Italia-19/06/2016: EMOZIONI E ROCK

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EMOZIONI E ROCK

Il nostro splendido Sud Italia ha da sempre espresso meravigliosi talenti in ogni settore della vita sociale e  questa volta pensiamo sia opportuno omaggiare un gruppo musicale che si è ritagliato un posto importantissimo nel panorama nazionale ed internazionale.

Parliamo degli IFAD, gruppo rock “over” , nato dall’incontro di tre bravissimi musicisti, Giuseppe ( Pep), basso e voce, Taglio, chitarra, Adriano ,batteria, che decidono di non interessarsi delle solite cover, ma di comporre loro stessi i propri “pezzi”, costruendo quindi un loro sound personale.

Altra caratteristica peculiare degli IFAD è da ricercare nella loro decisione di scrivere esclusivamente brani in lingua italiana, e sappiamo tutti quanto sia difficile conciliare il rock con una lingua che non sia quella inglese, ma loro ci sono riusciti alla perfezione. All’interno della loro musica si possono riscontrare elementi identificabili con il crossover oppure, a volte, al new metal, ma sempre con una propria specifica identità, tanto che hanno denominato il loro genere rock “over”, come ad indicare un’altra sfera del rock.

Ai tre artisti sopramenzionati, si aggiungerà in seguito Phil e verrà realizzata la demo “ Via Mazzini 35”, che porterà il gruppo ad esibirsi in vari eventi e coinciderà con l’ingresso del bravissimo tastierista Major.

Nel 2008 la band viene selezionata tra le 80 band che parteciperanno al Music Village, importante evento a carattere nazionale, all’interno del quale si integrano artisti emergenti con affermati musicisti.

Nel 2010 viene prodotto il primo Album, “Segnali di fumo”, che contiene 8 brani inediti; la promozione dell’album avviene attraverso la partecipazione alle selezioni per “l’Arezzo Wave” ed alle selezioni “Rock targato Italia”; dopodichè viene nuovamente sezionata per esibirsi al “Music Village” ed arriva in semifinale al “Rock against contest”.

Il 2011 li vede vincitori del concorso “wake up” organizzato dall’Arci di Santeramo(BA) e gli IFAD vengono selezionati tra i gruppi che parteciperanno alla finale regionale della Puglia per la “Biennale dei giovani artisti nel Mediterraneo 2011” . Si esibiscono al contest indetto dalla radio “RGstudio” nel programma “Cantine aperte alla musica” e l’album viene mandato in onda in radio, ricevendo diverse recensioni su vari Webzine e Fanzine.

Nell’estate dello stesso anno entra nel gruppo una seconda chitarra suonata da “Vinz”, mentre successivamente escono di scena le tastiere e ritorna a far parte del progetto “Phill” che suonerà le percussioni.

Nel 2012 i 5 giovani entrano a far parte della compilation nazionale, “Musichiamoli tutti vol 4” con il brano “Nero”. Prendono vita i nuovi brani inediti che vengono promossi a Roma in Piazza San Giovanni.

Nel 2013 il gruppo viene scelto per partecipare al “B-side Contenst di Rende(CS).

Altra grande soddisfazione nel 2014, quando a Castellaneta Marina aprono , con grande successo ci critica e di pubblico, il concerto di Omar Pedrini.

Un plauso particolare, da parte dello scrivente, deve andare a Giuseppe Pirrazzo, musicista eccezionale che, con la sua arte riesce a trasmettere emozioni uniche, facendo sussultare l’animo chi li ascolta.

La musica è sempre capace di trasmettere sensazioni ed emozioni; ha fatto sbocciare amori, ha fatto nascere amicizie, ma è stata capace di fare ciò soltanto quando è stata fatta con la voce del cuore.

Oggi molti artisti fanno musica, ma sono pochi coloro i quali lo fanno realmente con l’animo.

Tra questi ci sono gli IFAD, la cui musica sembra venire da un’altra dimensione, quella interiore, dalla quale scaturiscono sogni, speranze, bellezza, soavità, potenza. Sentirli cantare e suonare fa venire i brividi, proprio perché ci si rende conto che ci troviamo di fronte ad artisti meravigliosi, con valori etici eccezionali e, nello stesso tempo, con doti artistiche eccezionali, che riescono a farti chiudere gli occhi e ti trasportano in un mondo stupendo, fatto di melodia paradisiaca, nel rispetto della tecnica e, soprattutto, del cuore.

Non esageriamo dicendo che la loro musica arriva all’anima ed è una sua componente sana.

Oltre alle loro enormi qualità artistiche, questi ragazzi si distinguono per la loro semplicità, modestia ed umiltà e per la moralità che ne fanno un esempio per moltissimi giovani, che si perdono nei meandri della solitudine e della disgregazione dei princìpi.

Quando iniziano i loro spettacoli puoi notare dai loro occhi che si immergono in un mondo tutto loro, si isolano da tutti immedesimandosi nella interpretazione, diventando tutt’uno con la canzone e con la musica: voce, cuore, animo, melodia diventano una cosa sola e chi li ascolta non sente più niente attorno a sé, se non questa splendida musica e questo meraviglio rock.

Gli IFAD ci hanno trasmesso un messaggio importante: siamo nell’epoca della comunicazione, e mai come oggi ci accorgiamo come sia complicato comunicare, infatti è necessario conoscere le lingue, gli strumenti, la tecnologia, ma la vera storia degli uomini non si può leggere senza l’amore e loro hanno sempre ascoltato il loro cuore e grazie a questo sono rimasti se stessi, con i loro valori, con la loro passione, con la loro semplicità.

Nella loro vita si sono sempre impegnati, e continuano a farlo strenuamente, per raggiungere mete ambiziose senza mai chiedere niente a nessuno, dimostrando che “quisquis fortunae suae faber est” (ciascuno è il facitore della propria fortuna, cioè del proprio futuro).

La personalità autentica di una persona si costruisce anche attorno ad alcuni “no” e il primo di questi è il “no” alla doppiezza; ebbene, questi ragazzi l’hanno detto questo “no”, alla mediocrità, ai compromessi inutili e sterili, restando sempre quelli di sempre: umili, sensibili, determinati.

I giorni scorsi hanno visto l’uscita del loro disco “Melazioni” che, di certo, otterrà il successo che merita, considerato che trattasi di brani eccezionalmente belli.

Quando cantano è come avere uno schermo cinematografico davanti, sul quale le parole diventano immagini. Al termine delle loro splendide interpretazioni è come se fossimo stati realmente rapiti da un trasporto emotivo che in quegli attimi ci fa dimenticare qualunque altra cosa.

Ed allora, questi ragazzi di provincia, della nostra sana provincia, ci hanno insegnato che tutti abbiamo il dovere di sognare, di pretendere da noi stessi il sogno, di caricare di sogno il nostro oggi, perché diventi ragione del domani che vogliamo.

Noi tutti dobbiamo spingere questi giovani artisti verso vette sempre più alte, perché  lo meritano e perché i nostri talenti, quelli della nostra zona, non devono restare inespressi, ma raggiungere mete meravigliosamente alte, per realizzare quel sogno che nel caso degli IFAD non può che diventare una splendida realtà.

RAFFAELE BURGO