Trebisacce-26/10/2016: Aiutare o non aiutare gli immigrati, questo il dilemma.

Trebisacce:26/10/2016

Aiutare o non aiutare gli immigrati, questo il dilemma.

Il Prefetto invita i sindaci a procurare alloggi per gli immigrati che aumentano di numero continuamente. La Chiesa, da Papa Francesco a seguire nella struttura verticistica, predica la Carità e invita tutti i cristiani a superare ogni ostacolo pur di aiutare gli immigrati. Le varie comunità aiutano con soldini gli immigrati, per come sentono e possono. La Caritas presente in ogni Parrocchia segue la suprema volontà e agisce secondo le proprie forze. Ma il problema è enorme! Supera la buona volontà dei cristiani che aiuta i fratelli di colore, ma non può dimenticare i fratelli italiani in sofferenza. Un mix di sensazioni, di emozioni e di comportamenti contraddittori viene fuori nel quotidiano. La Caritas della Parrocchia Madonna della Pietà, di cui è parroco Mons. Gaetano Santagada, insieme con il Diacono Sebastiano Indraccolo, solo nell’anno 2015 ha erogato euro 7.165.00. Inoltre si è prodigata per la realizzazione di 716 interventi medici-accertamenti e visite- (n.1149), infermieristici (406), diagnostici (1232), sociali (1676), legali (367), economici (367) e buste viveri  e il tutto a titolo gratuito. La Caritas di Trebisacce, è il caso di ricordare, è stata istituita il 23 settembre 2009 da S.E. il Vescovo Bertolone. Dal 2009 al 2014 compreso sono state erogati euro 16.963,38. Il totale complessivamente erogato al 31/12/2015, raggiunge il significativo importo di euro 24.128,00.  Senza necessità di scendere in ulteriori particolari è considerevole l’impegno profuso e notevole è la sensibilità e generosità dimostrata in pieno anonimato dai fedeli. Allo scrivente non risulta che ci siano aiuti dalla Caritas centrale, fatto eccezione di sporadici interventi, e di conseguenza ogni intervento è da ascrivere all’impegno quotidiano dei responsabili e alla generosità dei fedeli. La volontà generale di aiutare gli immigrati esiste, ma occorre un progetto più largo con la concentrazione di energie per agire in comunione di obiettivi. Ogni Chiesa ha la sua Caritas, ma agire con efficacia ed efficienza è difficile nella consapevolezza che i bisogni crescono in misura esponenziale. L’aiuto da una parte e i reati dall’altra. E’ di questi giorni la notizia che degli immigrati sostano intere giornate davanti ai supermercati chiedendo “l’elemosina” e spesso insistono con anziane sole che impaurite elargiscono i soldini e rientrano a casa sgomente. Anche i reati non mancano e desta preoccupazione il sodalizio criminale che le mafie straniere stanno cominciando a stringere con quella italiana. Per le scuole primarie e anche per gli altri gradi non mancano esperienze positive: I numeri degli studenti di altre nazioni sono stati un apporto nella strutturazione delle classi, alcune delle quali non si sono chiuse grazie alla loro presenza e d’altra parte spingono ad una rivisitazione dei programmi e della formazione.  Le scuole sono assieme ai luoghi di lavoro i principali spazi di integrazione, in grado di favorire quella “cultura dell’incontro”. Forse è giunto il momento di abbandonare la logica del ‘pennacchio’ o quella del “Io faccio” questo per i disabili, per gli immigrati, ecc. Occorre un progetto valido per sostenere i bisognosi e non  solo proclami utili e funzionali durante gli eventi, fatti con regolarità dalle autorità.

Franco Lofrano