Canna-17/06/2016: Accorato appello di un genitore che perde i servizi riabilitativi per il figlio disabile.

Pace e Liguori
Pace e Liguori

Canna:17/06/2016

Accorato appello di un genitore che perde i servizi riabilitativi per il figlio disabile.

A questo urlo di dolore e di aiuto di un genitore si è unita la sensibilità della Misericordia di Trebisacce, di cui è Governatore Enzo Liguori, che considera inopportuno il disagio creato alle famiglie che si erano rivolte a questa struttura. Ma raccontiamo storicamente i fatti. C’era una volta a Canna, nel 2010, una struttura riabilitativa, ottenuta su richiesta dell’AIAS (Associazione Italiana Assistenti Spastici) di Potenza e l’amministrazione comunale l’aveva riconvertita da asilo nido, per mancanza di bambini, a struttura riabilitativa. La Regione Calabria autorizzava tale struttura denominata AIAS di Canna per l’erogazione di n. 36 prestazioni domiciliari e n. 36 prestazioni ambulatoriali, con le seguenti aree d’intervento: Fisioterapia e terapia neuromotoria, Neurospichimotricità e terapia cognitiva, Logopedia, Terapia occupazionale e sostegno Psico-terapeutico. La presenza di una simile struttura unica nel suo genere, in un territorio dove l’assistenza specialistica è sempre stata un miraggio, aveva suscitato entusiasmo e vi era stata la partecipazione attiva anche degli enti locali che misero a disposizione di tutti gli aventi bisogno i propri mezzi di trasporto. L’allora Direttore Sanitario Dott. Giuseppe Rossi si prodigò molto e il centro funzionò molto bene. Il genitore, che ci racconta la storia, ricorda che il direttore Rossi fece affiggere una targhetta con su scritto: “Tutti assieme per tutelare e potenziare la salute in ogni fase della vita”. Come in tutte le belle storie arriva la triste fine, così nel 2011 il Commissario per l’attuazione del Piano di rientro revocava l’autorizzazione e chiudeva il centro riabilitativo. I medici continuarono a garantire le prestazioni su impegno personale. Le difficoltà però erano sempre in crescita e alla fine rimasero solo due fisioterapisti che assicuravano le prestazioni ad alcuni pazienti più gravi e non autonomi. Ora nessuna prestazione è più possibile. Ecco l’urlo di dolore del genitore che si rivolge ai politici per chiedere la possibilità di attivarsi per rendere possibile su Canna il recupero funzionale per il proprio figlio. “E’ possibile nel 2016 considerare i nostri figli degli invisibili?”,si chiede il genitore addolorato. E ancora: “Le istituzioni si nascondono sempre dietro la crisi economica che mette a rischio il Welfare, sono sempre le fasce sociali più deboli a perire, solo che i disabili sono indifesi e sono deboli”. Chi scrive spera che la nuova legge sul “dopo di noi” possa dare una utile risposta a questo genere di problemi.

Franco Lofrano