Villapiana-30/09/2016:Celeste risponde a Leone sul progetto della raccolta differenziata

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VILLAPIANA «Sulla raccolta differenziata l’esecutivo-Montalti ha ereditato una situazione per niente felice, tanto è vero che il mancato avvio del servizio e le conseguenti sanzioni della Regione impattano direttamente sulle tasche dei cittadini ed è assurdo attribuirne a noi le responsabilità. La raccolta differenziata è infatti un obbligo di legge da oltre 15 anni e se veramente l’esecutivo precedente aveva realizzato un progetto, come afferma l’ex assessore Leone, perché non lo ha adottato?». E’ la risentita risposta dell’assessore all’Ambiente Stefania Celeste all’ex assessore all’Ambiente Pino Leone a cui, su questo argomento, la Celeste attribuisce dichiarazioni «populiste finalizzate a prendersi meriti su un progetto che avrebbe potuto realizzare quando era assessore all’Ambiente”. Secondo la dr.ssa Celeste l’idea progettuale esistente in Comune proponeva un modello antiquato, lacunoso e dai risultati incerti e lenti laddove invece il tempo è importante perché è urgente eliminare le sanzioni regionali. «E poi – ha aggiunto l’assessore all’Ambiente vantando di aver già sottoscritto l’accordo con il CONAI (consorzio imballaggi) – dove andavano a finire i materiali differenziati? Qual’era il piano di comunicazione verso i cittadini? Qual’era la ricaduta in termini occupazionali? Quali le percentuali previste per abbattere i costi a vantaggio delle famiglie? Niente di tutto questo – ha commentato la Celeste – mentre noi abbiamo studiato tutte le ipotesi in campo e capitalizzato le “best pratices” (le buone pratiche) degli altri comuni come dovrebbe fare chi ha l’umiltà di confrontarsi e non avere la presunzione di possedere verità assolute. Il nostro progetto ha aggiunto – prevede un’elevata percentuale di differenziato nel minor tempo possibile mentre l’idea progettuale che abbiamo trovato contrasta con questo obiettivo perchè la raccolta stradale non educa ma disincentiva e c’è il forte rischio che dopo qualche anno si debba optare per il porta a porta spinto che stiamo per adottare noi». Dopo aver fatto un ripasso della lunga telenovela della raccolta differenziata nel corso degli anni, punteggiata spesso di decisioni e di ripensamenti e anche di provvidenze regionali spese e non utilizzate, la dr.ssa Celeste conclude precisando di essere partiti dall’idea progettuale esistente ma di aver deciso di abiurare i cassonetti perché «dallo studio effettuato e dal confronto con realtà simili alla nostra, è emerso che la condizione che più di tutti incentiva, educa e consente il raggiungimento di alte percentuali di raccolta differenziata è quella di togliere subito i cassonetti stradali e di adottare il “porta a porta spinto” che si rivela su scala nazionale il miglior modello da attuare».

                          Pino La Rocca