Italia-06/07/2016:PROSSIMA BOMBA ATOMICA MONETARIA IN EUROPA

Banconota da 10 miliardi di Marchi
Banconota da 10 miliardi di Marchi

PROSSIMA BOMBA ATOMICA MONETARIA IN EUROPA

 

Due fatti dimostrano l’incapacità di un governo a gestire l’economia. Il primo è rappresentato dalla sua voracità fiscale, più risorse entrano nelle casse statali, più aumenta senza freni la sua spesa corrente ed il suo ricorso a spendere in debito. Il costo degli interessi sul debito strozza l’economia e la capacità di operare finanziamenti produttivi o di ricerca.

In poche parole il ricorso alla spesa in debito non solo non raggiunge il suo dichiarato fine di sviluppare economia, occupazione e ricerca, ma provoca il suo esatto opposto.

Scatta a questo punto il secondo fatto. Per affrontare la crisi economica si comincia a stampare moneta.

Gli Stati Uniti, grazie al fatto che il dollaro è una moneta di scambio internazionale hanno stampato dollari in quantità infinita, senza subire, per ora, i relativi problemi di superinflazione.

Diverso il caso di altri eventi economici. Basterà ricordarne uno del 1923 quando il processo di superinflazione portò il Marco da 4,2 marchi per ogni dollaro ad agosto, a 1 milione di marchi per dollaro, per finire ad 4.000 miliardi di marchi per dollaro a novembre (ed oltre).

I governi, incapaci di gestire le crisi economiche, da loro stessi provocate, entrano in panico e cominciano a stampare moneta.

L’enorme massa liquida così prodotta viene assorbita dal sistema finanziario sterile, generando altra crisi economica.

È quello che sta succedendo ora. L’infinita quantità di euro stampati farà implodere il sistema economico europeo, già stremato dalla crisi internazionale e sua propria interna.

La soluzione potrebbe essere l’applicazione di una politica europea unitaria, gestita da un unico centro governativo, che, con opportune misure di legge, rilanciasse la produttività ed il consumo nel continente europeo.

Sette misure fondamentali potrebbero essere:

  1. L’eliminazione in tutta l’Europa delle tasse sulla benzina. Facendo abbassare il prezzo a 50 centesimi, vale a dire anche inferiore a quello praticato in USA che è di 0,64.
  2. Applicazione di un prezzo politico dell’energia elettrica, sottraendo tutte le attuali addizionali ed istituendo un centro europeo di produzione elettrica eolica nel mare del nord, più grande dell’attuale Alta Wind Energy Center (1020 MW) USA.
  3. Eliminazione di tutti i costi autostradali, come già avveniva in Germania fino al 2015, nonché delle tasse di circolazione.
  4. Pesante sostegno alla produzione ed all’utilizzazione delle auto elettriche.
  5. Elaborazione di una normativa unica, sia per gli appalti pubblici, sia per il contrasto alla corruzione, sia per la fiscalità, sia per i codici civili e penali.
  6. Ripristino della cosiddetta legge Glass-Steagall sulla separazione tra banche commerciali e banche d’affari, introdotta da Roosevelt nel 1933, e colpevolmente soppressa, prima in Italia da Draghi nel 1993 e poi da Clinton nel 1999.
  7. Reddito a tutti i cittadini europei di 1.000 euro mensili dai 21 anni ai 31, e dai 51 anni in poi, finanziando l’operazione con l’abolizione di alcune assistenze sociali.

Finalizzando le residue capacità di stampare moneta per finanziare queste 7 misure (indicate molto sinteticamente), si potrebbe salvare il sistema europeo dalla imminente deflagrazione economica e sociale.

Naturalmente, visto che questa ipotesi inverte il flusso economico a favore dei cittadini, parliamo di una impossibile utopica applicazione da parte della classe politica.

Maurizio Silenzi Viselli