attesa per effettuare un semplice ecodoppler (esame delle carotidi) un cittadino cardiopatico di Trebisacce, A. S., 62 anni, alla vigilia della fatidica data del 6 giugno 2016, viene avvisato per telefono di non presentarsi a visita perché l’attrezzatura medicale, con la quale il dottor Rosario Ippolito medico della Lungodegenza esegue l’ecografia, è rotta. E rotta, si badi, non già da qualche giorno ma da oltre due mesi e a nulla sono valsi finora i reiterati solleciti effettuati per telefono e per iscritto dallo stesso medico per il tramite del referente sanitario dell’Asp per il CAPT di Trebisacce dottor Antonio Adduci. Eppure si tratta di un cittadino cardiopatico che forse avrebbe meritato una corsia preferenziale piuttosto che la trafila di due anni. Il povero utente, pensionato sociale, non ha potuto far ricorso alla solita struttura privata perché non se lo può permettere, altrimenti sarebbe stato uno dei tantissimi cittadini dell’Alto Jonio che si rivolgono alla vicina Basilicata anche per semplici esami di diagnostica come questo. E allora, ci si chiede, come è possibile, credere alla favola della riapertura del “Chidichimo” che richiede l’assunzione di nuovo personale medico ed il ripristino delle sale operatorie, se non si riesce non già a sostituire un’attrezzatura così importante per la prevenzione dell’ictus con una nuova, ma semplicemente a riparare la sola “sonda” dell’ecodoppler che costa poche decine di euro? Meglio prevenire che curare, si dice, ma troppo spesso, almeno da queste parti, la prevenzione viene ostacolata dalla superficialità e dalle inadempienze degli stessi declamatori di slogan come questi. Le carotidi, com’è noto, sono due arterie di primaria importanza che attraversano il collo portando il sangue dal cuore al cervello e l’ecografia carotidea può rivelare se un’arteria ha un restringimento che potrebbe portare ad un improvviso e letale blocco della circolazione. La diagnosi precoce di restringimento delle arterie carotidee consente infatti al medico di prevedere i trattamenti di disostruzione delle arterie che regolarizzano l’afflusso di sangue al cervello. Vero è che nei mesi scorsi c’è stata l’ennesima alternanza ai vertici dell’Asp cosentina tra il Diggì Mauro e il Commissario Filippelli, ma nessuna giustificazione, sostengono legittimamente i cittadini-utenti, è plausibile quando è in gioco la vita delle persone.

Pino La Rocca