Italia-12/06/2016:FINALMENTE ANCHE A ROMA ED IN CALABRIA I PIANI DECENNALI

De Coubertin

FINALMENTE ANCHE A ROMA ED IN CALABRIA I PIANI DECENNALI

 

Era ora! Come virtuosamente faceva il PCUS (Partito Comunista dell’Unione Sovietica), anche il nostro caro Leader ha adottato i “piani decennali”.

Per Roma ad esempio, in tandem con il suo candidato Giachetti, ha previsto la soluzione dei problemi della Capitale prevedendo in essa lo svolgimento delle olimpiadi nel 2024.

Del resto, solo per avanzare la larvata ipotesi di presentare la candidatura si sono già spesi 11 milioni di euro. Come si siano spesi non si sa, ma lo sperpero serve a dare un’idea della cifra mostruosa che verrà accollata ai contribuenti per la sua effettiva realizzazione. Per le ultime olimpiadi a Londra il consuntivo, a fronte di un preventivo di 2 miliardi, è ammontato a 12 miliardi di sterline; ma in Italia sappiamo fare di meglio, basti dire che 12 miliardi di debito Roma li ha cumulati anche senza fare niente.

“Ma l’operazione servirà al recupero dello stadio Olimpico e della Fiera di Roma; strutture che risultano oggi abbandonate”, fanno notare con un certo sussiego i sostenitori di Giachetti. Qualche criticone ha fatto scioccamente rilevare che per la loro realizzazione si erano delineati gli stessi vantaggi delle nuove opere proposte: saranno anche queste poi abbandonate? “Ma si tratta di un continuo, e virtuoso, riciclo continuo dei rifiuti urbanistici”, ha risposto con supponenza Giachetti.

La macchina operativa per organizzare l’evento è di alto profilo: tutti i maggiori palazzinari romani sono interessati (personalmente) al suo svolgimento. “Squadra che vince non si cambia” recita un famoso detto popolare, e quindi, sarà proprio lo stesso “genio demolitori” che ha già dato ampia prova delle sue capacità nel distruggere Roma, che proseguirà nel prossimo futuro a finire il lavoro.

Ed anzi, parlando di fine lavori, la priorità sarà proprio quella di concludere i lavori iniziati per la precedente olimpiade del 1960. Questa parte di impegno verrà inserita in un apposito piano centennale.

La stessa strategia decennale verrà adottata anche per risolvere i problemi di altre realtà territoriali. Ad esempio quelli della Calabria. Invece di non fare assolutamente niente semplicemente per un paio di anni, come egregiamente sta già facendo Oliverio, si protrarrà per almeno dieci anni lo stesso programma.

La stabilità di non governo decennale verrà evidenziata, anche visivamente, in tutta la nazione, con la sostituzione di tutti gli addetti all’amministrazione statale e regionale con dei manichini perfettamente somiglianti agli originali. Chi con la penna in mano a non evadere una pratica, chi intento a tenersi informato nell’atto di leggere il giornale, chi, anche a livello operativo, impagliato ai bordi di un incrocio, con la regolamentare divisa da vigile, con gli occhi fissi verso un lontano ed irraggiungibile orizzonte.

Speciali manichini politici verranno incarcerati con facsimili di banconote impigliate nelle mutande.

Poi, sempre a livello nazionale, verranno impagliate anche le elezioni: i risultati saranno decisi dal caro Leader, ed applicati per i dieci anni successivi. I manichini degli eletti saranno piazzati sugli scranni di Montecitorio, risolvendo in questo modo anche il problema della loro scarsa presenza in aula. Il pulsante del sì, alle votazioni parlamentari sui decreti governativi, sarà efficacemente bloccato con del nastro adesivo.

Appare evidente che così facendo saranno impagliati anche i problemi, che cesseranno ovviamente di essere impellenti o, tantomeno, gravi.

Visto quante cose si risolvono con il sistema delle Olimpiadi? Lo stesso Pierre de Coubertin, quando le introdusse, nemmeno se lo sognava.

Maurizio Silenzi Viselli