Alto Jonio-18/11/2016:Completata la bonifica dalla ferrite

ALTO JONIO Completata, finalmente, la bonifica dalla ferrite nei siti incriminati delle località “Chidichimo” e “Tre Ponti” di Cassano Jonio e “Capraro” di Cerchiara di Calabria, al confine con il comune di Francavilla Marittima dove, negli anni ’90 sono state interrate furtivamente e grazie alla complicità della politica del tempo centinaia di tonnellate di ferrite di zinco altamente tossica proveniente, come prodotto di scarto, dalla “Pertusola” di Crotone. La Bonifica, condotta sotto il diretto controllo dell’ex Procuratore Capo del Tribunale di Castrovollari Franco Giacomantonio e conclusasi il 28 ottobre scorso e per la quale si sono molto adoperate le amministrazioni comunali di Cassano e di Cerchiara, è stata effettuata di concerto tra il Ministero dell’Ambiente e la “Syndial Spa” titolare degli impianti petrolchimici di Crotone sotto il diretto controllo dell’Arpacal che, a distanza di diversi anni, ha potuto certificare i valori di rischio essere finalmente rientrati nella soglia prevista. La lunga e complessa opera di bonifica dei suoli, è stata effettuata sotto la vigile sorveglianza dei tecnici del Servizio “Suolo e Rifiuti” diretto dall’ing. Eugenio Filice del Dipartimento Arpacal di Cosenza che ha potuto finalmente rilasciare la Certificazione di Avvenuta Bonifica ed il report tecnico sul percorso che ha portato alla definitiva bonifica dei suoli, firmato dagli ingegneri Filice e Borzillo e che spiega nei dettagli tecnici cosa è stato fatto in quelle aree, è consultabile sul sito web dell’Arpacal regionale. Ma può considerarsi finito, si chiedono in tanti, l’incubo degli abitanti di Cassano Jonio, di Cerchiara di Calabria, di Francavilla Marittima e più in generale dei paesi della Piana se le morti per patologie neoplastiche continuano a mietere vittime, anziane e giovani, in tutti i paesi della Piana ed in particolare nei comuni che gravitano intorno a quella zona? E’ stato assodato se oltre ai tre siti bonificati non vi sia altra ferrite in altre discariche? Che fine ha fatto, ci si chiede ancora, il “registro dei tumori” di cui si è discusso a lungo e che doveva essere istituito dall’Asp di Cosenza per monitorare la casistica delle morti per tumore? Domande inquietanti, queste, a cui forse nessuno risponderà perché alle popolazioni di questa parte di Calabria, oltre ad una sanità decente, viene negato anche il diritto…di sapere.

Pino La Rocca