Trebisacce-06/07/2016:ANTONIO DE PAOLA: QUANDO L’ARTE DIVENTA SENTIMENTO E PAROLA (di Raffaele Burgo)

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Antonio De Paola
Antonio De Paola

 

ANTONIO DE PAOLA: QUANDO L’ARTE DIVENTA SENTIMENTO E PAROLA

 

Il grande artista Renoir diceva:” Se immersi nel silenzio si sente squillare il campanello, si ha l’impressione che il rumore sia più stridente di quanto lo sia in realtà. Io cerco di far vibrare un colore in modo intenso come se il rumore del campanello risuonasse in mezzo al silenzio”.

 

Ecco, questo è ciò che Antonio De Paola riesce a fare con grande spontaneità, infatti i colori, i fiori, le figure, i paesaggi delle sue tele sembra che parlino a coloro che hanno la gioia di ammirarle.

Ma chi è Antonio De Paola? Parlare di questo figlio di Trebisacce vuol dire ripercorrere le tappe di una famiglia onesta, umile e laboriosa che, con sacrifici e modestia è riuscita a ritagliarsi un posto di grande dignità nel tessuto sociale locale. Antonio, che io amo definire un fratello, considerato che ci siamo cresciuti ed abbiamo condiviso gioie e dolori in tantissimi anni, si è sempre distinto per il suo amore nei confronti dell’Arte vista a 360°, infatti tutti lo conoscono per la sua musica, per le sue intense interpretazioni e per il sentimento che mette in tutto ciò che lo coinvolge emotivamente.

Nell’esercizio delle sue funzioni di autista con la Saj di Trebisacce, ha sempre dimostrato correttezza, lealtà, riservatezza ed amore per il proprio lavoro ed è riuscito a conciliare alla grande questo suo delicato impegno professionale con le sue passioni, tra cui la musica, la pittura e la realizzazione di meravigliosi presepi, attraverso le quali esprime se stesso, le sue emozioni, la sua sensibilità, la sua profondità interiore.

Ciò che maggiormente viene apprezzato di Antonio è la sua umiltà, la sua quasi ritrosìa nel mettersi in mostra, la sua grande riservatezza, che lo porta quasi a crucciarsi nel momento in cui riceve degli apprezzamenti per le sue indubbie qualità artistiche che, mai disgiunte da quelle umane, lo rendono esempio positivo per le nuove generazioni.

La sua tecnica pittorica e l’apparente semplicità dei suoi dipinti che lui, con la umiltà che gli è propria, ama definire ancora “disegnini”, lo rendono uno splendido Artista del mondo dell’Arte, quell’arte vera e profonda, quella che viene dal profondo del cuore e non conosce limiti.

Nei suoi quadri ciò che si vede non si ferma soltanto alla semplice apparenza, ma in fondo c’è una sorta di astrattismo, che deve essere compreso, interiorizzato e visualizzato, per cui un ramo può significare qualcosa di diverso da come lo si vede esteriormente, così come uno spazio bianco può avere una profondità di intenti che soltanto un artista dotato di immensa sensibilità può esprimere su una tela.

Ci sono pittori che dipingono il sole come una macchia gialla, ma ce ne sono altri che, grazie alla loro arte e intelligenza, trasformano una macchia gialla nel sole.

Uno di questi è Antonio De Paola che, fin da piccolo ha manifestato questa grande passione, scoprendo di avere un immenso dono, che ha saputo coltivare profondamente, in sintonia con la sua enorme sensibilità, che lo porta a sprigionare quei sentimenti veri e profondi che, oggigiorno, pare essere stati dimenticati.

L’artista è colui che non ha schemi mentali, pertanto Antonio mette sulla tela tutto ciò che gli si sprigiona dall’animo, facendo in modo che il lavoro ultimato dia sensazioni ed emozioni incredibili.

Quando lui dipinge, è come se una mano misteriosa guidasse i suoi gesti, come se un qualcosa di profondamente sensibile gli dicesse come andare avanti nel suo lavoro.

Monet diceva:” Io dipingo come un uccello canta”. Ebbene, Antonio De Paola riesce a trasmettere a chi guarda un suo quadro, delle sensazioni particolari, perché ne parla con un tale fervore e passione, ma con grande umiltà, che chiunque ne resta affascinato profondamente.

Personalmente abbiamo avuto la gioia e l’onore di apprezzare molti dei suoi lavori e, senza retorica, possiamo affermare di esserci trovati di fronte non a dipinti astrusi, ma ad un qualcosa che ci fa riappropriare di quelle emozioni che, il mondo attuale, ci ha fatto dimenticare di avere.

Il vero artista è colui che fa quello che sa fare, benissimo e con originalità.

La luce è un qualcosa che non può essere riprodotta ma deve essere rappresentata attraverso un’altra cosa, cioè attraverso il colore. De Paola, con la sua arte, riesce in questo difficilissimo compito e ciò lo rende davvero unico.

Il disegno ed il colore non sono affatto distinti. Man mano che si dipinge, si disegna. Più il colore diventa armonioso, più il disegno si fa preciso.

Quando lavora si distacca completamente dalla realtà, entrando in un mondo tutto suo ed ogni pennellatura nasce dalla sua fantasia, dal suo essere interiore, che gli permette di creare immagini uniche e inedite.

Desideriamo sottolineare come l’Arte di Antonio sia pervasa sempre da una grande spiritualità e ciò lo si può apprezzare nell’ “ occhio” di Dio che guarda continuamente con amore ogni suo gesto, ogni sua pennellatura.

Ci piace concludere dicendo che l’arte di Antonio De Paola, senza strombazzamenti speciosi e senza l’alterigia dei numi della pittura,  ipnotizza chi osserva un suo quadro, in quanto ci si sente trasportati con forza nel mondo magico dell’artista. La luce, che tutto riscalda e rassicura, penetra con forza nelle nuvole dopo la tempesta e con i suoi giochi illumina il buio freddo, dove un povero bambino oppure una piccola barchetta aspettano un’alba migliore. Tuttavia, le sue opere non paiono il risultato di virtuosismi tecnici fini a se stessi, ma, al contrario, si possono cogliere in esse tutto l’amore per i soggetti, i paesaggi e le storie ritratte, nonché la passione per l’arte. I suoi lavori, lungi dal dare un senso di triste solitudine, ammaliano lo spettatore che si sente così trasportato verso mondi estremamente interiorizzati, frutto del senso d’incanto e di sogno dell’artista. Tecnica e sentimento, dunque, si mescolano, rendendo l’arte di Antonio un raro esempio di bellezza pura.

Auguriamo a questo nostro fratello e figlio della nostra Trebisacce tanto successo, nonostante lui stesso ama sempre restare con i piedi per terra e si schernisce quando gli si fanno complimenti, certi che il suo lavoro lascerà un’impronta precisa nel mondo dell’Arte, proprio perché i suoi lavori non vengono eseguiti soltanto con le mani ma, soprattutto, con il cuore, e per questo hanno un’anima pulsante dentro di loro.

Semper ad maiora!

RAFFAELE BURGO