Trebisacce-20/10/2016:Fa discutere e finisce per provocare polemiche, offese e risentimenti personali la crescente presenza di immigrati nulla-facenti che stazionano 12 ore al giorno davanti ai vari Supermercati

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TREBISACCE Fa discutere e finisce per provocare polemiche, offese e risentimenti personali la crescente presenza di immigrati nulla-facenti che stazionano 12 ore al giorno davanti ai vari Supermercati della città per chiedere, spesso pretendendola, l’elemosina. Non si tratta degli anziani mendicanti di una volta che tendevano la mano e chiedevano per pietà una monetina, ma per lo più di aitanti giovani di colore che, con fare quasi aggressivo, lanciando spesso epiteti, specie alle donne, e non di rado incutendo timore, pretendono l’obolo, senza peraltro aiutare chi ne ha bisogno a trasportare e deporre la spesa in macchina. Per la verità Trebisacce è sempre stato un paese accogliente e solidale e nessuno si guarda dal sollevare il problema perché spinto da motivi razzisti, ma ormai è diventato un sentire comune che siamo in presenza di situazioni anomale da tenere sotto controllo e, se necessario, da evitare, perchè contribuiscono a creare insicurezza, disagio e paura nella gente, specie negli anziani e nelle donne. Per tanti di questi immigrati il mendicare è infatti diventato una vera e propria occupazione che produce utili più del duro lavoro, che purtroppo non c’è, né per loro né per i calabresi. Ma da dove vengono! Risiedono a Trebisacce o vengono da fuori? Qualcuno, a questo proposito, ha cercato di indagare, scoprendo che il più delle volte provengono dal CAS (centro di accoglienza straordinaria) di Amendolara e da un altro noto Hotel, sempre di Amendolara. Non è che a Trebisacce manchino gli immigrati, molti dei quali lavorano e sono ben integrati, ma questo “pseudo-lavoro” pare sia appannaggio degli ospiti di Amendolara (in tutto circa 200) i quali già stanno creando problemi di sovrannumero ad Amendolara e forse per questo vengono in trasferta a Trebisacce. Eppure, commentano in molti sella rete, gli ospiti dei centri di accoglienza costano alle tasche dei contribuenti la cifra giornaliera di 35euro, oltre ad altre indennità minori. Ovviamente le reazioni della gente sono diversificate: c’è chi, affetto da buonismo esasperato, giustifica e quasi incoraggia, ma c’è anche chi protesta e, pur guardandosi bene da manifestare sentimenti di odio e di razzismo, è pronto a denunciare il fenomeno alle Forze dell’Ordine affinchè, oltre a intensificare i controlli, vengano interessati i titolari dei Supermercati che dovrebbero avere l’interesse a mettere i clienti a loro agio e non ad assoggettarli al pagamento del “pizzo” per fare la spesa in tutta tranquillità.

Pino La Rocca