Trebisacce-04/01/2017:Si va avanti con i lavori per la “graduale” riapertura dell’ospedale di Trebisacce.

TREBISACCE Nonostante il contraddittorio Decreto del Commissario Scura che non ha impegnato le risorse necessarie per assumere i medici, si va avanti con i lavori per la “graduale” riapertura dell’ospedale di Trebisacce. Il prossimo 15 gennaio scadranno infatti i termini per la presentazione del progetto esecutivo relativo al ripristino delle sale operatorie, indispensabili per l’apertura del Pronto Soccorso e per l’avvio delle attività chirurgiche da praticare nei casi di emergenza sanitaria che richiede un intervento d’urgenza idoneo a stabilizzare un paziente in imminente pericolo di vita. Si procede dunque verso la riapertura del Chidichimo? Sembrerebbe proprio così! Nei giorni scorsi c’è stato infatti un incontro sul posto tra funzionari del Dipartimento-Sanità della regione Calabria e l’ing. Vincenzo Ventimiglia nella qualità di tecnico-progettista per risolvere alcune difficoltà di natura tecnica e tutto questo lascerebbe pensare che, nonostante tutto, si intende dare corso al Decreto n. 30 del Commissario Scura che ha sancito la riapertura del “Chidichimo”. Nonostante tutto, per il semplice fatto che l’ultimo Decreto con cui la struttura commissariale ha distribuito i fondi per la sanità per le due prossime annualità, non ha previsto l’assunzione dei medici necessari per la riapertura dell’ospedale di Trebisacce. Si tratta però, secondo quanto hanno riferito questi funzionari, di un Decreto “abusivo” non legittimato dal Dipartimento di Sanità della Regione il cui direttore generale Fatarella non ha infatti controfirmato l’atto. Atto che, come è noto, è stato aspramente contestato dal presidente Oliverio in una lettera indirizzata al Commissario Scura e apparsa sulla stampa con cui il Governatore della Calabria, forte dell’emendamento inserito nella Legge di Bilancio 2017 che rimuove l’incompatibilità di funzione per cui i presidenti di Regione possono rivestire la funzione di Commissari ad acta, si è dissociato dal suddetto Decreto ed ha invitato la struttura commissariale «a voler procedere – si legge nella lettera di Oliverio – alla sospensione dei provvedimenti adottati, al fine di una più compiuta e approfondita analisi dei bisogni di salute della popolazione calabrese ed anche per evitare l’insorgere di controversie giudiziarie tra Regione e la Struttura Commissariale».

Pino La Rocca