Trebisacce-09/08/2016: Successo per la XV edizione di“Sempre caro mi fu quest’ermo colle”

20160806_233656Sempre caro...

TREBISACCE Un evento culturale di grande pregio svoltosi a cielo aperto, tra le braccia della vecchia fontana del “Cannone”, dove ancora oggi si respira l’aria dell’antico borgo marinaro. E’ stata questa la grande rassegna artistica giunta alla sua XV edizione dal titolo “Sempre caro mi fu quest’ermo colle”, organizzata dall’associazione culturale “L’Albero della memoria” di cui è fondatore e presidente il prof. Piero De Vita antropologo e poliedrico operatore culturale trebisaccese, in collaborazione con il comune di Trebisacce, le associazioni “Pikard Davide Aino” e “Petali di Rose”, il Museo Ludovico Noiae l’Accademia di Danza BDS di Giusy Palermo. Il filo conduttore scelto quest’anno è stato L’Amore Malato” che, come è noto, può generare gravi conflitti, sia con se stessi che con gli altri. L’amore, infatti, come del resto tutti i sentimenti, genera una vera e propria dicotomia che si manifesta con tendenze opposte, pronte, se non dialogate, ad irrompere nella nostra vita ed a catapultarci da un amore che muove entusiasmo, ardenti desideri e perfino estasi, in un amore alla rovescia, che genera disillusione, fallimento, odio, angoscia e perfino lutto e morte. Su questo tema, la rassegna artistica, coordinata da Franco Maurella nelle vesti di presentatore e condita di musica, canto, danza e poesia, ha registrato la presenza di numerosi interpreti che hanno raccontato storie, recitato versi e dato testimonianza di fatti ed eventi taluni influenzati dall’amore malato sfociato nella violenza, soprattutto nei confronti della donna e dei più deboli come i bambini. Tra questi la provocazione di Rita Trinchi, artista a tutto tondo la quale, rispetto alla violenza sulle donne, ha ricordato «che anche l’amore malato, come quello sano, ha la sua incubazione nella famiglia e perciò – ha dichiarato la dr.ssa Trinchi – dobbiamo educare i nostri figli ad essere degli uomini e non dei maschi!». Certo non sono mancati gli spazi dedicati all’amore normale che hanno parlato al cuore di tutti, ma gli organizzatori hanno pensato di dedicare uno spazio al ricordo della tragedia consumatasi a Villapiana alcuni anni addietro in cui l’amore malato di un padre è costato la vita alla moglie Maddalena e alla piccola Jennifer di soli 4 anni. Un elogio personale agli organizzatori per la riuscita di un evento che generato non poche riflessioni è stato rivolto dal vice-sindaco Andrea Petta e dall’assessore Filippo Castrovillari. Nel concludere la serata il prof. De Vita, dopo aver consegnato un attestato a tutti i partecipanti,  ha sottolineato di aver voluto riportare in vita la “Fontana del Cannone” che era rimasta un po’ nell’oblio ed ha ribadito l’utilità della “rete delle associazioni” a cui lui stesso sta lavorando.

Pino La Rocca